Il Giornale della Vela

SOLARIS 111

Hi-tech Made in Italy

- di Emilio Martinelli e Luca Oriani

LE BARCHE DEL MESE

Sta arrivando e farà rumore. Solaris entra dalla porta principale nel mondo dei superyacht con il Solaris 111, 34 metri di barca che esalta l’essenza di ciò che oggi esprime il brand Solaris in Italia e nel mondo: barche inconfondi­bili, eleganti, ben costruite, confortevo­li, marine e facili da condurre. Solaris aveva già espresso questi concetti sin dall’origine del suo percorso, iniziato nel 1974, con modelli che andavano da 44 a 72 piedi. Ma sino ad ora, prima del 111, non aveva mai brandizzat­o con il suo marchio dei superyacht. Eppure aveva una vasta esperienza in questo campo. Nella sua attività produttiva di Fano aveva già realizzato, ad esempio, alcuni dei Wally più recenti. Adesso Solaris viene allo scoperto con la nuova linea Super Yacht che, oltre al 111 e all’80 già in produzione, sarà completata da un 100 e un 130 piedi. Si preannunci­a una bella sfida con i leader attuali di questo segmento. Parliamo di Wally, Nautor Swan, Baltic che presidiano il mercato delle taglie sopra i 100 piedi.

Il progetto del 111, che sarà varato la prossima estate, è stato affidato come tutti gli altri Solaris all’argentino Javier Soto Acebal, un tempo allievo prediletto dell’archistar German Frers che disegna gli Swan. La felice mano di Soto Acebal si vede, il family feeling è quello che contraddis­tingue tutti i Solaris, che sono innanzitut­to barche belle. Da vedere e da condurre. “Perché quando si vede una barca bella, non ci si chiede quando è stata costruita. È bella e basta. Ed è quello che abbiamo cercato di realizzare. Senza farci condiziona­re da mode e stili che possono durare poche stagio

ni. Bella e con un’anima riconoscib­ile. Capace sempre di emozionare”. Il Solaris 111 ce l’ha sintetizza­to così Lorenzo Mascarucci, product manager di Performanc­e Boats, la divisione superyacht di Solaris Yachts, che ha un’esperienza di 21 anni nella costruzion­e di grandi yacht. Il primo superyacht da oltre 100 piedi di Solaris nasce per un armatore che aveva un Solaris 72, il suo briefing è stato chiarissim­o: “La barca doveva avere grandi spazi abitabili all’esterno e all’interno. Essere marina e comoda. Un raffinato blue water cruiser”.

Ed è stato ancor più chiaro riguardo al layout, racconta Mascarucci: “Voleva un’imbarcazio­ne flush deck, ma con la sala macchina, ben accessibil­e, sotto il salone. Poi la cabina armatorial­e a poppa e un’organizzaz­ione interna con spazi definiti e separati per ospiti ed equipaggio. Un grande pozzetto ospiti e la terrazza privata di poppa”. Per quanto riguarda la qualità costruttiv­a ha lasciato fare a Solaris che ha utilizzato carbonio prepreg con processo Sprint, anima in Corecell da 45 mm (“Assicura la migliore coibentazi­one e isola dai rumori”), post cure a 90°C, dislocamen­to di 78 tonnellate con 28 tra chiglia a bulbo, lifting telescopic keel (da 3,90 metri a 6,05 metri), albero Southern Spars di 43,6 metri, Magic Trim by Cariboni per le scotte e attrezzatu­ra di coperta con componenti di Harken e di Ubi Maior. Insomma, il meglio che un armatore competente possa pretendere da un superyacht. Basta mettere a confronto il Solaris 111 per capire che le sue prestazion­i a vela saranno al top, ha un dislocamen­to inferiore ai suoi ben noti concorrent­i, a parità di solidità, con un potente piano velico di ben 645 mq.

Dal punto di vista estetico uno dei punti di forza del Solaris 111 è quella tuga bassa e filante che alleggeris­ce la linea laterale. Mascarucci ci spiega il lavoro fatto per ottenere questo risultato: “Solitament­e nelle imbarcazio­ni Raised Saloon, ma con sala macchine sotto il salone, la tuga risulta sempre alta ed evidente. Con Soto e MYT (Monaco Yacht Temptation che ha curato il design generale) abbiamo lavorato molto e con questo nuovo design, riteniamo di aver superato questo limite”.

E dentro? Ben 167 sono i metri quadrati calpestabi­li, con un grande lavoro per ottimizzar­e gli impianti che di solito “rubano” tanto spazio utile agli ambienti. A poppa, la suite armatorial­e di 32 metri quadrati dotata di doppio bagno, zona soggiorno e zona studio con la grande vetrata che dà accesso alla terrazza.

Poi le tre cabine doppie per gli ospiti, il living con la play room illuminato dalle finestratu­re della tuga, la zona servizi ed equipaggio a prua.

La provocazio­ne finale ce la fornisce sempre Lorenzo Mascarucci, quando gli chiediamo di sintetizza­rci cosa ne pensa del Solaris 111: “Abbiamo voluto coniugare tecnologia e innovazion­e sempre mantenendo i valori Solaris”.

La ricetta di Solaris Super Yachts per il 111: “abbiamo voluto coniugare tecnologia e innovazion­e mantenendo i valori Solaris”

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 ??  ?? I NUMERI
Lungh. ft : 33,77 m Lungh. gall: 32,16 m Largh. max: 7,90 m Pescaggio: 3,90/6,05 m Dislocamen­to: 78 ton Sup. Velica: 645 mq Albero: 43,60 m Motore: 425 hp Carburante: 4.400 lt Acqua: 1.700 lt Progetto: Soto Acebal Cabine: 4+4 equipaggio www.solarisyac­hts.com
L’immensa coperta sgombra da ogni ostacolo e su un unico piano del Solaris 111. La zona poppiera è l’estensione della suite armatorial­e, con accesso diretto alla terrazza sul mare.
I NUMERI Lungh. ft : 33,77 m Lungh. gall: 32,16 m Largh. max: 7,90 m Pescaggio: 3,90/6,05 m Dislocamen­to: 78 ton Sup. Velica: 645 mq Albero: 43,60 m Motore: 425 hp Carburante: 4.400 lt Acqua: 1.700 lt Progetto: Soto Acebal Cabine: 4+4 equipaggio www.solarisyac­hts.com L’immensa coperta sgombra da ogni ostacolo e su un unico piano del Solaris 111. La zona poppiera è l’estensione della suite armatorial­e, con accesso diretto alla terrazza sul mare.
 ??  ?? Il rendering del Solaris 111 in navigazion­e. Ha il miglior rapporto peso potenza rispetto ai suoi concorrent­i di simili dimensioni, grazie ad una superficie velica di 645 mq e un dislocamen­to di sole 72 tonnellate ottenuto con la costruzion­e in carbonio prepreg Sprint con post-cura a 90°.
Il rendering del Solaris 111 in navigazion­e. Ha il miglior rapporto peso potenza rispetto ai suoi concorrent­i di simili dimensioni, grazie ad una superficie velica di 645 mq e un dislocamen­to di sole 72 tonnellate ottenuto con la costruzion­e in carbonio prepreg Sprint con post-cura a 90°.
 ??  ?? Il layout interno del primo esemplare del Solaris 111. La suite armatorial­e ha una superficie di 32 mq.
Il layout interno del primo esemplare del Solaris 111. La suite armatorial­e ha una superficie di 32 mq.

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