LE BARCHE
Grand Soleil 44; le ultime tendenze; Lagoon Sixty 5; Aventura 37; Dufour 61; danni alle barche in porto: chi paga?
La novità “serpeggiava” già da qualche mese in “banchina”, poi al Salone di Düsseldorf il Cantiere del Pardo lo ha ufficialmente presentato, e tra non molto lo vedremo in acqua. Stiamo parlando del nuovo Grand Soleil 44 Performance disegnato da Matteo Polli, con esterni e interni di Nauta Design, i primi anche in collaborazione con l’ufficio tecnico del cantiere. Un progetto ambizioso, una barca che vuole dichiaratamente vincere in regata pur senza tradire l’utilizzo anche in crociera. Ne abbiamo parlato con il suo progettista, un nome legato negli ultimi anni alle vittorie delle sue barche in campo nazionale e internazionale nelle regate ORC.
Il progetto è nato dal confronto e lo sviluppo progettuale di quattro differenti carene, con la collaborazione per la tecnologia CFD (Computationals Fluid Dinamic) del team di Luna Rossa. L’obiettivo era quello di creare una barca efficiente in un ventaglio ampio di condizioni meteo e performante anche in situazioni complesse come come quelle definite “choppy”, ovvero l’onda corta. Il risultato sarà una barca dall’estetica chiaramente sportiva, con alcune “firme” stilistiche tipiche di Grand Soleil (la tuga in particolare) e altre caratterizzate dall’interpretazione che il progettista ha fatto dei regolamenti come la poppa alta sull’acqua. La barca sarà disponibile con due differenti piani velici, due lay out, tre differenti opzioni di chiglia, in base all’utilizzo previsto, più o meno sportivo.
“Il Grand Soleil 44 si pone la sfida di essere una buona barca da regata ed essere anche una barca da crociera”, ci introduce così Matteo Polli il “suo” Grand Soleil 44, che per il progettista rappresenta una nuova sfida dopo i vincenti disegni degli ultimi anni che portano la sua firma, tra titoli nazionali e mondiali. “Il 44 è stato studiato principalmente per il regolamento ORC ma senza tralasciare l’IRC, perché sono i due regolamenti più in voga in Italia e nel Mediterraneo”, prosegue il giovane designer. Una carena “poco” bagnata in assetto statico, come si addice alle barche studiate per i più recenti regolamenti di regata, e studiata in maniera particolare: “La carena è stata sviluppata grazie anche a una collaborazione con un’azienda che si occupa di CFD (Computational Fluid Dynamics in inglese, o semplicemente Fluidodinamica computazionale) e che lavora con Luna Rossa. Sono molto soddisfatto per i risultati che sono venuti fuori e delle evoluzioni di modelli di carena che
abbiamo fatto fino ad arrivare a quella definitiva che verrà prodotta”.
Una barca che avrà un dislocamento leggero, anche se non esasperato: “Il progetto ha un’obiettivo di dislocamento di 9 tonnellate di stazza per la versione regata e 9,5 o poco più per quella crociera. La chiglia T standard sarà 2,50, con lama in ghisa e siluro in piombo, poi avremo quella da regata a 2,80 con la lama in acciaio scatolato e siluro sempre in piombo. Ci sarà anche un terzo pescaggio a 2,40 mirato per le regate ORC, sempre con lama in scatolato e bulbo in piombo. Il piano velico è versatile e si potrà adattare al tipo di regate: un inventario misto di vele simmetriche e asimmetriche che dovrebbe cambiare in base all’utilizzo inshore o offshore. Gli interni sono di
Nauta con il quale abbiamo collaborato per riadattare il layout classico dato che l’esigenza era quella di avere l’albero più a poppa possibile. Il baglio massimo è di 4,30 m e si estende molto verso poppa garantendo ottime volumetrie. Rimane una barca da crociera, che ha come obiettivo di fare bene in regata, ma resta pur sempre una barca a cui non mancherà nulla quando andrà in crociera”.Insomma il Cantiere del Pardo con Matteo Polli e il Grand Soleil 44 si pone una sfida ambiziosa: una barca pensata per velisti che vogliono possedere una barca che in regata può vincere senza dovere rincorrere mille ottimizzazioni e in crociera resta comoda. Un ibrido vero e non solo sulla carta. www.grandsoleil.net