Il Giornale della Vela

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In quattro anni gli IMOCA hanno cambiato pelle diventando le barche regine delle regate oceaniche

- Ghego Saggini

IMOCA 60, la regina delle regate oceaniche

Chi esce vincitore dall’ultima Transat Jacques Vabre è proprio lui: l’IMOCA 60 foil (lunghezza scafo 18,28 m, fuori tutto 20,12) . La classe con cui si corre il Vendée Globe (giro del mondo in solitario) ha dimostrato il suo potenziale in termini di velocità e affidabili­tà diventando a tutti gli effetti la vera regina delle regate oceaniche. Non a caso, nel 2021, anche il giro del mondo in equipaggio (ex Volvo Ocean Race) avrà tra i suoi protagonis­ti gli IMOCA, che si contendera­nno il The Ocean Race Trophy. Ci ha colpito una consideraz­ione del velista oceanico Gaetano Mura: “Le nuove macchine volanti vanno due nodi più veloci delle sorelle con i foil di prima generazion­e, che a loro volta vanno due nodi più veloci delle ‘lontane parenti’ a derive tradiziona­li. Quindi quattro nodi di differenza tra le prime e le ultime. Una simile differenza nella stessa categoria credo che non

si veda in nessuno sport”. Una riflession­e che trova riscontro nei numeri: i vincitori dell’edizione del 2015 della Transat Jacques Vabre furono Vincent Riou e Sebastien Col, che su PRB (un’IMOCA tradiziona­le senza foil) impiegaron­o 17 giorni e 22 minuti. Nel 2019 Apivia di Charlie Dalin e Yann Eliès (foto sopra) ci ha messo 13 giorni, 12 ore e 8 minuti. A spanne, 3 giorni e mezzo in meno! In soli quattro anni siamo passati da scafi ‘ancorati’ all’acqua a bolidi volanti dotati di foil che diventano sempre più sofisticat­i e affidabili: vi ricordate quante rotture alla Jacques Vabre del 2017? Questa volta, eccezion fatta per il “boss” Alex Thomson che ha centrato in pieno un oggetto non identifica­to, non si sono registrate rotture e avarie relative alle appendici. Noi crediamo che la rivoluzion­e IMOCA sia solo agli inizi. E voi?

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