Il Fatto Quotidiano

“Noi, ieri in piazza anche con gli ultrà: siam pronti a difenderci negli atenei”

- » Alessandro Mantovani

Dice Riccardo Pacifici, ex presidente della Comunità ebraica romana, che “finalmente smetteremo di dire che gli ebrei sono vittime, che non si difendono, che possono essere colpiti impunement­e. E certo non ci facciamo difendere dai City Angels”, come inveceha fatto la Comunità ebraica al corteo di Milano.

C’era anche Pacifici il 25 aprile a Porta San Paolo. Come sempre. Stavolta accanto ai giovani vestiti da ultrà,: “C’erano più ragazzi perché i gruppi arabi e filopalest­inesi quest’anno avevano deciso di esserci in massa, dicevano ‘saremo lì per cacciare gli ebrei’. Quanti sono? 7-800, quelli che non avete visto erano nelle vicinanze, sarebbero stati anche in grado di sfondare il cordone di polizia. E stamattina (ieri, ndr) eravamo pronti ad andare sotto La7 dove contestava­no David Parenzo, è stato lui a dirci ‘non vi azzardate’. Con noi ultras laziali? Ma certo, anche romanisti”. .

Pacifici rivendica, ci mancherebb­e, il diritto di scendere in piazza il 25 aprile, nel giorno in cui si festeggia la

L i b e ra z i o n e dal nazifascis­mo, “con la bandiera della Brigata partigiana ebraica, che ora è la bandiera di Israele”. Alla fin fine però, conviene che i contestato­ri di Israele non erano così minacciosi. “Meno del previsto”. Ma non finisce qui: “Nelle università i nostri ragazzi e i professori ebrei hanno paura, non possono portare la kippa o una bandiera israeliana, mentre quelle palestines­i ci sono. Siamo pronti ad andare a proteggerl­i”. Episodi concreti e denunciati? “Nessuno”, riconosce Pacifici. Intanto, a fine ottobre, un discusso influencer italo-palestines­e, Karem

From Haifa, ha denunciato una strana aggression­e all’ostiense da parte di giovani che potrebbero averlo seguito fin dall’aeroporto di Fiumicino, dove era sbarcato.

Sono decenni, ad ogni buon conto, che gli ebrei romani si difendono. Dai tempi della Led, la Lega ebraica di difesa. “Nacque negli anni 60 e 70, facevano le ronde per difendersi dai neofascist­i di piazza delle Muse e di Colle Oppio, anche con i cani”, ricorda Pacifici, 60 anni, tre figli su quattro che studiano o lavorano in Israele, oggi vicepresid­ente italiano della

European Jewish Associatio­n. Leader controvers­o, a volte un po’ aggressivo almeno a parole, considerat­o di destra. “Ma l’ultima volta ho votato Smeriglio, a sinistra della sinistra. E prima Veltroni, ma anche Forza Italia”.

Si difendono e a volte attaccano, gli ebrei romani. Nel 1992 un gruppo partito dall’ex Ghetto assaltò la sede dei neofascist­i di Movimento politico occidental­e in via Domodossol­a a San Giovanni. Erano ritenuti responsabi­li dell’infamia delle stelle gialle comparse accanto a negozi di ebrei. “Quelli di via Domodossol­a erano figli di deportati, c’era anche qualche sopravviss­uto alla Shoah. Quelli di oggi sono i figli e i nipoti. E non creda – avverte Pacifici – che facciano quello che dico io, a Porta San Paolo quando ho detto ‘cosa fate?’ mi hanno risposto ‘ma tu che vuoi?”. Normale distacco generazion­ale”. Chiede scusa per le minacce di stupro rivolte a una ragazza filopalest­inese da uno dei suoi, ma nega le bombe carta: “Hanno tirato solo un sasso e una scatola di piselli”. Gli episodi del passato sono tanti, compreso l’assalto alla sede di Rifondazio­ne comunista nel 2000, ai tempi della Seconda Intifada. C’era anche Pacifici che oggi dice: “Ma quale assalto! Una manifestaz­ione. Sì forse un sasso ha rotto un vetro, ma Bertinotti e Curzi ci fecero entrare e parlammo”.

La Led, dice Pacifici, “non esiste più, credo”, ma all’ex Ghetto, lo sanno tutti, c’è ancora un certo controllo popolare del territorio, come altrove del resto.

‘‘ Sono in 7-800 e a Porta San Paolo avrebbero potuto sfondare il cordone

LA LED GLI ANNI 70 E LE RONDE CONTRO I FASCISTI

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FOTO LAPRESSE Contrappos­ti Filopalest­inesi e filoisrael­iani giovedì scorso a Porta San Paolo a Roma

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