“Padellaro racconta”: così Silvio inventò Forza Italia
La nascita di Forza Italia e la vittoria di Silvio Berlusconi alle Politiche del 1994. È il tema del terzo episodio di Padellaro racconta, da oggi disponibile su Tvloft (www.tvloft.it). Il 26 gennaio 1994, con il famoso video ribattezzato “L’italia è il Paese che amo”, Silvio Berlusconi annuncia la sua “discesa in campo”. Quella degli anni Novanta è un’italia che subisce gli scossoni del panorama geopolitico internazionale e, nello stesso tempo, è attraversata da un sisma interno: Mani Pulite. L’unico partito nazionale a non essere azzerato dalle inchieste è il Partito comunista, diventato Pds, che – sotto la guida di Achille Occhetto – vince nelle principali città le elezioni amministrative. Segue una fioritura di politici, che si impongono come personaggi non compromessi col “vecchio regime” e in grado di portare un nuovo linguaggio in politica. Tra questi, c’è Silvio Berlusconi: il re delle tv private, che conosce i gusti del pubblico e ha capito che l’elettore italiano vuol essere intrattenuto. La sinistra sottovaluta lui e il potere delle sue tv. Gli intellettuali lo etichettano come “un impresario” che sarebbe fallito a breve. Nessuno su quel lato della barricata comprende che la politica non si fa più nelle piazze o sui giornali, ma davanti alle telecamere. L’elettorato entra in contatto con un mondo attraente, che restituisce l’immagine di Berlusconi come l’uomo che può arricchire tutti. È così che l’imprenditore, interessato alla politica solo perché sull’orlo della bancarotta, si impone come una figura nuova, capace di interpretare il Paese. Molti spunti dell’episodio sono tratti dal libro Il fatto personale (Paper First), in cui Padellaro riporta aneddoti e fatti inediti sul suo rapporto con B. Retroscena curiosi e divertenti che però non gli fanno di certo rimpiangere Berlusconi e la sua stagione politica, dominata dall’abuso della legge per fini personali. Dalla regola ogni uomo ha un prezzo. Dal disprezzo per le donne, desinate ad allietare il Drago e i suoi cortigiani.