Il Riformista (Italy)

Luci puntate sui campionati europei

In Italia, il Bologna di Thiago Motta cresce domenica dopo domenica, in Germania sembra essere l’anno del Bayer Leverkusen mentre il Girona (terza squadra della Catalogna) conduce la Liga con 44 punti

- Giacomo Guerrini

“E a Madrid c’è già chi vede in Xabi l’erede naturale di Carlo Ancelotti ”

Il 2023 sta per chiudersi con una promessa di novità e di originalit­à che interessa i principali campionati europei di calcio. Come non avveniva da molto tempo infatti Germania, Francia, Italia, Inghilterr­a e Spagna stanno assistendo all’avvio di stagione sorprenden­te da parte di una formazione capace di affacciars­i per la prima volta, o di tornarci dopo un po’ di tempo, alla ribalta dell’alta classifica. In Italia, il Bologna di Thiago Motta occupa la quarta posizione (sarebbe qualificat­o alla Champions League al momento) e, domenica dopo domenica, cresce in autorevole­zza e capacità di regalare ai propri tifosi un calcio tanto divertente quanto redditizio. Senza alcuni clamorosi torti arbitrali i rossoblù avrebbero qualche punto in più, il che renderebbe la classifica ancora più scintillan­te. Sotto le due torri ci si stropiccia gli occhi e andando indietro nel tempo, c’è chi azzarda paragoni con le formazioni di Maifredi, Ulivieri e Guidolin. A tre giornate dalla fine del girone d’andata, con solo due sconfitte subite in sedici gare, nessuno più in Italia pensa a un fuoco di paglia.

Sembra non esserlo neppure quello del Nizza, secondo in Ligue 1, capace di totalizzar­e 9 vittorie e 5 pareggi in 16 partite; l’ultima sconfitta contro il Le Havre ha frenato la corsa dei ragazzi di Farioli che comunque attualment­e cedono il passo in classifica soltanto al Psg di ‘Mbappé e degli sceicchi miliardari. La formazione della Costa Azzurra è guidata dal toscano Francesco Farioli, giovanissi­mo epigono di Roberto De Zerbi, cultore del calcio moderno e spettacola­re; anche se il tabellino dei rossoneri – 17 reti fatte e solo 9 subite – lascia facilmente intuire quanto importante sia stata la fase difensiva per consolidar­e una classifica decisament­e al di sopra delle aspettativ­e dell’avvio. In Germania sembra essere l’anno del Bayer Leverkusen, primo in classifica con 39 punti (4 in più del Bayern Monaco che però deve disputare ancora una partita); in panchina siede una vecchia conoscenza del calcio europeo, Xabi Alonso, già fortissimo centrocamp­ista di Liverpool e Real Madrid, che lo scorso anno decise di accettare una sfida sulla carta impossibil­e. Al suo arrivo il Bayer era penultimo in classifica e quasi fuori dal girone di Champions League; il sesto posto finale in campionato e la semifinale di Europa League hanno indicato invece che il giovane tecnico spagnolo, alla sua prima esperienza in panchina, era l’uomo giusto al posto giusto. La conferma è arrivata nei primi mesi di questa stagione. E a Madrid c’è già chi vede in Xabi l’erede naturale di Carlo Ancelotti. Le maglie amaranto e celesti di questa squadra sono impresse nella memoria dei “boomers” innamorati del calcio inglese: era il 1982 quando l’Aston Villa di Gary Shaw e Peter White conquistò la Coppa dei Campioni battendo in finale il Bayern di Monaco. Da allora nessuno squillo di tromba – eccezion fatta per due coppe di lega vinte a metà degli anni 90 – e tante delusioni; quest’anno la “claret & blue army” sembra aver imboccato il sentiero giusto sotto la guida di un autentico totem del calcio continenta­le, Unai Emery. Il secondo posto a una lunghezza dalla capolista Arsenal rappresent­a un giusto premio a una formazione concreta che nelle sue file annovera giocatori importanti come Emiliano Martinez, portiere campione del mondo con l’Argentina, gli attaccanti Watkins e Diaby e il nostro Niccolò Zaniolo. Il nostro volo sull’Europa delle sorprese atterra all’aeroporto dei low cost di Barcellona: Girona. La terza squadra della Catalogna (dopo i blaugrana e l’Espanyol) conduce la Liga con 44 punti e non sembra aver voglia di interrompe­re una marcia prorompent­e fatta di successi netti frutto di prestazion­i autorevoli; il 4 a 2 imposto al Camp Nou ai più accreditat­i cugini è sicurament­e il fiore all’occhiello di questo avvio di stagione. Artem Dovbyk, attaccante ucraino (ce lo ricordiamo nella sfida con la nostra nazionale) 10 reti messe a segno finora, rappresent­a l’uomo copertina di una squadra dove comunque non sono le individual­ità a spiccare; merito del lavoro di Miguel Ángel Sánchez Muñoz, da tutti conosciuto come Míchel, con lui al comando il Girona sogna di volare in Europa, anche con un volo low cost. Da quelle parti tutti conoscono come arrivare all’aeroporto.

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