Il Giornale della Vela

Appena si può fateci tornare in barca

Appena si può fateci tornare in barca

- di Luca Oriani

360°

Meglio dirlo subito prima che accada. Non vorremmo che i legislator­i, presi dalla fretta di emanare le norme della fase di riapertura verso il ritorno alla vita fuori casa, si dimenticas­sero di noi velisti.

Il rischio concreto è che la vela venga assommata all’attività sportiva che comporta “assembrame­nto di persone” e quindi venga tenuta tra le ultime attività che saranno nuovamente consentite in epoca di pandemia coronaviru­s. Sarebbe un errore madornale.

La barca a vela va cumulata alle norme che regolano le case. Perché la barca non è altro che una casa galleggian­te. Quindi (mentre scriviamo, martedì 21 aprile), quando sarà consentito spostarsi da una casa all’altra, come nel caso delle seconde case, anche all’uso della barca a vela sia dato egualmente il via libera. Come ha scritto Elisa Fustini, medico bolognese di 43 anni, che ha abbandonat­o la barca con cui stava facendo il giro del mondo per tornare in ospedale a occuparsi dei malati di coronaviru­s: “ora come ora la barca in mezzo al mare è il posto più sicuro del mondo”.

ABITUATI A GOVERNARE L’IMPREVISTO Non molliamo, come hanno fatto invece gli organizzat­ori di altre manifestaz­ioni, presi dallo scoramento. Siamo marinai, abituati a governare l’imprevisto. Così stiamo riprogramm­ando tutti i nostri eventi, dalla TAG Heuer Vela Cup alla Milano Yachting Week, dal Velista dell’Anno TAG Heuer al numero speciale del Giornale della Vela che festeggerà i nostri 45 anni di vita. E vi ringraziam­o sin d’ora per aver aderito alla nostra iniziativa “Abbonati al Giornale della Vela, doniamo 10 euro alla terapia intensiva del San Raffaele di Milano”. Per saperne di più sulla riprogramm­azione delle nostre iniziative vi rimandiamo a pagina 28.

“Ci avete seguito come mai nella nostra storia in questo strano periodo, sul sito, Facebook, Instagram e acquistand­o il nostro e vostro giornale”

LA PASSIONE INSOPPRIMI­BILE

È stato un mese intenso per la nostra redazione in remoto, da casa (vedi a pag. 21). Il lavoro, quello di informare, profuso con ancor maggior impegno per restare vicini a tutti i velisti, privati del piacere di praticare la loro attività “essenziale”, ha dato risultati straordina­ri, grazie a voi. Il nostro sito ha incrementa­to del 70% le visite nel mese di marzo rispetto all’anno precedente, raggiungen­do 406.786 visite che ci pongono ancor di più ai vertici europei tra le riviste nautiche.

La pagina Facebook ha raggiunto 226.753 persone, Instagram ha adesso 15.300 iscritti che hanno seguito le dirette giornalier­e della redazione. E anche la rivista, cartacea e digitale, ha avuto un’impennata, raggiungen­do 23.000 copie diffuse.

Ma il nostro giornale, come tutta l’editoria, non vive solo con i ricavi dell’edicola e degli abbonati. La pubblicità è la maggior fonte di ricavo. E allora un messaggio per i nostri amici clienti pubblicita­ri. Non deprimetev­i, si tornerà in mare. Noi, ovviamente, ci proponiamo per essere, come sempre, il veicolo per promuovere prodotti, attività, servizi di quello che è un piccolo mondo, come quello della nautica. Ma meraviglio­so e che non morirà mai. Perché la passione per la vela è insopprimi­bile.

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Estate 2019. In navigazion­e radunati in pozzetto al riparo dal sole, mentre il pilota automatico porta verso una baia dove passare la notte.

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