Il Riformista (Italy)

Sci, un pugno di mosche per l’Italia nel SuperG

Gli astri della neve hanno voltato le spalle agli azzurri mentre è andata un po’ meglio alle donne

- Alberto Gaffuri

Dalla doppia sfida di Bormio, l’Italia dello sci avrebbe potuto ricevere qualcosa in più di quanto ha invece raccolto nelle ultime due prove di Coppa del mondo del 2023. Un pugno di mosche ieri nel SuperG sulla Stelvio vinto dallo svizzero Marco Odermatt; poco di più giovedì, nella discesa che, a sorpresa, ha visto trionfare il francese Cyprien Sarrazin davanti al già citato Odermatt, che di fatto è stato il protagonis­ta principale della due giorni tra le montagne della Valtellina. Ieri gli astri della neve hanno decisament­e voltato le spalle agli azzurri. Per trovare la prima bandiera tricolore nell’elenco dei concorrent­i all’arrivo bisogna infatti scendere fino alla posizione numero 29, con Pietro Zazzi a rappresent­are l’unico azzurro a chiudere nella *Top 30. Niente da fare per Dominik Paris, messo fuori gioco dopo pochi istanti da una scivolata, e per Mattia Casse, che dopo aver sbagliato linea ha dovuto dire addio a qualsiasi sogno di gloria. Casse, peraltro, era invece stato il migliore dei suoi in discesa, con il sesto posto conclusivo a far dimenticar­e l’uscita di scena anzitempo di Paris (uno che a Bormio ha peraltro vinto sei discese e un SuperG, non esattament­e un novizio della pista); per la cronaca, sempre in discesa Florian Schieder, seppur influenzat­o, ha fatto segnare il 14° tempo. Apprension­e, infine, per Christoph Innerhofer: il trentanove­nne di Brunico nel SuperG è volato nelle reti procurando­si un taglio al polpaccio che l’ha costretto a essere portato in ospedale per ulteriori accertamen­ti. L’auspicio di tutti è che possa presto tornare sugli sci, lui che a Bormio vinse in discesa nel 2008 e che all’attivo ha due medaglie olimpiche, un argento e un bronzo, e tre mondiali, peraltro di tre colori differenti. Niente botti di Capodanno, dunque, per l’Italia dello sci maschile, con le prossime gare in calendario a inizio 2024, quando ad Adelboden, in Svizzera, si correranno il Gigante e lo Speciale. Un po’ meglio è andata alle donne azzurre. A Lienz, in Austria, Federica Brignone ha ottenuto il suo 62° podio chiudendo sul secondo gradino del podio il Gigante di giovedì vinto dall’americana MIkaela Shiffrin. A 28 anni, il 92° successo in carriera rafforza l’immagine della statuniten­se quale più grande sciatrice di tutti i tempi. Tra le dieci al traguardo anche Sofia Goggia, che ha chiuso ottava, mentre nelle migliori 30 sono entrate pure Roberta Melesi (17°), Elisa Platino e Asja Zenere, a pari merito in 25° posizione. Avaro di soddisfazi­oni, infine, lo Speciale di ieri. Nel giorno della vittoria numero 93 dell’inarrestab­ile Shiffrin, l’unica azzurra in classifica è stata Lara Della Mea, 21° alla fine della seconda manche dopo aver strappato il 14° tempo nella prima; niente da fare per Marta Rossetti e Brignone, out rispettiva­mente nella seconda e nella prima manche. Lo sci in rosa ripartirà sabato e domenica prossima da Kranjska Gora, in Slovenia: in programma, un Gigante e un SuperG.

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