“L’incompetente ha paura di tutto: Bibi si barrica in un bunker”
Mia nipote Gali era certa che sarebbe successo venerdì sera. E non è riuscita a dormire. Io invece mi sono svegliata molto presto la mattina. Il sonno tranquillo è il primo che si perde quando si teme che stia per succedere qualcosa di brutto. Di veramente brutto. E poi si fa finta di niente per non preoccupare chi ti sta intorno. Perciò mi ha stupito che mio marito avesse sistemato una vestaglia accanto al letto. “Non ti sognerai di scendere in pigiama al rifugio?”. Mi ha confessato prima di andare a dormire (in realtà il rifugio è il posteggio sotterraneo
NOI PRONTI A SCENDERE AL RIFUGIO, UN PARCHEGGIO
dei nostri vicini che gentilmente ce lo lasciano aperto). La mattina di sabato arriva anche la notizia della sparizione del ragazzino di 14 anni che viveva con la sua famiglia in una colonia illegale. E più tardi è arrivata la notizia che era stato ammazzato, in un atto terroristico isolato. Un’altra vittima che si aggiunge a quella di un palestinese ucciso e due soldati feriti subito dopo negli scontri tra coloni in cerca di vendetta e palestinesi. Nel frattempo gli iraniani si impadroniscono negli stretti di Hormuz di una nave con bandiera portoghese e parziale proprietà israeliana.
Verso sera mi arriva il messaggio di uno degli organizzatori della protesta, Moshe Redman. “L’incompetente (cioè Netanyahu) ha paura”. Ha paura dell’iran, ha paura della protesta, ha paura delle elezioni, ha paura, paura, paura. Per questo è scappato per passare la notte nel bunker del suo amico miliardario, per questo non esce in pubblico, per questo evita di prendere decisioni su Gaza, sui rapimenti e sull’iran. Ma noi non abbiamo paura, ricordiamo che lui e il suo governo sono solo un ostacolo sulla strada del cambiamento.