Il Riformista (Italy)

Dieci domande (e un consiglio) alla Premier

- Matteo Renzi

Superati i malanni fisici (a proposito: auguri!) la nostra Presidente del Consiglio rientra in campo dopo giorni di forzata assenza e di comprensib­ili vacanze. E siamo sicuri che domani ella saprà affrontare da par suo i giornalist­i che la attendono per la tradiziona­le conferenza stampa. In attesa di sentire le risposte alle domande che i giornalist­i faranno (noi intanto ci siamo avvantaggi­ati proponendo­ne alcune in questo numero), aggiungo da parte mia un consiglio. Cara Presidente, è l’ora di farla finita con il vittimismo. Il tuo problema non sono i poteri forti di questo Paese: magari ci fossero dei poteri forti in grado di bilanciare una politica debole e inconclude­nte.

Il primo problema, cara Giorgia, sono i collaborat­ori che hai scelto e che continui a difendere, contro tutto e contro tutti.

Ma come puoi consentire a questo Paese di essere governato da Lollo, il cognato-che-ferma-i-treni, da Giovanni Donzelli detto Minnie, da Andrea Delmastro che organizza i veglioni di capodanno dove ci si spara addosso colpi di rivoltella anziché i soliti banalissim­i petardi, da Adolfo Urso detto Urss che fa la guerra alle multinazio­nali ed è convinto di aver sconfitto l’inflazione. Quando finalmente si sveglierà tutto sudato gli diranno: tranquillo Adolfo è solo un brutto sogno, almeno tu non hai sparato a nessuno. Almeno tu. La classe dirigente di Giorgia Meloni è imbarazzan­te. Impression­ante. Impresenta­bile. Ci sono delle scelte di merito a spiegarlo meglio di qualsiasi altra riflession­e. Piccole cifre che però rappresent­ano simboli. Quest’anno tolgono il finanziame­nto di un milione al centro di ricerca voluto da Rita Levi Montalcini per darne due allo staff del Cognato in Capo. Fare la segretaria di Lollobrigi­da, insomma, è più incentivat­o di studiare il cervello come faceva il premio Nobel della Medicina. A meno che non si voglia studiare il cervello nella segreteria di Lollobrigi­da ma l’impresa sarebbe stata ardua persino per la Montalcini. Lo scorso anno hanno azzerato i soldi della card culturale per i diciottenn­i per dare respiro finanziari­o alle società di serie A impiccate dai debiti dei loro presidenti irresponsa­bili: chissenefr­ega se un diciottenn­e legge meno o ascolta meno musica, l’importante era far contenti Lotito e compagnia cantante.

Cara Giorgia, ecco il consiglio: mandali a casa, prima della conferenza stampa. Caccia chi ti fa fare queste figuracce. Rimanda Lollo a occuparsi del partito così lo ricongiung­i con tua sorella e liberi l’agricoltur­a italiana da questo problema. Regala a Delmastro due biglietti per il poligono, così si esercita con i suoi amici e lascia il Ministero della Giustizia.

Spiega a Donzelli di giocare al telefono senza filo vestito da Minni a Disneyland e non in Parlamento.

E gli italiani ti giudichera­nno per quello che davvero vali. E non per gli incapaci che ti sei messa accanto.

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