Il Giornale della Vela

UN’AVVENTURA INDIMENTIC­ABILDE

La Rolex Middle Sea Race si conferma come la regata più imprevedib­ile che si corra in Mediterran­eo. Festeggian­o le francesi, regata amara per le italiane

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Rolex Middle Sea Race

Middle, fantastica Middle. La Rolex Middle Sea Race non tradisce mai le sue aspettativ­e e in quest’edizione ha mostrato alle 149 barche iscritte, record per la regata, tutto il suo repertorio: partenza con brezza tesa, poi bonaccia, un veloce passaggio tra lo stretto e Stromboli, poi bolina dura e lasco selvaggio con vento e mare rabbiosi fino al traguardo. Il percorso è uno dei più belli al mondo: partenza da Malta, circumnavi­gazione della Sicilia in senso anti orario lasciando a sinistra Stromboli, Favignana, Pantelleri­a e Lampedusa, con arrivo ancora a Malta dopo 607 miglia. Vincerla non è facile ed è uno degli obiettivi di chi partecipa ad alto livello alle regate offshore. C’è chi la fa per

vincere, chi per mettersi alla prova e vedere con i propri occhi cosa significhi partecipar­e a una prova simile. Per tutti quanti la Middle è certamente un’avventura, anche per i più esperti, perché alla partenza non sai mai cosa ti aspetta ma sei sicuro che qualunque cosa sarà la vedrai con il contorno scenari impagabili. E’ stata una Middle Sea Race per le piccole, come quella del 2017, nelle edizioni veloci infatti i distacchi si accorciano e se non si è creato già un breack prima dell’arrivo del vento forte le piccole restano attaccate alle grandi e vinco in tempo compensato. In IRC overall, la classifica che assegna la regata, è stata ancora la volta di un JPK come nel 2017, ma questa volta è un 11,80, il Courrier Recommande di Gery Trentesaux, in un podio completato dal Figaro Beneteau II Boemia di Milan Kolacek battente bandiera Ceca, terzo posto per la francese Albator, NMD 43 di Philippe Frantz. Tattica perfetta quella di Courrier, che è passato velocement­e nelle fasi di transizion­e, con un equipaggio che ha spinto duro anche nella burrasca. Trentesaux ha infatti raccontato: “Abbiamo tenuto lo spinnaker piccolo a riva anche con 40 nodi nel Canale di Sicilia, lo abbiamo ammainato per un’ora dopo una brutta straorza e poi lo abbiamo rimesso a riva”. Un podio tutto fatto da barche plananti, che fanno assolutame­nte la differenza in queste condizioni e in una regata come la Middle sono ormai una costante nelle primissime posizioni. Un plauso va alle tante italiane in regata che hanno onorato la causa arrivando quasi tutte al traguardo. Non nascondiam­olo, l’obiettivo di alcune barche italiane, dati i mezzi a disposizio­ne e i velisti a bordo, era quello di vincere, ma come sanno bene i nostri equipaggi portare a casa la vittoria di una Middle non è facile ne scontato e non basta la bravura a una barca veloce. Si tratta di un mix di elementi che devono incastrars­i per generare la miscela perfetta: le condizioni meteo adatte al proprio mezzo e al suo rating, una tattica perfetta sempre in fase con i salti di vento, il non subire inconvenie­nti tecnici che rallentano, cosa assai probabile in una prova di 600 miglia. E in ultimo serve anche un pizzico di fortuna che è una

Il JPK 11.80 Courrier Recommande

vincitore della Rolex Middle Sea Race. componente essenziale per fare incastrare al meglio quanto detto sopra. Quest’anno per i nostri non è stato così, ma la flotta italiana è di livello e ci riproverà l’anno prossimo. Dopo la linea d’onore conquistat­a tra i multiscafi dal Mod 70 Maserati guidato da Giovanni Soldini, risultato non valido ai fini della classifica in tempo compensato, la migliore italiana è stata il Cookson 50 Endlessgam­e di Pietro Moschini, nono in IRC overall, secondo in IRC2, terzo in ORC overall. Il Sun Fast 3600 Bora Fast di Piercarlo Antonelli, in equipaggio anche il minista italiano del momento Ambrogio Beccaria, conquista il terzo posto nella classe IRC 6. Successo per lo Swan 42 BeWild di Renzo Grottesi in ORC 3, in ORC 4 terzo posto per l’IMX 45 Tetta di Giacomo e Cesare dall’Aria. Così le italiane in IRC overall arrivate al traguardo: 9.Endlessgam­e; 13.Fra Diavolo; 15.Ars Una; 16.Be Wild; 21.Bora Fast; 22.Verve Camer; 31.Tetta; 43.Joy, J122; 52.Duffy; 80.Catty Sark; 81.Strippteas­e; 82.Megaptera; 87.Oxygene. In definitiva la Middle Sea Race resta una regata credibile, dura, un vero obiettivo per chi ama la vela d’altura, e porta in Mediterran­eo lo stesso livello tecnico e sportivo di prove come il Fastnet o la Sydney to

 ??  ?? LA MIGLIORE ITALIANA Il Cookson 50 Endlessgam­e di Pietro Moschini con il suo nono posto in IRC overall, secondo in IRC2, terzo in ORC overall, è la migliore italiana in classifica. A bordo anche il coach della nazionale italiana Nacra 17 Gabriele Bruni e Pietro D’Alì.
LA MIGLIORE ITALIANA Il Cookson 50 Endlessgam­e di Pietro Moschini con il suo nono posto in IRC overall, secondo in IRC2, terzo in ORC overall, è la migliore italiana in classifica. A bordo anche il coach della nazionale italiana Nacra 17 Gabriele Bruni e Pietro D’Alì.
 ??  ?? Il Figaro 2 Boemia di Milan Kolacek, secondo in IRC overall, primo in ORC.
Il Figaro 2 Boemia di Milan Kolacek, secondo in IRC overall, primo in ORC.
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 ??  ?? BORA FAST A destra, in rosso, il Sun Fast 3600 Bora Fast di Piercarlo Antonelli che dopo essere stata una delle due italiane ad avere concluso la durissima edizione 2017 ha chiuso la 2018 terza in IRC 6, seconda in ORC 6 e ventunesim­a in IRC overall.
BORA FAST A destra, in rosso, il Sun Fast 3600 Bora Fast di Piercarlo Antonelli che dopo essere stata una delle due italiane ad avere concluso la durissima edizione 2017 ha chiuso la 2018 terza in IRC 6, seconda in ORC 6 e ventunesim­a in IRC overall.

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