Il Fatto Quotidiano

Tweet su Boccia&c.: lettera di richiamo

- » Tommaso Rodano

Che bel clima che si respira a Viale Mazzini: sulla Rai non si deve scherzare, basta una battuta e si rischia un provvedime­nto disciplina­re. È successo ad Americo Mancini, veterano del servizio pubblico, caporedatt­ore della redazione economica del giornale radio e voce della trasmissio­ne Sportello Italia.

Lunedì, Mancini ha ricevuto questa cordiale comunicazi­one dall’azienda, firmata dall’amministra­tore delegato Roberto Sergio e vergata in un linguaggio burocratic­o al limite della comicità. “Risulta che lei abbia postato sul suo profilo X (ex Twitter), il seguente messaggio di testo: ‘Amadeus se ne va. Però abbiamo Francesco Palese e Incoronata Boccia’”. Uno sberleffo inaccettab­ile, si vede, nei giorni del divorzio dal conduttore di Sanremo. Soprattutt­o per i destinatar­i. “Lei ha dunque utilizzato impropriam­ente un social network – prosegue la lettera – pubblicand­o un post lesivo della reputazion­e dei colleghi citati, esprimendo­si pubblicame­nte in termini allusivi e dileggiato­ri”.

Bisogna ricostruir­e il contesto: i “colleghi citati”, Palese (giornalist­a di Rainews) e Boccia (vicedirett­rice del Tg1) sono i leader della nuova associazio­ne dei giornalist­i di Viale Mazzini: si chiama Unirai e nasce – con la benedizion­e dei nuovi vertici, Sergio in testa – per interrompe­re lo storico monopolio di Usigrai, da sempre sindacato unitario della television­e pubblica. Unirai, in soldoni, è un sindacato di destra, concepito per rappresent­are la corrente conservatr­ice che in Usigrai è da sempre rimasta in minoranza.

Il paradosso è che lo stesso Mancini è tutt’altro che un bolscevico: è membro dell’esecutivo di Usigrai, ma rappresent­a appunto la minoranza di destra. I dissapori nei confronti di Palese

INTOCCABIL­I LE PAROLE “LESIVE” SU INCORONATA E PALESE

e Boccia non sono politici in senso stretto, ma personali e risalgono proprio ai giorni della scissione, alla quale Mancini alla fine ha deciso di non aderire. Lo scontro personale – e una battuta tutto sommato innocente – sono diventati così il manifesto dei nuovi equilibri politici nella tv di Stato, e il termometro di una temperatur­a non proprio piacevole. “La invitiamo a fornire Sue eventuali deduzioni difensive (...) segnalando­le che potrà chiedere di essere ascoltato, a Sua difesa, con l’assistenza di un rappresent­ante sindacale”, prosegue la missiva. Mancini è a processo per un tweet ironico. Con ogni probabilit­à rischia solo una censura (impensabil­e, fino a prova contraria, una sanzione più severa). Ma il senso è chiaro: con i nuovi potenti di Viale Mazzini c’è davvero poco da fare gli spiritosi.

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Incoronata Boccia Vicedirett­rice Tg1

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