SOLARIS 111
Hi-tech Made in Italy
LE BARCHE DEL MESE
Sta arrivando e farà rumore. Solaris entra dalla porta principale nel mondo dei superyacht con il Solaris 111, 34 metri di barca che esalta l’essenza di ciò che oggi esprime il brand Solaris in Italia e nel mondo: barche inconfondibili, eleganti, ben costruite, confortevoli, marine e facili da condurre. Solaris aveva già espresso questi concetti sin dall’origine del suo percorso, iniziato nel 1974, con modelli che andavano da 44 a 72 piedi. Ma sino ad ora, prima del 111, non aveva mai brandizzato con il suo marchio dei superyacht. Eppure aveva una vasta esperienza in questo campo. Nella sua attività produttiva di Fano aveva già realizzato, ad esempio, alcuni dei Wally più recenti. Adesso Solaris viene allo scoperto con la nuova linea Super Yacht che, oltre al 111 e all’80 già in produzione, sarà completata da un 100 e un 130 piedi. Si preannuncia una bella sfida con i leader attuali di questo segmento. Parliamo di Wally, Nautor Swan, Baltic che presidiano il mercato delle taglie sopra i 100 piedi.
Il progetto del 111, che sarà varato la prossima estate, è stato affidato come tutti gli altri Solaris all’argentino Javier Soto Acebal, un tempo allievo prediletto dell’archistar German Frers che disegna gli Swan. La felice mano di Soto Acebal si vede, il family feeling è quello che contraddistingue tutti i Solaris, che sono innanzitutto barche belle. Da vedere e da condurre. “Perché quando si vede una barca bella, non ci si chiede quando è stata costruita. È bella e basta. Ed è quello che abbiamo cercato di realizzare. Senza farci condizionare da mode e stili che possono durare poche stagio
ni. Bella e con un’anima riconoscibile. Capace sempre di emozionare”. Il Solaris 111 ce l’ha sintetizzato così Lorenzo Mascarucci, product manager di Performance Boats, la divisione superyacht di Solaris Yachts, che ha un’esperienza di 21 anni nella costruzione di grandi yacht. Il primo superyacht da oltre 100 piedi di Solaris nasce per un armatore che aveva un Solaris 72, il suo briefing è stato chiarissimo: “La barca doveva avere grandi spazi abitabili all’esterno e all’interno. Essere marina e comoda. Un raffinato blue water cruiser”.
Ed è stato ancor più chiaro riguardo al layout, racconta Mascarucci: “Voleva un’imbarcazione flush deck, ma con la sala macchina, ben accessibile, sotto il salone. Poi la cabina armatoriale a poppa e un’organizzazione interna con spazi definiti e separati per ospiti ed equipaggio. Un grande pozzetto ospiti e la terrazza privata di poppa”. Per quanto riguarda la qualità costruttiva ha lasciato fare a Solaris che ha utilizzato carbonio prepreg con processo Sprint, anima in Corecell da 45 mm (“Assicura la migliore coibentazione e isola dai rumori”), post cure a 90°C, dislocamento di 78 tonnellate con 28 tra chiglia a bulbo, lifting telescopic keel (da 3,90 metri a 6,05 metri), albero Southern Spars di 43,6 metri, Magic Trim by Cariboni per le scotte e attrezzatura di coperta con componenti di Harken e di Ubi Maior. Insomma, il meglio che un armatore competente possa pretendere da un superyacht. Basta mettere a confronto il Solaris 111 per capire che le sue prestazioni a vela saranno al top, ha un dislocamento inferiore ai suoi ben noti concorrenti, a parità di solidità, con un potente piano velico di ben 645 mq.
Dal punto di vista estetico uno dei punti di forza del Solaris 111 è quella tuga bassa e filante che alleggerisce la linea laterale. Mascarucci ci spiega il lavoro fatto per ottenere questo risultato: “Solitamente nelle imbarcazioni Raised Saloon, ma con sala macchine sotto il salone, la tuga risulta sempre alta ed evidente. Con Soto e MYT (Monaco Yacht Temptation che ha curato il design generale) abbiamo lavorato molto e con questo nuovo design, riteniamo di aver superato questo limite”.
E dentro? Ben 167 sono i metri quadrati calpestabili, con un grande lavoro per ottimizzare gli impianti che di solito “rubano” tanto spazio utile agli ambienti. A poppa, la suite armatoriale di 32 metri quadrati dotata di doppio bagno, zona soggiorno e zona studio con la grande vetrata che dà accesso alla terrazza.
Poi le tre cabine doppie per gli ospiti, il living con la play room illuminato dalle finestrature della tuga, la zona servizi ed equipaggio a prua.
La provocazione finale ce la fornisce sempre Lorenzo Mascarucci, quando gli chiediamo di sintetizzarci cosa ne pensa del Solaris 111: “Abbiamo voluto coniugare tecnologia e innovazione sempre mantenendo i valori Solaris”.
La ricetta di Solaris Super Yachts per il 111: “abbiamo voluto coniugare tecnologia e innovazione mantenendo i valori Solaris”