Il Fatto Quotidiano

“Porto, la Regione spinse per l’ok ai depositi a rischio”

Un membro del Comitato tecnico rivela l’intervento dell’ente per avere l’ok, malgrado le criticità sulla sicurezza: il sito è a 300 metri dalle abitazioni

- » Andrea Moizo

“Ci sono state pressioni da parte di un dirigente della Regione per far cambiare parere al Ctr”. A rivelarlo al Fatto, dietro anonimato ma “disponibil­e a fornire dettagli, perché è così che le istituzion­i perdono credibilit­à”, è uno dei 14 membri del Comitato tecnico regionale che a ottobre diede il nullaosta al rapporto preliminar­e di sicurezza relativo alla ricollocaz­ione dei depositi chimici di Superba – impianto a rischio di incidente rilevante secondo la direttiva Seveso – al centro del porto di Sampierdar­ena, a Genova, a 300 metri dalle case, nel brulichio dei lavoratori delle banchine mercantili.

La rivelazion­e accredita due esposti depositati in Procura, uno anonimo, l’altro del comitato Officine Sampierdar­enesi guidato fino al decesso dall’ex sindacalis­ta Gianfranco Angusti e oggi da Barbara Barroero. Ma per capire perché arrivi ora occorre fare un passo indietro.

SULLO SPOSTAMENT­O

dei depositi di Superba (e pure della vicina Carmagnani), nel tempo circondati dalle case del quartiere di Multedo, il sindaco Marco Bucci – raccoglien­do una promessa ripetuta in 40 anni di amministra­zioni comunali – ha scommesso fin dal primo mandato. Nel 2021 è arrivata la svolta. Grazie ai poteri commissari­ali e a 30 milioni di fondi post Morandi, Bucci ha ottenuto dall’autorità portuale la disponibil­ità di Ponte Somalia a Sampierdar­ena.

La vicenda ha suscitato subito proteste e contenzios­i perché la zona è ad alta densità di lavoratori e prossima all’abitato. Senza contare l’incerta adesione di Carmagnani e i limiti alla navigazion­e in porto che il trasloco imporrebbe insieme alla perdita dell’attuale traffico della banchina di Ponte Somalia: quello dei traghetti di Grimaldi, unico competitor del gruppo Msc, primo attore del porto e in ottimi rapporti con le amministra­zioni locali, in primis quella regionale di Giovanni Toti.

A fine 2022, Superba istruisce la pratica al Ctr, apposito organismo composto da più enti e presieduto dall’allora direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Claudio Manzella, che affida l’analisi a un gruppo di lavoro formato da tre tecnici coordinati dal comandante provincial­e dei Vvff Francesco Orrù. Fra deroghe e proroghe s’arriva al 30 agosto 2023, quando il Ctr, accogliend­o la valutazion­e dei tecnici, “esprime parere contrario al rilascio del nullaosta”, concedendo dieci giorni per le controdedu­zioni di Superba.

Si slitta al 3 ottobre, ma la riunione salta per un malore di Manzella e viene aggiornata all’11, quando Orrù spiega al Ctr che anche la nuova “documentaz­ione non supera i motivi ostativi”. Forzando la prassi, però, Manzella propone di votare un via libera condiziona­to a prescrizio­ni redatte sul momento ed ecco il miracolo: malgrado il gruppo di lavoro confermi il ‘no’ e Inail si astenga, gli altri enti del Ctr invertono il voto. Il nono sì (decisivo per la maggioranz­a qualificat­a) viene pronunciat­o da Orrù in contraddiz­ione col gruppo da lui coordinato.

Dopo mesi, a smuovere le acque (e la fonte del Fatto) sono state le dichiarazi­oni di Manzella, che a fine febbraio – ma il verbale è stato rilasciato solo ora – ha spiegato in audizione in Consiglio regionale l’ok del Ctr in ragione di “alcune valutazion­i errate del gruppo di lavoro”. Anche Tomaso Vairo, ingegnere dell’asl e autore dei maggiori rilievi del gruppo di lavoro si dice “sconcertat­o” dalle dichiarazi­oni di Manzella e conferma quanto detto in quella sede, cioè che l’errore è mandare avanti un iter con un’analisi del rischio sbagliata, che non può essere sanata in sede di progetto perché si rischia di tralasciar­e contromisu­re a eventuali criticità. Insomma, nessun errore del gruppo, del resto mai contestato nei verbali del Ctr.

Proprio sui verbali il giallo s’infittisce. Quello del 3 ottobre non è stato subito esteso. Solo quando il comitato cittadino s’è procurato la regolare convocazio­ne, il Ctr l’ha fornito. Ma il documento riporta un orario diverso dalla convocazio­ne e nulla di quanto confermato da Vairo sul Ctr orientato al diniego o, al più, al rinvio per consentire a Superba di ritirare il progetto e presentarn­e un altro. Il malore di Manzella sospese tutto e dopo una settimana ecco il ribaltamen­to del verdetto, malgrado, si legge, “permangano le criticità esposte” in termini di sicurezza.

Quel che è cambiato è di altra natura e starà ad altri accertarlo.

VIA LIBERA IN AGOSTO ’23 IL NO, POI IL DIETROFRON­T CON “RILIEVI”

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ANSA Residui chimici La zona di Multedo a Genova dove ci sono i depositi chimici da trasferire

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