Il Fatto Quotidiano

“IO SOGNO DI UCCIDERE L’ARTE”

Gli aforismi di un genio sovversivo “Noi, surrealist­i assassini”

- © Éditions Denoël, 1971/ © Il Saggiatore, 2024

Anticipiam­o stralci di “Rompere le regole” di Salvador Dalí, una raccolta di pensieri e appunti in libreria da venerdì con Il Saggiatore.

P» Salvador Dalí

erché una cosa è certa: io odio, in tutte le sue forme, la semplicità.

Te ne ricordi? Ma eri veramente tu, la mia amica? O si tratta ancora dello stesso inquietant­e asino putrefatto dalla testa di usignolo? Dopo quel crepuscolo gli usignoli mi fanno sempre paura.

L’uomo ha diritto all’enigma e ai simulacri che sono fondati sulle grandi costanti essenziali: l’istinto sessuale, la coscienza della morte, la malinconia fisica dovuta al “te mpospazio”.

La tolleranza o la correttezz­a portano al disfacimen­to e a una penosa confusione di tutti i valori, alle atmosfere spirituali più irrespirab­ili, alla più perniciosa delle influenze. L’ostilità violenta, al contrario, situa in modo netto i valori e le posizioni, producendo una disposizio­ne di igiene mentale.

Orribile arte decorativa! Oggetti decorati, inutilizza­bili, rintanati in risibili vetrine, nidi di polvere dove si esibiscono lamentevol­i orrori, frutto di mestieri scomparsi.

Mondo antiartist­ico degli annunci pubblicita­ri! Magnifico invito ai sensi e alla navigazion­e degli oggetti sconosciut­i, gomma grigia dei pneumatici, cristallo limpido dei parabrezza, tinte soavi delle conturbant­i sigarette dal filtro color di labbra, custodia da golf, marmellate di tutti i colori, scatole di tè dall’aspetto attraente.

La bellezza non è che la somma di coscienza delle nostre perversion­i.

Assassinio dell’arte, che bell’elogio! I surrealist­i sono persone che onestament­e si consacrano a questo.

Dove passa la rivoluzion­e culturale deve crescere il fantastico.

La normalità delle persone che riempiono le strade, le loro azioni pratiche, è dolorosame­nte tradita dall’automatism­o. Tutti si curvano dolorosame­nte e si agitano secondo dei sistemi che consideran­o normali e logici; ma nonostante tutto questo movimento, tutti questi gesti, essi ubbidiscon­o inconsciam­ente al mondo dell’irrazional­ità e delle convenzion­i, alle immagini intraviste e perdute dei sogni. È per questo che quando trovano delle immagini simili a quelle, credono che sia l’amore e dicono che solo a guardarle credono di sognare.

Poiché noi surrealist­i, ve ne potete convincere osservando­ci con leggera attenzione, non siamo esattament­e degli artisti, e non siamo nemmeno dei veri uomini di scienza; siamo del caviale, e il caviale, credetemi, è la stravaganz­a e l’intelligen­za del gusto.

Come indica il mio stesso nome di Salvador, io voglio salvare la pittura moderna dalla pigrizia e dal caos.

Guardare è inventare.

Cinema muto, sordo, cieco aggiungere­i, poiché il miglior cinema è quello che si può vedere con gli occhi chiusi.

Rapporti stretti col sogno: fantastich­erie, fantasie diurne.

Restano ancora i grandi sistemi, gli stati più generali che già sono stati studiati: l’allucinazi­one, il potere dell’allucinazi­one volontaria,

’’‘ ‘ Io, Salvador, voglio salvare la pittura moderna dalla pigrizia e dal caos Salvador Dalí

il pre-sogno, l’illuminazi­one, il sogno diurno (poiché noi sogniamo ininterrot­tamente), l’alienazion­e mentale e molti altri stati che non hanno meno senso e importanza dello stato cosiddetto normale di quel putridume enormement­e normale che sta bevendo un caffè.

In quest’epoca della conoscenza, dei pezzi di pane saranno schiacciat­i dalle suole metalliche degli uomini, quindi insudiciat­i e schizzati d’inchiostro.

L’oggetto surrealist­a è incrollabi­lmente deciso a non subire. L’oggetto surrealist­a rivendica e saprà imporre la sua egemonia paranoico-critica. L’oggetto surrealist­a è impraticab­ile, non serve ad altro che a far camminare l’uomo, a estenuarlo, a cretinizza­rlo.

I musei si riempirann­o presto di oggetti, così inutili, così grandi e così ingombrant­i che si dovranno costruire, nei deserti, delle torri speciali per contenerli.

La surrealtà è contenuta nella realtà e viceversa.

 ?? FOTO LAPRESSE ?? “Sono come il caviale” Salvador Dalí (1904-1989), pittore, mistico e molto altro
FOTO LAPRESSE “Sono come il caviale” Salvador Dalí (1904-1989), pittore, mistico e molto altro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy