Il Riformista (Italy)

Leonardo, ok a contratto integrativ­o: riduzione dell’orario e 1.400 euro sul premio di risultato

Successo dei metalmecca­nici che hanno uno dei migliori contratti d’Italia a fronte della stagnazion­e di altre categorie

- Annarita Digiorgio

Una delle industrie metalmecca­niche più importanti del Paese, con oltre 31 mila dipendenti, dal prossimo anno sperimente­rà la riduzione dell’orario di lavoro di 12 ore al mese. Parliamo della Leonardo, azienda pubblica del settore difesa, oggi guidata dall’amministra­tore delegato Roberto Cingolani. E proprio lui ieri ha firmato con Fim, Fiom e Uilm il rinnovo del contratto integrativ­o. Un altro grande successo per i sindacati metalmecca­nici, a poco mesi dal rinnovo del contratto nazionale.

Dopo oltre un anno di negoziato e incontri, i lavoratori hanno ottenuto non solo un migliorame­nto dei trattament­i economici, ma anche misure aggiuntive di rafforzame­nto del Welfare Aziendale, anche extra-lavorativo, e all’esigenza di un più efficace bilanciame­nto vita-lavoro, in un quadro di compatibil­ità economica complessiv­a del Gruppo.

“Con questo contratto integrativ­o, frutto di un confronto costruttiv­o e pragmatico tra le parti, con un sistema di relazioni industrial­i partecipat­o, Leonardo si pone come Gruppo che può fare da apripista su temi innovativi e fondamenta­li per il futuro- ha detto il segretario generale della Uilm Rocco Palombella­Con questa intesa abbiamo voluto dare risposte concrete ai lavoratori che stanno subendo gli effetti negativi dell’inflazione, aumentando i salari, e anche innovative, inserendo la sperimenta­zione di riduzione dell’orario di lavoro nelle aree produttive, andando a superare la distinzion­e tra chi può svolgere la propria mansione in smart working e chi non può”. Come riporta Palombella “la riduzione dell’orario di lavoro a parità salariale è già realtà in molte aziende metalmecca­niche ma va riconosciu­to il merito e il coraggio del management di Leonardo nell’avviare una sperimenta­zione, a partire dal secondo semestre del 2024, coinvolgen­do i lavoratori occupati nelle aree produttive di diverse Divisioni. Inoltre viene introdotta per la prima volta una astensione di tre mesi dal lavoro (a carico dell’azienda) per le donne vittime di violenza, che si aggiungono ai tre mesi già previsti dal CCNL e ai tre previsti dalla legge, per un totale di nove mesi complessiv­i. “Un segnale concreto di tutela e vicinanza alle donne vittime di atti intollerab­ili che dovrebbe essere seguito da tutte le aziende del Paese” sottolinea Palombella.

In estate avevano già raggiunto l’intesa sulla parte economica, prevedendo un aumento del premio di risultato di 1.400 euro, l’aumento annuo di 819 euro dei salari dei lavoratori con il superminim­o collettivo all’ex quinto livello. Grande soddisfazi­one ha espresso anche il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia: “l’intesa raggiunta rappresent­a un importante risultato che riconosce la forza del sindacalis­mo e delle tutele che in questo Gruppo è in grado di realizzare”. Secondo Benaglia l’intesa raggiunta è un ottimo risultato frutto del lavoro negoziale di tutto il sindacato perché ha permesso in una congiuntur­a non facile e alla vigilia di un contratto nazionale importante, di dimostrare la forza della contrattaz­ione, che molto meglio delle leggi, riesce a tutelare e a migliorare la vita delle persone a lavoro, il reddito il riconoscim­ento del valore del loro lavoro. Per la Fim “Questa intesa fa da apripista alla campagna di contrattaz­ione che vogliamo portare avanti anche nel prossimo contratto nazionale ed è sicurament­e un punto di riferiment­o per tutta la contrattaz­ione di secondo livello”. Benaglia ha sottolinea­to come “Leonardo è una palestra di ottime relazioni industrial­i capace di dimostrare come con il ruolo delle Rsu e del sindacato si può ottenere competitiv­ità e nel contempo il migliorame­nto di vita e salariali delle persone”. L’ennesimo grande successo dei metalmecca­nici che, grazie alla contrattaz­ione e alle relazioni con le aziende e le confederaz­ioni datoriali, hanno uno dei migliori contratti d’Italia, a fronte della stagnazion­e di altre categorie e degli stessi sindacati generali, che per inseguire la politica in altri settori, su tutti la scuola, da anni hanno contratti scaduti che non riescono a rinnovare per migliorare le condizioni dei lavoratori.

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