Era ora. Ponza avrà un nuovo porto
Si sbloccano i lavori per realizzare il nuovo marina a Cala dell’Acqua. Avrà 279 posti barca
Il progetto per la costruzione di un nuovo porto turistico sull’Isola di Ponza sembra aver raggiunto la fase di approvazione. Nell’area di Cala dell’Acqua, costa nord occidentale di Ponza, sorgerà un nuovo porto turistico dotato di 279 posti barca e tutti i servizi. Un porto ridimensionato rispetto al disegno originario presentato sette anni fa (con più di 450 posti barca previsti al tempo) che aveva incontrato lo stop da parte del Provveditorato delle Opere Pubbliche. Alcune migliorie, tra cui il ridimensionamento delle opere galleggianti e un sistema che sfrutta il moto ondoso per produrre energia, sembrano aver convinto le istituzioni locali e regionali a partire con i lavori.
COME SARÀ IL NUOVO PORTO
Tra le caratteristiche principali del nuovo porto c’è la presenza di 279 posti barca con pontili, banchine, finger e ormeggi cime a terra e con corpo morto. Le imbarcazioni ammesse avranno una lunghezza massima di 50 metri e un pescaggio massimo di 16 metri, sfruttando il fondale roccioso della zona interna alla diga foranea, particolarmente profondo. La posizione scelta per il nuovo approdo è quella di Cala dell’Acqua, sulla costa nord-occidentale dell’isola di Ponza, in prossimità della località Le Forna. Questa area, un tempo sede di una miniera di bentonite fino agli anni ’70, sarà trasformata in un porto moderno e funzionale e riprenderà ad essere vissuta. La realizzazione del porto è prevista nell’ambito del Piano approvato dalla Giunta Regionale, con l’ulteriore necessità di approvazione da parte del Comune di Ponza. Si stima che i lavori possano iniziare entro 15 mesi dall’approvazione finale e dovrebbero durare circa 30 mesi. Si guarda quindi all’estate del 2028 come possibile stagione di apertura del nuovo porto.
Una nuova infrastruttura sull’isola non potrebbe che giovare al turismo nautico, invogliando la presenza delle barche anche sul versante occidentale dell’Isola, che al momento manca di infrastrutture adeguate ad accoglierle.