In caso di furto nessuna immunità
• IL CHANELGATE che vede coinvolto Piero Fassino non finirà all’attenzione della Giunta per le autorizzazioni della Camera. A meno che non sia stato inopinatamente perquisito nella ricerca del profumo in questione. Circostanza che però allo stato non risulta.
In attesa che venga chiarita la dinamica dell'accaduto, i magistrati, se non chiederanno l'archiviazione, potranno procedere senza l'autorizzazione della Camera. L'attuale formulazione dell'articolo 68 della Costituzione prevede infatti che i membri del Parlamento godano dell'immunità solo in casi limitati: innanzitutto non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse nell'esercizio delle loro funzioni. E ancora. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartengono, non possono essere sottoposti a perquisizione domiciliare o personale (qui si potrebbe porre il caso in relazione alla riconsegna del profumo) nè ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza. Infine gli eletti non possono essere arrestati o altrimenti privati della libertà personale “salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna” o se siano colti nell'atto di commettere un delitto ma solo nel caso di reati per cui sia previsto l'arresto obbligatorio in flagranza. Non è invece necessaria alcuna autorizzazione per procedere contro il parlamentare per effetto della legge costituzionale del 1993 che ha modificato l'articolo 68 della Costituzione: originariamente prevedeva invece la necessità per i magistrati di munirsi del via libera del Parlamento per poter sottoporre gli eletti a procedimento penale.
Recentemente un caso di presunto taccheggio aveva chiamato in causa il Parlamento europeo che, per quel che riguarda il sistema delle immunità, si riferisce a quanto previsto dagli ordinamenti nazionali: essendo prevista l'autorizzazione del Bundestag per poter anche avviare procedimenti contro i deputati tedeschi, il Procuratore generale di Düsseldorf ha dovuto chiedere all'europarlamento la revoca dell'immunità di Gunnar Beck eletto con Alternative für Deutschland. È accusato di furto di beni di scarso valore e resistenza a pubblico ufficiale: il 29 ottobre 2022, in un grande magazzino a Neuss (Germania), Beck avrebbe preso senza pagare alcuni prodotti messi in esposizione per essere testati dai clienti ed è stato segnalato. Non solo per taccheggio, ma anche per aver tentato di lasciare i locali sottraendosi agli agenti che lo avevano fermato.