“Porto, la Regione spinse per l’ok ai depositi a rischio”
Un membro del Comitato tecnico rivela l’intervento dell’ente per avere l’ok, malgrado le criticità sulla sicurezza: il sito è a 300 metri dalle abitazioni
“Ci sono state pressioni da parte di un dirigente della Regione per far cambiare parere al Ctr”. A rivelarlo al Fatto, dietro anonimato ma “disponibile a fornire dettagli, perché è così che le istituzioni perdono credibilità”, è uno dei 14 membri del Comitato tecnico regionale che a ottobre diede il nullaosta al rapporto preliminare di sicurezza relativo alla ricollocazione dei depositi chimici di Superba – impianto a rischio di incidente rilevante secondo la direttiva Seveso – al centro del porto di Sampierdarena, a Genova, a 300 metri dalle case, nel brulichio dei lavoratori delle banchine mercantili.
La rivelazione accredita due esposti depositati in Procura, uno anonimo, l’altro del comitato Officine Sampierdarenesi guidato fino al decesso dall’ex sindacalista Gianfranco Angusti e oggi da Barbara Barroero. Ma per capire perché arrivi ora occorre fare un passo indietro.
SULLO SPOSTAMENTO
dei depositi di Superba (e pure della vicina Carmagnani), nel tempo circondati dalle case del quartiere di Multedo, il sindaco Marco Bucci – raccogliendo una promessa ripetuta in 40 anni di amministrazioni comunali – ha scommesso fin dal primo mandato. Nel 2021 è arrivata la svolta. Grazie ai poteri commissariali e a 30 milioni di fondi post Morandi, Bucci ha ottenuto dall’autorità portuale la disponibilità di Ponte Somalia a Sampierdarena.
La vicenda ha suscitato subito proteste e contenziosi perché la zona è ad alta densità di lavoratori e prossima all’abitato. Senza contare l’incerta adesione di Carmagnani e i limiti alla navigazione in porto che il trasloco imporrebbe insieme alla perdita dell’attuale traffico della banchina di Ponte Somalia: quello dei traghetti di Grimaldi, unico competitor del gruppo Msc, primo attore del porto e in ottimi rapporti con le amministrazioni locali, in primis quella regionale di Giovanni Toti.
A fine 2022, Superba istruisce la pratica al Ctr, apposito organismo composto da più enti e presieduto dall’allora direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Claudio Manzella, che affida l’analisi a un gruppo di lavoro formato da tre tecnici coordinati dal comandante provinciale dei Vvff Francesco Orrù. Fra deroghe e proroghe s’arriva al 30 agosto 2023, quando il Ctr, accogliendo la valutazione dei tecnici, “esprime parere contrario al rilascio del nullaosta”, concedendo dieci giorni per le controdeduzioni di Superba.
Si slitta al 3 ottobre, ma la riunione salta per un malore di Manzella e viene aggiornata all’11, quando Orrù spiega al Ctr che anche la nuova “documentazione non supera i motivi ostativi”. Forzando la prassi, però, Manzella propone di votare un via libera condizionato a prescrizioni redatte sul momento ed ecco il miracolo: malgrado il gruppo di lavoro confermi il ‘no’ e Inail si astenga, gli altri enti del Ctr invertono il voto. Il nono sì (decisivo per la maggioranza qualificata) viene pronunciato da Orrù in contraddizione col gruppo da lui coordinato.
Dopo mesi, a smuovere le acque (e la fonte del Fatto) sono state le dichiarazioni di Manzella, che a fine febbraio – ma il verbale è stato rilasciato solo ora – ha spiegato in audizione in Consiglio regionale l’ok del Ctr in ragione di “alcune valutazioni errate del gruppo di lavoro”. Anche Tomaso Vairo, ingegnere dell’asl e autore dei maggiori rilievi del gruppo di lavoro si dice “sconcertato” dalle dichiarazioni di Manzella e conferma quanto detto in quella sede, cioè che l’errore è mandare avanti un iter con un’analisi del rischio sbagliata, che non può essere sanata in sede di progetto perché si rischia di tralasciare contromisure a eventuali criticità. Insomma, nessun errore del gruppo, del resto mai contestato nei verbali del Ctr.
Proprio sui verbali il giallo s’infittisce. Quello del 3 ottobre non è stato subito esteso. Solo quando il comitato cittadino s’è procurato la regolare convocazione, il Ctr l’ha fornito. Ma il documento riporta un orario diverso dalla convocazione e nulla di quanto confermato da Vairo sul Ctr orientato al diniego o, al più, al rinvio per consentire a Superba di ritirare il progetto e presentarne un altro. Il malore di Manzella sospese tutto e dopo una settimana ecco il ribaltamento del verdetto, malgrado, si legge, “permangano le criticità esposte” in termini di sicurezza.
Quel che è cambiato è di altra natura e starà ad altri accertarlo.
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