C’è del marcio nelle regate: Scugnizza game over
Come i casi di doping: dopo aver vinto l’europeo ORC 2016, l’italiana Scugnizza è stata squalificata per aver “truccato” la barca. Un caso che apre una riflessione sulla condotta degli armatori in regata
NM38 S Scugnizza di Enzo De Blasio è stato squalificato da tutte le regate del Campionato Europeo ORC disputato a Porto Carras, in Grecia, dal 3 al 10 luglio 2016. La decisione è stata presa da una Giuria Internazionale, convocata ad Atene per giudicare la pesante accusa di comportamento antisportivo rivolta allo scafo italiano. Scugnizza aveva infatti vinto l’europeo ORC nel gruppo C, titolo che viene adesso assegnato all’estone Aivar Tullberg, che con il suo Arcona 340 Katariina II diventa così il Campione Europeo ORC 2016 in Classe C. L’Italia 9.98 Sugar di Ott Kikkas, altra barca estone, passa al secondo posto e la greca Baximus, X-35 di Baxevanis Athanasios, al terzo. Alla barca italiana è stato imputato il “Comportamento gravemente Sconveniente” (regola 69). “La decisione è stata difficile e ha tardato ad arrivare per la complessità dei problemi legati alle differenze rilevate nell’assetto di stazza e in navigazione. Applaudiamo la Giuria per aver difeso l’integrità e i principi delle nostre regole e del nostro sport”, ha dichiarato Bruno Finzi, Presidente dell’ORC.
LA “SCUGNIZZATA” Dalle informazioni che abbiamo raccolto sembrerebbe, che l’affaire Scugnizza girerebbe tutto intorno ad una “storia di gavoni”. Scugnizza sarebbe infatti arrivata a Porto Carras con dei gavoni stagni, chiusi, che sarebbero stati caricati d’acqua ad hoc per appesantire la barca durante la stazza ed ottenere un rating migliore, tenendoli carichi anche durante i controlli di rito per confermare la barca in linea con il certificato.Acqua che veniva scaricata durante le regate. Un aumento di peso “artificiale” sommato ad ulteriore zavorra posizionata in altre zone della barca e regolarmente dichiarata. Sarebbero state delle foto a tradire il differente assetto della barca tra la modalità “porto” e quella “regata”. Tale impianto accusatorio è però basato solo sui calcoli e i rilievi fotografici incrociati con le informazioni degli stazzatori. Secondo quanto sostiene l’ORC il certificato precedente della barca dichiarava un dislocamento di 4918 kg (peso confermato a Palermo durante gli Italiani ORC), 1300 kg meno di quanto dichiarato all’Europeo con il dislocamento di 6236 kg. La barca a Porto Carras era stata misurata, passando anche indenne una protesta di stazza.
IL DOPING ORC Se il caso in questione è accaduto in occasione di un evento europeo dove gli stazzatori fanno il loro lavoro e i concorrenti vengono controllati , cosa accade nei tanti, tantissimi, campionati nei quali non vi è alcuna forma di controllo? “Dopare” una barca per ottenere un certificato di stazza più favorevole, senza peggiorarne le performance, è infatti un gioco sporco praticato da molti anche in campionati di scarso o nullo valore. Dove i controlli non ci sono, è facile che uno spinnaker stazzato come “frazionato” venga in realtà utilizzato in testa d’albero, un’elica dichiarata a pale fisse sia in realtà abbattibile, un timone standard sia in realtà in carbonio... la lista è lunga e penosa.