Confessioni masochiste e miopia “fuoriclasse”
Premetto di essere e di essere stato un fervente antiberlusconiano militante. La seconda premessa è che per me, nato nel 1979, l’antiberlusconismo ha un valore maggiore dell’antifascismo. Per una semplice ragione: il fascismo è stato un periodo storico con un inizio e una fine, mentre il berlusconismo, seppur senza il suo fondatore, è nel pieno della sua attuazione. Nonostante questo, ci sono dei giorni in cui vengo assalito da uno spirito masochistico che gode per le miserie e le porcate fatte quotidianamente dal governo.
Quanto mi piace vedere i Giannini, i Formigli, le Annunziate, i Serra, i Roncone, i De Gregorio, i Mieli etc. (devo fermarmi perché l’elenco è troppo lungo), strillare contro questa “destra-centro”, contro i provvedimenti classisti e illiberali, contro gli attacchi ai magistrati, alla cultura e alla libera stampa.
Sono gli stessi che da anni dipingono il M5S come male assoluto e che nel 2018 non capirono né la natura né l’eccezionale urgenza del governo giallo-verde. Gli stessi che poi rilanciarono a reti ed edicole unificate gli attacchi di Renzi nei confronti del governo giallo-rosso. Attacchi descritti come fisiologici nel contesto di un ipotetico e falso “fallimento della politica” per benedire l’arrivo dell’amato salvatore Mario Draghi (ricordo la metafora del preside che entra nell’aula per mettere ordine in una classe in cui gli alunni legano il docente e lanciano le sedie).
Siamo nel 2024, e da circa un anno e mezzo succede quello che sarebbe dovuto succedere nel 2018 se M5S e Lega non avessero siglato il contratto sui pochi punti dei rispettivi programmi da attuare. Questo è solo un governo a scoppio ritardato. È vero che la Storia non si fa con i se, ma è doveroso ricordare i finti oppositori che non videro ciò che Bersani chiamò con lungimiranza “la mucca nel corridoio”. Il mio masochismo mi spinge quasi a festeggiare per le proposte di leggi illiberali e antidemocratiche fatte da Renzi&calenda: quanto sono stati coccolati come parte indispensabile del campo largo per battere la destra?
Non sarebbe bellissimo se i giornalisti sopracitati venissero condannati al carcere per diffamazione da un governo guidato da “una fuoriclasse” capace di fare, nel giorno del suo insediamento, un discorso con “l’eco di una storia personale appassionata e convinta? Avercene a sinistra di presenze di questo calibro” (cit. Concita De Gregorio). Lunga vita al governo Meloni! Svanito il masochismo: spero proprio di no!
GIOVANNI CARTA