Il Giornale della Vela

LE STORICHE

È morto a 71 anni Cesare Sangermani. Il cantiere di famiglia (con lui alla terza generazion­e) ha firmato barche uniche e descrivibi­li in una frase: “È un Sangermani”

- (E.R.)

Cesare se ne va, Sangermani resta... Storia di un cantiere icona

Era malato da tempo e se ne è andato, a 71 anni, Cesare Sangermani jr.: rappresent­ava la terza generazion­e di un cantiere a conduzione familiare ultracente­nario che ha fatto la storia della nautica. E che ha saputo diventare marchio, un’icona di stile, in un’epoca e un mondo in cui il concetto di marchio esisteva.. “È un Sangermani”, si dice per identifica­re una qualsiasi delle oltre cento barche costruite dal cantiere di Lavagna (Genova). Basta un nome e subito saprete di barche in legno costruite a mano da veri maestri d’ascia, apprezzate in tutto il mondo per la lavorazion­e dei legni e delle essenze, e la ricerca della perfezione. E poi l’altro tratto distintivo: quella linea gialla che corre lungo lo scafo con i tre puntini finali a poppa…

LA NUOVA VITA

Dal 1946, anno in cui il cantiere, fondato da Ettore detto “Dorin” nel 1896, si spostò definitiva­mente a Lavagna, sotto la guida di Cesare Sangermani sr., Sangermani divenne una celebrità sui campi di regata e non solo: Chiar di Luna (1950) e Artica II, varata nel 1956, furono le più famose per le loro numerose vittorie nelle più importanti manifestaz­ioni internazio­nali. Tutti volevano i Sangermani: il motivo è semplice: erano barche bellissime e veloci. Gitana IV (timonato anche dal barone Edmond De Rothschild), Samurai (1962), sono solo alcuni esempi. Negli anni ’70 Sangermani collabora con i più grandi progettist­i: Giles, Sparkman & Stephens, Illingwort­h, Primrose, Anselmi Boretti, Reiners, Rhodes, Buchanan, Gurney, Frers, Sciarrelli, Mull. Cesarino aveva preso le redini del cantiere nel 1977, e e se da un lato aveva mantenuto invariata la filosofia del cantiere, continuand­o a produrre “pezzi unici” dalle linee classiche, aveva avuto il coraggio di guardare avanti. A partire dal 1978, Sangermani iniziò a costruire utilizzand­o materiali compositi avanzati, quali le resine epossidich­e, la fibra di vetro, il nido d’ape d’alluminio, il kevlar, il carbonio e il nomex. Tra le barche mitiche di questo periodo, il Guia 2000 (1979) e il Rolly Go (1981) di Giorgio Falck e il Wallygator, primo Wally ideato da Luca Bassani e disegnato la Luca Brenta. Buon vento, Cesarino. Tu te ne sei andato, Sangermani resta.

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Samurai è un prima classe RORC di 18 metri realizzato da Sangermani nel 1962. Oggi continua a vincere nei circuiti di barche d’epoca.
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LA BARCA CHE DETTÒ UNO STILE Costruito da Sangermani nel 1989, Wallygator, il primo Wally ideato da Luca Bassani e progettato da Luca Brenta (realizzato in legno lamellare e kevlar). In alto, Cesare Sangermani.
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