Il Giornale della Vela

In 70 giorni si può. Il mondo è piccolo per il Vendée Globe

Le belle storie, umane e di mare, degli skipper degli Imoca 60 che partiranno per il giro del mondo in solitaria a novembre 2020. Ci sarà anche l’italiano Giancarlo Pedote

- Emilio Martinelli

“Si correranno tre Vendée Globe”. Parola di Giancarlo Pedote che con il suo Prysmian Group porterà la vela italiana al giro del mondo in solitaria, senza scali e senza assistenza, che parte da Les Sables d’Olonne, costa francese del Golfo di Biscaglia, l’8 novembre. Una regata che potremmo definire a “tre velocità”, alla luce dell’evoluzione che ha avuto la flotta Imoca come vi spieghiamo in queste righe.

Un giro che punta a ridefinire i limiti della navigazion­e oceanica in regata, con le nuove barche foil che sulla carta sono in grado di arrivare a completare il percorso in 70 giorni o meno. Un nuovo possibile record per il giro del mondo inventato nel 1989 da Philippe Jeantot, giunto alla nona edizione, e che con Pedote avrà di nuovo un italiano in gara. Prima di lui, nell’edizione 1992-1993, Vittorio Malingri, che però abbandonò per avaria a metà strada, Simone Bianchetti, che con il suo 12° posto è il miglior azzurro, e

Pasquale De Gregorio (15°) nel 2000-2001. A loro si aggiunge, nel giro del 2012-2013, l’italo-francese Alessandro Di Benedetto (11°). Una nona edizione già ricca di primati. Come i 35 navigatori che con i loro Imoca hanno intrapreso l’iter di partecipaz­ione. Dodici sono iscritti, gli altri devono completare le pratiche. Tutti devono ottenere la qualifica che passa dall’aver concluso il giro 2016-2017, oppure la Route du Rhum o la Transat Jacques Vabre o una delle prossime transatlan­tiche: la The Transat CIC da Brest (Francia) a Charleston (USA) che parte il 10 maggio, oppure, il via il 10 giugno, la New York-Vendée/Les Sables d’Olonne. Ma gli organizzat­ori possono chiedere un ulteriore test di 2.000 miglia.

Alla fine, pagati 30.000 euro d’iscrizione, saranno ammessi al via 30 skipper più 4 wild card. In corsa per il posto, altro primato, sei solitarie con l’inglese Samantha Davies al terzo giro e cinque esordienti. Tra loro Clarisse Cremer con la barca con cui François Gabart vinse nel 2013. Allora, al terzo e al quinto posto, chiusero i due “senatori” dell’edizione 2020: Alex Thomson e Jean

Le Cam. Per entrambi sarà la quinta partecipaz­ione. Thomson, secondo all’ultimo Vendée dietro Armel Le Cleac’h e il suo record di 74 giorni, 3 ore, 35 minuti e 46 secondi, punta alla vittoria con Hugo Boss, un Van Peteghem-Prévost del 2019 di ultima generazion­e. “Roi Jean” è in gara con il suo economico “Yes We Cam!” e un Farr del 2006 che, assieme ai “non volanti”, darà vita, come spiega Pedote, a una delle tre regate nella regata. “Una sarà delle barche varate a partire dal 2018 e di quelle costruite prima, ma che sono state dotate di foil di ultima generazion­e. Poi ci sarà il nostro gruppo con le barche dotate di foil ma pre-2018. Infine, le senza foil”. Tre gruppi punteggiat­i da tante storie. Come quella dell’esordiente (sono 19) Armel Tripon con l’Imoca disegnato da Sam Manuard che ha trasferito su 18 metri la prua

“a spatola” per scavalcare l’onda che ha reso famosi i suoi Mini 650. Ma anche la storia di Boris Hermann, primo tedesco al Vendèe con il Malizia II - Yacht Club de Monaco, un Verdier del 2015 ora dotato di foil di ultima generazion­e. E c’è la storia dell’esordio di Giancarlo Pedote, skipper di Prysmian Group: “Per noi, per la prima volta nei Mari del Sud, avere a che fare con Le Cam, Thomson e tutti gli altri che hanno già fatto il Vendèe, è come essere dei bambini e loro gente con la patente!”.

Ma c’è anche il duello moglie Vs marito: tra Samantha Davies e Romain Attanasio. E una storia che insegna molto. Di Clément Giraud che l’ottobre scorso, a Le Havre, alla vigilia della Transat Jacques Vabre, ha visto la sua barca andare a fuoco. Vendèe in fumo? No. Erik Nigon, altro bizut, gli presterà la sua barca per la qualifica. Clément correrà The Transat CIC, Erik la New York-Vendée/Les Sables d’Olonne. Così, per entrambi, il difficile cammino verso il giro resterà aperto. A Giraud non basterà la sola qualifica ma vederli tutti e due a Les Sables d’Olonne non sarebbe male per la storia del Vendée Globe.

 ??  ?? Charal di Jérémie Beyou è il primo Imoca 60 di ultimissim­a generazion­e a essere andato in acqua. Uno dei candidati alla vittoria finale.
Charal di Jérémie Beyou è il primo Imoca 60 di ultimissim­a generazion­e a essere andato in acqua. Uno dei candidati alla vittoria finale.
 ??  ?? Prysmian Group e Giancarlo Pedote, una partnershi­p che va avanti ormai da anni e si appresta alla sfida più difficile, il giro del mondo senza scalo e senza assistenza.
Prysmian Group e Giancarlo Pedote, una partnershi­p che va avanti ormai da anni e si appresta alla sfida più difficile, il giro del mondo senza scalo e senza assistenza.
 ??  ?? Hugo Boss di Alex Thomson. L’inglese è alla terza partecipaz­ione, vuole vincere e non lo nasconde.
Hugo Boss di Alex Thomson. L’inglese è alla terza partecipaz­ione, vuole vincere e non lo nasconde.
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 ??  ?? Samantha Davies, inglese, 45 anni, e Clarisse Cremer, francese, 30 anni, due delle donne in regata. La prima impegnata anche nella sfida famigliare contro il marito Roman Attanasio, un confronto inedito per il Vendée Globe.
Samantha Davies, inglese, 45 anni, e Clarisse Cremer, francese, 30 anni, due delle donne in regata. La prima impegnata anche nella sfida famigliare contro il marito Roman Attanasio, un confronto inedito per il Vendée Globe.
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