L’ex Pds Il prof 78enne che già dieci anni fa fece litigare Pd e M5S
Correva l’anno 2014 e la mitica Rete, per il tramite del potente Blog, dettava ancora la linea: “In questi giorni – scriveva Beppe Grillo il 22 luglio 2014 – si sta procedendo al rinnovo del Consiglio superiore della magistratura. Il M5S propone un sistema nuovo per l’elezione dei nuovi giudici, in questo caso due, che entreranno a far parte del Consiglio”. Seguiva una lista di sei candidati “di indiscussa esperienza che hanno dimostrato di avere la schiena dritta”. Tra questi – e risulterà il secondo più votato – c’era il professor Nicola Colaianni, dell’università degli studi “Aldo Moro” di Bari. Il noto magistrato e docente classe 1946, in questi giorni promosso da Nichi Vendola come ipotetica candidatura unitaria del centrosinistra, finì allora – tanto per cambiare, anche se erano certo altri tempi – per far litigare M5S e Pd. I dem, infatti, iserirono il suo nome nella rosa dei candidati, ma agli allora grillini non piacque che fosse preferito al professor Alessio Zaccaria, che sul web si era classificato primo: “Per l’elezione dei membri del Csm – scrivevano i senatori del Movimento sul blog di Beppe Grillo nel settembre 2014 – stiamo assistendo all’ennesima spartizione di potere tra Fi e Pd. Il patto del Nazareno, evidentemente, contiene indicazioni chiare anche sull’occupazione degli organi costituzionali. Il M5S – ha chiesto alla Rete e ai cittadini di votare il proprio candidato e il prescelto è stato Alessio Zaccaria dell’università di Verona, figura estranea alla militanza politica. Il Pd sta facendo credere di voler sostenere il nostro candidato, ma non chi ha ricevuto consensi ma quello che a loro fa più comodo: Nicola Colaianni, giunto al secondo posto nella consultazione online”. La “colpa” di Colaianni era quella di essere “una figura molto vicina al Pd”. Difficile negarlo, poiché l’ex pretore e poi sostituto procuratore di Bari fu eletto alla Camera nel 1992 nelle file del Pds, raccogliendo nelle prime elezioni post Mani pulite 12.369 preferenze nella circoscrizione Bari-foggia, a una manciata di voti da un mostro sacro ex Pci come Alfredo Reichlin. In quelle stesse elezioni furono eletti sia Pino Pisicchio (Dc) fratello maggiore di Alfonsino ed Enzo Pisicchio di cui parlano le cronache giudiziarie baresi in questi giorni e Nichi Vendola, allora in Rifondazione.
Dopo l’esperienza parlamentare il professor Colaianni è stato coordinatore dell’ufficio legale della regione Puglia. Negli anni alla Camera Colaianni, docente di Diritto Ecclesiastico a Bari, fu anche fu componente di varie commissioni per i rapporti tra Stato e confessioni diverse dalla cattolica (Chiesa valdese, Comunità ebraiche, Unione buddhista). Se queste qualità saranno utili per mettere d’accordo un altro tipo di chiese è una partita che si gioca in questi giorni.
MAGISTRATO PRETORE NEGLI ANNI 0TTANTA, POI PM IN CITTÀ