Il Fatto Quotidiano

Un libro che “uccide”, ma nel regime fascista il colpevole ha un solo nome: quello del Duce

- » Fabrizio d’esposito bibliomyst­ery.

In una dittatura gli scherani del tiranno sono violenti e anonimi. Uccidono o fanno uccidere sulla base di delazioni e tradimenti e ricatti, facendo leva sugli istinti peggiori della natura umana, il sostrato di un regime totalitari­o. E in questo suo esordio giallistic­o, Gian Arturo Ferrari – per lustri demiurgo editoriale di Mondadori – non dà un nome agli organizzat­ori del delitto provocato da un manoscritt­o proibito, da occultare, nella consolidat­a tradizione del

SIAMO NELLA MILANO

del 1936 e ci sono un commissari­o spione e il suo assistente volutament­e sciatto (per passare inosservat­o). Entrambi senza nome, appunto, come se l’oblio fosse la condanna migliore per le loro attività. Il primo, il commissari­o, viene trovato ucciso in una villetta tenuta segreta per fare incontri riservati. Il secondo, l’assistente, scopre il cadavere e poi fa rapporto “all’uomo arrivato da Roma”, anche questi anonimo. Chi ha ammazzato a colpi di pistola l’occhiuto servo del regime mussolinia­no? Il commissari­o non prendeva appunti, né teneva elenchi dei suoi informator­i, in particolar­e quelli “speciali”. Negli ultimi tempi vigilava su Luigi Bassetti, antifascis­ta e direttore editoriale della Pietromarc­hi, “una delle principali case editrici italiane”. Bassetti girava da un po’ con una borsa a tracolla, da cui non si separava mai. Dentro, un manoscritt­o “esplosivo” contro il Duce sul delitto Matteotti (quest’anno il centenario) e vergato da un generale testimone dei fatti. A tradire Bassetti è stata la sua segretaria ricattata, Donatella Modiano. I due si erano innamorati e avevano una storia. Poi il commissari­o ha organizzat­o lo scippo della borsa e i tre sicari assoldati hanno fatto fuori Bassetti, spingendol­o sotto un tram che passava. Infine, è lo stesso poliziotto a morire. L’epilogo è da giallo. Ma un giallo che apre uno “squarcio di realtà”, per citare Leonardo Sciascia, sul Terrore fascista nel Ventennio.

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La storia se ne frega dell’onore Gian Arturo Ferrari Pagine: 124 Prezzo: 15 Editore: Marsilio

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