NOLEGGIARE& IMPARARE
Com’è riuscito Simone Morelli in pochi anni a creare un polo a 360 gradi che comprende una flotta di 70 barche a noleggio tra Italia Spagna e Caraibi, il marina di Cala dei Sardi, la concessionaria di Lagoon e Beneteau? Ce lo racconta lui stesso
La passione che porta lontano
Chi decide di mollare tutto per aprire un’attività nel mondo della vela non può essere che spinto da una passione infinita. Come quella di Simone Morelli, titolare della North Sardinia Sail nata nel 2001 come società di charter. Morelli che al tempo era un ufficiale della marina decide, insieme a sua moglie, di avviare l’attività di charter con cinque barche a Marina di Portisco: da li non si è mai fermato. La crescita è stata veloce, tra il 2003 e il 2004 abbiamo aperto una base anche ad Alghero e una a Cala dei Medici in Toscana, ci racconta Morelli che oggi è probabilmente alla guida del gruppo nautico più grande e versatile in Italia, ma abbiamo dovuto crearci lo spazio e il mercato, in Italia non tutto è semplice, bisogna crederci fortemente e non mollare mai. Oggi North Sardinia Sail ha una flotta di oltre 70 barche tra Sardegna Toscana, Baleari e Caraibi; da li è nata poi la Dream Yachting, concessionaria Beneteau e Lagoon, e Cala dei Sardi, una Marina a Cugnana, tra Portisco e Porto Rotondo. Come nasce dal nulla la flotta di charter italiana più grande? Ci vuole pazienza e costanza, e soprattuto un’attenzione verso il cliente incredibile. La serietà paga e alla lunga porta il risultato. Noi abbiamo avuto la fortuna di ottenere la concessione per un marina nel golfo di Cugnana in Sardegna: realizzare il Marina, che si chiama Cala dei Sardi, è stata un impresa non da poco, la burocrazia in Italia se vuole è malefica... Mia moglie è stata fondamentale in quel periodo, mi ha spinto a non mollare. Oggi con questa struttura riusciamo a organizzare al meglio il nostro lavoro, curare le barche e soprattutto ci ha permesso di poter guardare avanti offrendo praticamente per primi, in maniera strutturata, la crociera sul catamarano già nel 2005. I catamarani hanno un ruolo fondamentale per la vostra attività? Certo che si, nel 2012 siamo diventati concessionari del cantiere Lagoon, ciò ci ha permesso di aumentare l’offerta al charterista e seguire meglio l’armatore. Oggi abbiamo una flotta di 15 Lagoon distribuiti in ogni nostra base charter. Anche, Spagna e Caraibi, cosa l’ha spinta a guardare all’estero? Ci siamo resi conto che i nostri clienti vanno seguiti e bisogna offrire loro più servizi e destinazioni comode da raggiungere e da navigare. Alle Baleari siamo a Porto Colom a Maiorca dal 2013. Qui siamo nella parte est dell’isola, a 50km dall’aeroporto e a un miglio dalle baie più belle. Anche qui ci siamo distinti. Tutti puntavano come base su Palma, per la vicinanza all’aeroporto, noi abbiamo preferito la vicinanza alle baie, meglio un ora di macchina che un giorno di navigazione... per raggiungere una bella rada! Nel 2016 abbiamo poi fatto il salto oceanico, con la base a St Marteen. Dopo la prima stagione fortunatamente abbiamo riportato i catamarani in mediterraneo: questa decisione ci ha permesso di salvare la flotta dall’uragano potendola mettere a disposizione anche nel recente inverno. Abbiamo però deciso di stabilizzarci nell’isola di Grenada, a Prickly Bay Marina, molto più versatile per le crociere, con tutte le comodità e servizi a portata di mano e a due passi dall’aeroporto. Cosa avete in serbo per il futuro? Oggi a livello internazionale siamo in una dimensione di mezzo, tra le piccole e le grandi società di charter. Abbiamo la più grande flotta italiana, al 95% di proprietà, i Caraibi sono interessanti e per fare il salto investiremo anche li ma il Mediterraneo è unico al mondo e desideriamo avvicinarci alla Grecia. Come è cambiato il cliente charter? Dal velista puro siamo passati al turista nautico. Un mercato importante che va intercettato, questo è forse anche il motivo dell’enorme successo e richiesta di catamarani, molto comodi e semplici. Cosa ti aspetti per il futuro? Una semplificazione burocratica per lo sviluppo del turismo nautico dando una . professione allo skipper. Io che sono stato comandante in seconda per la Marina Militare al comando di navi e di equipaggi numerosi oggi non avrei i titoli per portare in giro i miei clienti...