CHE BELLA LA VELA! Una delle spettacolari immagini delle diciannove storie di vela raccontate da Gilles Martin Raget, uno dei più grandi fotografi del mondo.
Gli scatti più belli di uno dei più grandi fotografi di vela al mondo? Ce li svela lui stesso: Gilles Martin Raget racconta 35 anni di carriera dietro all’obiettivo e tutti i suoi segreti
Trentacinque anni passati in prima linea. Iniziati con l’America’s Cup 1983 di Newport, quella dello storico successo di Australia II, vissuta inizialmente da velista a bordo di France3 e poi da giornalista e fotografo alla prima esperienza professionale di rilievo. E oggi un presente di vela ultra veloce sui foil, foto in alta definizione e l’intera attività editoriale trasferita sul web, dopo la chiusura della galleria d’arte “L’Image en Provence” nel Vecchio Porto di Marsiglia. Quella di Gilles Martin Raget è la storia di un uomo che ha avuto la fortuna di unire due grandi passioni - per l’immagine e per la vela - in un mestiere che nel corso degli anni lo ha consacrato come uno dei più importanti fotografi di nautica nel mondo. Nato ad Arles, nel Sud della Francia, a 10 anni prende in mano una Kodak Instamatic regalatagli dal nonno, ispirato dal grande fotografo Lucien Clergue, e dallo zio François Guiter, pioniere della fotografia subacquea. Nove anni dopo (e una miriade di scatti sulle spiagge della Camargue) è già in mare, impegnato a fermare su pellicola le navigazioni vissute in prima persona, dalle crociere tra Marsiglia e Porquerolles alle regate IOR, Italia compresa. “Conservo gelosamente la mia prima foto di vela pubblicata su una rivista, Neptune Nautisme. È uno scatto dell’Invernale di Alassio, a cui partecipai con Fantasque (sloop in
legno del 1971), a corredo di un articolo scritto da Maguelonne Turcat, che qualche anno dopo sarebbe diventata mia moglie. Evidentemente in quei giorni le stelle erano ben allineate”, ricorda con un sorriso. Fino al 1987 è ancora un professionista delle regate, poi la svolta arriva quando a Fremantle, per la Coppa America, il team Challenge France, eliminato, non ha più i mezzi per pagare i suoi velisti. Così decide di restare in Australia, per coprire l’evento come giornalista e fotografo. “Anche se inizialmente mi interessava soprattutto il giornalismo, trascorrere diversi mesi a fotografare i 12 metri SI (le barche della Coppa America di allora lunghe 20 metri, ndr), ogni giorno con 25 nodi di vento, è stata la migliore delle scuole possibili. A quei tempi i riferimenti erano Erwan Quéméré, Da- >>