Il Giornale della Vela

CROCIERE E MARINAI

Imparare a condurre un maxi di 86 piedi in nove giorni è possibile? Ecco il dietro le quinte della corsa contro il tempo di Spirit of Portopicco­lo

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Dal cantiere alla vittoria, la storia del maxi Spirit of Portopicco­lo

Ha vinto la Barcolana dei record con 2101 iscritti, stiamo parlando del Maxi Spirit of Porto Piccolo, condotto dai fratelli Benussi. Un 86’, progetto Reichel Pugh, concepito per partecipar­e anche alle più importanti regate offshore come la Transpac o la Middle Sea Race. Spirit of Portopicco­lo è l’ex Morning Glory, una barca sulla quale ha navigato anche Russel Coutts. Dietro la sua vittoria alla Barcolana c’è la corsa contro il tempo di una barca passata in pochi giorni dal “riposo” in cantiere alla vittoria, come ci ha raccontato Furio Benussi. “La barca era ferma da tempo anche se in buone condizioni. E’ arrivata il 29 settembre alle 7 di mattina, alle 12 eravamo già in regata alla Porto Piccolo Maxi, l’8 ottobre c’era la Barcolana” ci spiega il timoniere che con il fratello Gabriele e l’equipaggio in pochissimi giorni ha

dovuto “riscoprire” questa barca. “Ha due timoni, perfettame­nte uguali, uno a poppa e uno a prua. Quello classico di poppa lavora sui frenelli, quello di prua invece è idraulico e ha una funzione particolar­e. Può essere usato come trim tab di bolina per migliorare gli angoli oppure può servire per aumentare la manovrabil­ità nelle fasi di pre partenza. Per il resto la barca ha un sistema idraulico con circuiti molto elaborati e questo è stato un altro dei punti caldi della nostra preparazio­ne portata avanti in pochissimi giorni. Se non conosci l’idraulica una barca come questa resta molto ostica, puoi avere difficoltà in qualsiasi manovra”. Dal 29 settembre all’8 ottobre, una sfida al limite per “comprender­e” un mezzo così complesso: il momento e l’inclinazio­ne giusta con la quale utilizzare il timone di prua che se usato bene da qualcosa in più ma può anche diventare un freno; lo studio delle vele e il complicato funzioname­nto dei sistemi idraulici, tutti dettagli cruciali. “Oltre al timone di prua il grande ostacolo è stato quello dell’idraulica. Non riuscivamo a contattare l’elettronic­o che aveva progettato i circuiti quindi, con il tempo limite dell’8 ottobre data in cui avremmo partecipat­o alla Barcolana, abbiamo iniziato a “tradurre” i sistemi idraulici per farli nostri e comprender­ne il funzioname­nto apportando anche delle modifiche, a tempo di record”. E alla fine è arrivato il momento della verità, quello con 2101 barche, la diretta in TV e lo sguardo della comunità velica mondiale addosso. “Siamo arrivati alla regata all’80% delle performanc­e, per vincere serviva un equipaggio al 100% e così è stato. Abbiamo fatto delle scelte ragionate, imbarcando solo le vele che eravamo riusciti a provare, abbiamo deciso di avere cinque persone in più a bordo per il vento forte anche se alle andature larghe eravamo leggerment­e pesanti. Non abbiamo avuto nessun problema tecnico ed è arrivata una bellissima vittoria”.

 ??  ?? Spirit of Portopicco­lo in regata alla Barcolana 2017 con Furio Benussi al timone e il fratello Gabriele alla tattica.
Spirit of Portopicco­lo in regata alla Barcolana 2017 con Furio Benussi al timone e il fratello Gabriele alla tattica.
 ??  ?? I FRATELLI Furio e Gabriele Benussi, triestini, sono loro gli artefici della rinascita dell’ex Morning Glory che in pochi giorni è passato dal cantiere alla vittoria.
I FRATELLI Furio e Gabriele Benussi, triestini, sono loro gli artefici della rinascita dell’ex Morning Glory che in pochi giorni è passato dal cantiere alla vittoria.

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