Brigata Ebraica, la polizia evita gli scontri. Non erano studenti
Poteva finire male, il 25 Aprile di Roma. A Porta San Paolo le tensioni su Israele e Palestina non sono una novità ma, dopo le stragi del 7 ottobre e sei mesi di massacri a Gaza, si sapeva che i rischi erano più alti. E stavolta a presentarsi con l’atteggiamento più minaccioso sono stati i giovani della Comunità ebraica che proteggevano le bandiere con la stella di David: occhiali scuri, cappellini, scaldacollo e postura ultras, qualche insegna della Lazio e del West Ham i cui tifosi sono amici dei laziali, ma c’erano anche romanisti. Così si sono avvicinati al monumento alla Resistenza romana, presidiato da gruppi con le bandiere palestinesi. Scambio di insulti e minacce da brivido alle ragazze filopalestinesi, dai giovani della comunità ebraica sono partiti anche petardi e bombette carta, come i sassi che hanno ferito un cameraman e scatolette di piselli.
NON ERA FACILE evitare lo scontro fra i due gruppi, tanto più che nessuno voleva lasciare la piazza per primo. La polizia ha scongiurato il peggio senza menare le mani, anche grazie allo schieramento di forze consistenti, a differenza di altri casi – con gli studenti di Roma, Torino o Pisa – quando ci sono stati eccessi anche a causa della pressione su contingenti troppo esigui. A Porta San Paolo i funzionari hanno parlato lungamente con tutti, come del resto avevano fatto nei giorni scorsi in Questura. Seguendo le regole che mirano, innanzitutto, a ridurre i danni. Ora la Digos analizzerà i filmati e chi sarà riconosciuto sarà denunciato. Certo nessuno ha pensato di arrestare in piazza i più esagitati, come invece è accaduto in altri contesti, da ultimo alla Sapienza di Roma durante una manifestazione contro Israele.
È andata bene, nei limiti del possibile, anche a Milano, dove i problemi maggiori li hanno creati giovani e giovanissimi nordafricani per lo più di seconda generazione, alcuni visibilmente alterati, lontani dalla politica, che frequentano il Mcdonald’s di piazza Duomo. Lì, all’arrivo, hanno aggredito lo spezzone del corteo con le bandiere della Brigata ebraica. Li hanno affrontati i City Angels che scortavano lo striscione, la polizia quando è arrivata ha arrestato un 21enne egiziano per aver preso a bastonate uno degli addetti alla sicurezza della comunità ebraica, ieri il giudice gli ha dato il divieto di dimora a Milano e rischia l’espulsione.
Altri otto sono stati identificati e denunciati, compreso uno che aveva un coltellino e forse ha ferito al braccio un manifestante; altri ancora saranno denunciati sulla base dei filmati. Nessuna testa rotta. Sono stati contenuti anche gli attivisti con le bandiere palestinesi che poi hanno sfondato le transenne vicino al palco di piazza Duomo per contestare il sindaco Beppe Sala e altri. E alla fine hanno potuto lasciare la piazza in corteo verso Largo Cairoli.
L’ordine pubblico è un lavoro difficile, conviene usare sempre lo stesso, ragionevole metro anziché regolarlo sulla forza politica, o fisica, del cliente. Si fa perfino con gli ultras del calcio, per non dire dei blocchi dei trattori: nessuno li ha portati via di forza, non erano mica di Ultima Generazione.