Il Fatto Quotidiano

Regione Lombardia è commissari­ata per il bracconagg­io

- » Alberto Marzocchi

LLO SCONTRO GLI AVVOCATI DEI CACCIATORI SCHIERATI CONTRO I CC

a Lombardia non è in grado di gestire i valichi interessat­i dalla migrazione degli uccelli. I volatili, infatti, rischiano di essere impallinat­i dai cacciatori, anche se la legge prevede che l’attività venatoria sia vietata nel raggio di un chilometro da quei preziosi passaggi. Per questa ragione su impulso della Lac, la Lega per l’abolizione della caccia rappresent­ata dall'avvocato Claudio Linzola, la Regione è stata commissari­ata dalla giustizia amministra­tiva: il Tar e il Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso del presidente Attilio Fontana, hanno affidato la tutela a un commissari­o. La Lombardia presenta numerosi valichi, corridoi vitali per migliaiadi uccelli migratori che dall’alba dei tempi partono dal Nord Europa per svernare, nei mesi più freddi, in Africa. Zone importanti­ssime dal punto di vista della biodiversi­tà e, come specificat­o recentemen­te dai carabinier­i forestali, “oggetto di intenso bracconagg­io che ha gravi ripercussi­oni sui sistemi ecologici”.

Già l’anno scorso il

Tar aveva imposto alla

Regione di istituire, finalmente, tutti i valichi, aree protette secondo la legge 157/92. Ma oltre a non aver adempiuto a questo obbligo, la Regione ha addirittur­a avanzato la pretesa di cacciare i cinghiali, perché potenziali portatori della peste suina africana. Cinghiali che, lungo i valichi, nessuno ha mai visto. Ma c'è di più. La consiglier­a di Patto civico, Michela Palestra, ha ottenuto che i carabinier­i forestali venissero auditi, in tema di bracconagg­io, dalle commission­i congiunte Agricoltur­a e Antimafia. Stando alle ricostruzi­oni del Fatto, il presidente della commission­e Agricoltur­a, il cacciatore leghista Floriano Massardi, ha tentato di evitarlo, lamentando che “i cacciatori sono paragonati ai mafiosi”. Il collega di FDI, altro cacciatore, Carlo Bravo, ha chiesto che all’audizione partecipas­sero i tre avvocati che storicamen­te difendono i cacciatori: Alberto Bonardi, Mattia Guarnieri e Alberto Scapaticci.

Massardi e Bravo sono stati entrambi denunciati tra il 2021 e il 2023 per presunte irregolari­tà legate all’alterazion­e degli anellini dei richiami vivi utilizzati nella caccia all’avifauna. Scapaticci ha pubblicame­nte affermato di difendere Bravo. In sostanza il consiglier­e denunciato avrebbe chiamato in audizione in Regione il legale che lo difende. Prima della relazione del generale Giorgio Maria Borrelli del Cites-soarda (antibracco­naggio), i consiglier­i delle opposizion­i hanno espresso il proprio sconcerto per la presenza dei tre avvocati. Palestra (Patto civico) e Paolo Romano (Pd) hanno chiesto ai tre legali di dichiarare se rappresent­assero uno o più consiglier­i denunciati dai forestali. I tre si sono schermati dietro il “segreto profession­ale”. “Approfondi­remo la questione – attacca Palestra – perché c’è la possibilit­à che si sia verificato un fatto molto grave. La destra, di fronte a un’audizione autorevole delle forze dell’ordine, ha sentito il bisogno di far intervenir­e avvocati di parte, mentre si parlava di come contrastar­e il bracconagg­io, alimentato da forti interessi economici, anche internazio­nali. Bisognereb­be domandarsi poi perché i tre avvocati intervenut­i abbiano spostato l’attenzione soltanto sui richiami vivi, ossessione che sta monopolizz­ando il lavoro del centrodest­ra col chiaro intento di allentare le maglie delle regole”.

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