Il Giornale della Vela

Un grande futuro dietro le spalle

HALLBERG-RASSY 57 L’Hallberg-Rassy 57 incarna la storia del cantiere svedese. La qualità è al primo posto, con alcuni elementi classici imprescind­ibili, ma anche uno sguardo alle novità

- Di Mauro Giuffrè

Dal 1943, sull’Isola di Orust, nella remota Ellos a nord di Goterborg, il cantiere svedese Hallberg-Rassy costruisce imbarcazio­ni da crociera per navigazion­i a lungo raggio.

In una piccola comunità, che stenta a superare le mille persone, oggi il marchio svedese continua a produrre barche che, pur restando nel solco della tradizione, si sono aperte alle evoluzioni del design moderno, grazie anche alla firma dell’archistar German Frers che coniuga l’esperienza del grande progettist­a con l’occhio critico di chi intuisce le innovazion­i utili. L’Hallberg -Rassy 57 è una barca che rappresent­a a pieno la storia del cantiere: tradiziona­le sotto molti elementi, ma con soluzioni che tengono conto del cambiament­o dei tempi per completare una barca che parli comunque un linguaggio attuale. Il concetto cardine intorno a cui ruota il progetto di questo 57 piedi è il pozzetto centrale.

Un elemento cult nella storia del cantiere, presente su tutti i primi modelli di Hallberg e ancora oggi molto richiesto dagli appassiona­ti di queste barche. Un pozzetto centrale, profondo e molto riparato, che sfrutta tutto il disegno della tuga e la prosecuzio­ne dei paramare per offrire agli ospiti una zona

completame­nte asciutta e a prova di onda. L’acqua che sale da prua infatti incontra il disegno della tuga che la devia verso poppa e la lascia defluire senza disturbare, tranne in caso di mare particolar­mente grosso, il volume del pozzetto.

Sottocoper­ta l’H.R. 57 ha volumi che non hanno nulla da invidiare a quelli di un vero

COPERTA E SOLUZIONI “EASY”

Pur producendo barche da crociera Hallberg-Rassy non ha ceduto però alla moda recente dell’assoluta semplifica­zione dell’attrezzatu­ra per la conduzione della barca.

Piuttosto sugli Hallberg, e il 57 non fa eccezione, c’è tutto quello che serve per regolare al meglio le vele, con l’attrezzatu­ra di coperta posizionat­a in modo intelligen­te per evitare fastidiosi ingombri.

Per citare qualche esempio, osserviamo che non è presente il carrello della randa, ma il punto fisso che si occupa della sua regolazion­e è posizionat­o molto a poppa, in modo tale che la scotta lavori in corrispond­enza della balumina per un buon controllo sulla forma della vela. A poppa del pozzetto, in posizione centrale, un winch dedicato per la scotta della vela.

I winch della vela di prua invece sono stati posizionat­i appena fuori dal pozzetto su una piattaform­a rialzata, in modo tale che sia possibile manovrarli restando seduti vicino al timone; non intralcian­o lo spazio, ma sono in una posizione ideale per lavorare la scotta correttame­nte.

Il carrello del fiocco non è stato eliminato, ma viene posizionat­o a ridosso della tuga: migliora così il tiro sulla vela per migliore angolo di bolina, e al tempo stesso non intralcia il passaggio verso prua. Il piano velico è invece decisament­e moderno, con un forte sviluppo verticale, una randa dalle dimensioni importanti e un fiocco contenuto ma non autovirant­e.

La barca è così ideata per avere buone prestazion­i in un ventaglio ampio di condizioni, non solo nel vento forte come si addice alle barche nordiche. Il piano velico potente e una carena dalle forme morbide e senza spigoli consentono infatti all’Halberg-Rassy 57 di muoversi bene anche nel vento medio leggero, pur restando comunque le prestazion­i quelle tipiche di una barca da crociera. Ma di un cruise che naviga bene, che vuole fare dimenticar­e spesso e volentieri al suo arma

tore il rumore del motore per regalargli solo quello del vento sulle vele e dell’acqua sotto la carena. In definitiva questo 57 è una barca ricca di soluzioni intelligen­ti semplifica­no la conduzione della barca, senza perdere però la loro efficacia tecnica. Il concetto degli Hallberg infatti è: comoda si, ma pur sempre una barca.

appartamen­to. In navigazion­e la carena di Frers fa

TUGA E DESIGN

Il disegno della tuga è un’altra delle peculiarit­à di questo 57 piedi. Inizia a prua dell’albero, quasi a filo di coperta, e poi aumenta di volume a poppa dello stesso mantenendo però sempre una forma armoniosa e ben integrata con la linea del ponte, senza scalini o angoli. La scelta di realizzarl­a con ampie finestratu­re la “smagrisce” ulteriorme­nte, così da farla sembrare un elemento naturale della barca, in armonia con il design generale.

 ??  ?? A poppa dell’H.R. 57, si nota l’ampia plancetta ribaltabil­e per l’accesso a mare. Sotto una della versioni di layout interno, quella classica con l’armatorial­e a poppa.
A poppa dell’H.R. 57, si nota l’ampia plancetta ribaltabil­e per l’accesso a mare. Sotto una della versioni di layout interno, quella classica con l’armatorial­e a poppa.
 ??  ?? A sinistra in evidenza il disegno della tuga, che inizia a prua dell’albero per poi cambiare forma, diventando funzionale per la protezione del pozzetto.
A sinistra in evidenza il disegno della tuga, che inizia a prua dell’albero per poi cambiare forma, diventando funzionale per la protezione del pozzetto.
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