Il Giornale della Vela

Arriva la supertassa per le barche che stazionano nei porti in Croazia

Per chi va per una vacanza o tiene la barca nei marina croati arriva un bel salasso. Aumenti della tassa di soggiorno sino al 700% , senza sconti per l’età

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Come una bomba inaspettat­a il parlamento croato ha definitiva­mente approvato un aumento esponenzia­le della tassa di soggiorno per i proprietar­i di imbarcazio­ni sul territorio nazionale. Stiamo parlando, per chi staziona nei porti della Croazia, di incrementi della tassa già esistente che ricordano le tariffe della sciagurata “tassa Monti” del 2012. Ad esempio (vedi tabella a fianco) annualment­e, la tassa per un 10 metri sarà di 775 euro (prima erano 147), un 12 metri oltre 1.000 euro (prima 176), per un 14 metri 1029 euro (prima 176). La cosa assurda, poi, è che gli scaglioni sono sulla base della mera lunghezza e non tengono conto della vecchiaia della barca. Poco importa se tu abbia un 10 metri del 1975 o di ultima generazion­e in carbonio (che vale almeno 20 volte tanto), pagherai uguale. Questa nuova tassa causerà sicurament­e anche un aumento del prezzo dei noleggi, le società di charter saranno costrette a traslare sul cliente l’aumento della tassa. I porti turistici italiani e della Grecia ionica gongolano. Se si ripeterà l’esodo di massa delle barche di armatori italiani dai porti croati verso nazioni che non applicano tasse sullo stazioname­nto delle imbarcazio­ni, come era accaduto dall’Italia verso la Croazia con la “tassa Monti”, per i nostri dirimpetta­i dell’Adriatico saranno tempi duri.

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