Il Giornale della Vela

SPECIALE CATAMARANI

La nuova generazion­e di catamarani piace sempre di più, ha volumi di una casa al mare e macina miglia in sicurezza. Così ha conquistat­o la leadership del mercato del noleggio e diventa anche un investimen­to redditizio

- Di Mauro Giuffrè

L’altra faccia delle barche, analisi di una galassia in crescita

Il mercato li chiede e i cantieri rispondono. Ma sintetizza­re il boom dei catamarani sempliceme­nte così sarebbe riduttivo, in realtà questo fenomeno è più ampio e con varie sfaccettat­ure che partono dal boom del mercato del charter e proseguono con una vera e propria crescita della qualità e dello stile della produzione a due scafi. Partiamo dal dato più eclatante. A confermare che il mercato dei catamarani ormai è tutt’altro che un fenomeno secondario ci sono i numeri del charter e i dati che arrivano dai marina. Il catamarano e' diventato, prima nei Caraibi e da qualche anno anche in Mediterrna­eo, il re del noleggio per le sue caratteris­tiche (comodo/facile/stabile/pescaggio irrisorio), tanto che oggi rappresent­a il 50% per cento del mercato mondiale del noleggio e il 40% di quello Mediterran­eo. E non è tutto qui. Essendo così richiesto sul mercato del noleggio, il ca-

Il catamarano diventa un investimen­to: i costi di manutenzio­ne vengono coperti grazie e si guadagna a formule di acquisto che prevedono programmi di gestione

tamarano può diventare anche un buon affare da un punto di vista economico.Oggi tante compagnie anche in Italia come Mad Max (www.madmaxchar­ter.it), North Sardinia (www.northsardi­niasail.it) e Settemari (www.settemariy­acht.it) offrono formule di acquisto con rendimenti, grazie ai programmi di gestione, che azzerano i costi di e/o addirittur­a riducono la spesa iniziale a tal punto da farlo diventare un investimen­to redditizio. Questi piani di gestione sembrano essere la più interessan­te novità di questo mercato: l’armatore paga una percentual­e della barca e l’altra viene coperta da un leasing, ma i costi di quest’ultimo vengono pagati, generando anche un guadagno, dalle settimane in cui l’armatore lascerà in gestione il catamarano alla società, che con uno skipper, obbligator­io, lo noleggia per generare la rendita.

LA RISPOSTA DEI MARINA

A fare un assist ai produttori di catamarani, finalmente ci pensano anche i marina. Impossibil­e continuare a sostenere la politica del “catamarano paga il doppio”. Complice anche il progressiv­o aumento della larghezza dei monoscafi, ormai nella maggior parte dei porti anche in Mediterran­eo iniziano a esserci delle offerte mirate per i catamarani, o moli dedicati come il Mooring Cats di La Spezia, sia per i mesi freddi che per la stagione crocierist­ica. Nella peggiore delle ipotesi può capitare di pagare una volta e mezza rispetto a un monoscafi di pari lunghezza. Analizzand­o invece l’aspetto progettual­e, pensate a cosa erano i catamarani da crociera 20 anni fa da un punto di vista estetico. I cat a vela da crociera erano quelli che per la maggior parte venivano definiti dei “cassoni”, barche dall’estetica discutibil­e che sotto tela avevano dei chiari limiti in molte condizioni.

COME CAMBIANO I CAT

Oggi sembra di essere andati avanti di diverse ere, e in effetti è così, perché sull’imput del pubblico i cantieri hanno iniziato a costruire catamarani sempre più curati nelle soluzioni dedicate al comfort ma soprattutt­o più curati esteticame­nte. I catamarani si fanno interpreti di una tendenza che, piaccia o meno, riguarda gran parte del pubblico dei diportisti: la ricerca degli spazi. Sempre più appassiona­ti sostituisc­ono la casa delle vacanze con la barca e i due scafi sono quelli che intercetta­no meglio quest’esigenza. Non a caso le zone esterne dei catamarani sono organizzat­e seguendo concetti simili a quelli di una villa: il pozzetto posteriore è in totale continuità con il quadrato interno, quasi come fosse una piccola terrazza sul mare attigua alla zona cucina interna di una casa. I sempre più frequenti pozzetti anteriori li possiamo pensare come degli angoli salotto di un giardino, dove potere fare un simpatico aperitivo baciati dai raggi del sole. La tuga è sempre più spesso contornata da finestratu­re continue che non hanno solo una ragion d’essere legata alla luminosità interna, ma servono a mettere in stretta correlazio­ne gli ambienti interni e quelli esterni di, proprio come avverrebbe in una casa per le vacanze estive. Nel frattempo si sono evolute le linee d’acqua e oggi anche i modelli meno sportivi sono in grado di esprimere prestazion­i veliche quanto meno sufficient­i in tutte le andature, l’offerta del mercato per altro non manca di accontenta­re anche i palati più esigenti: di fianco alla tipica produzione dedicata alla crociera e al charter, esistono modelli ibridi, autenticam­ente sportivi, che mixano il comfort con prestazion­i di altissimo livello e costruzion­e tecnologic­a all’avanguardi­a. E non è ormai una rarità vedere anche cat da crociera che montano derive verticali regolabili che, se usate correttame­nte, garantisco­no performanc­e di bolina notevoli e medie di percorrenz­a generali impensabil­i per un mono carena. Perché una cosa è certa: le prestazion­i medie di un cat, anche dal disclocame­nto pesante, in determinat­e condizioni sono gioco forza superiori a quelle di una barca a scafo singolo di pari lunghezza. Un’altra novità importante è che la galassia dei catamarani non è più solo francese, anzi, oggi gli attori sulla scena vengono da ogni parte del mondo e anche l’Italia sta cominciand­o a dire la sua con dei prodotti decisament­e interessan­ti come lo sono, per esempio, Ice Yachts e Ita Catamarans, che hanno puntato su delle barche di alta gamma a tecnologia costruttiv­a avanzata. Un concetto simile a marchi come HH, che arriva dalla Cina, o la australian­a (ma anche questa con sedi operative in Cina), McConaghy. E i colossi storici cosa fanno? Marchi come Lagoon o Fountaine Pajot restano in serrata competizio­ne, ma sembra proprio che questo status faccia bene a entrambi dato che i loro modelli più recenti hanno puntato in alto, innovando sia le forme che le soluzioni per il confort. E se la concorrenz­a non fosse abbastanza, proprio Beneteau (del cui gruppo fa parte Lagoon), ha deciso di lanciare il suo marchio, Excess, che non vorrà essere in concorrenz­a diretta con i due big citati ma piuttosto alternativ­o o complement­are, una gamma con un’impronta più sportiva e grintosa, che punta anche a un pubblico più ricercato e giovane. In ultimo va detto che quella dei catamarani è una delle mode del momento. Un settore che è stato in grado di presentare molte innovazion­i nelle ultime stagioni, una cosa che piace e attira pubblico. Questo anche perché si tratta di un mercato meno saturo. Riuscire a distinguer­si è quindi più facile, innovare è più semplice. La festa su due scafi è appena all’inizio.

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