Marguerite è stata qui sulle tracce di Yourcenar
Un viaggio dettagliato e una sinfonia ipnotica di voci, quelli che Eugenio Murrali costruisce a partire dalla geografia della scrittrice e poetessa francese Marguerite Yourcenar, prima donna a essere eletta nella Académie francaise, col suo saggio “Marguerite è stata qui” (Neri pozza). S’intrecciano sulle pagine due piani narrativi: quello del tragitto che l’autore compie sulle tracce della protagonista, alla ricerca di scampoli di vita e di suggestioni oniriche, e il contrappunto delle testimonianze di chi di volta in volta ha fatto parte dei giorni di Yourcenar, fino alla ricomposizione di questa sua esistenza straordinaria. La nascita, a Bruxelles, coincide con la dolorosa perdita della giovane madre; sopraggiunge l’infanzia solitaria nel labirinto delle stanze a fuga di un castello a Moint-Noir, e ancora l’adolescenza segnata dalla guerra lungo le strade bombardate di Londra e di Parigi, e ancora l’incedere dei trent’anni in un paese lontano, l’America, in cui contemplare la vastità dell’oceano come cuscino fra il totalitarismo europeo e la libertà. Nuovi viaggi e nuovi incontri attendono sulla soglia di un successo che tutto avvolge, ma che non mette al riparo da niente: è ora che assistiamo alla morte della compagna di Yourcenar, e alla fine di questo vagabondare, poi all’Académie francaise e all’accendersi di una passione sconveniente, quella per un uomo più giovane, che obbliga l’autrice alla passione e al dolore che ne consegue. È un tragitto spericolato per ampiezza e assortimento, è l’itinerario frastagliato e denso di luoghi diversi e sentimenti contrastanti. La guida che viene offerta al lettore si compone a partire dal coro delle singole voci. Prende la parola il dottor Bubois, mentre corre via dalla palazzina di avenue Louise dopo il parto che conduce Fernande, la madre di Marguerite, alla morte; ora è il turno di Aldegonde, la cuoca, sorella della bambinaia della piccola protagonista: tramite lei, sappiamo che il vecchio medico è stato messo alla porta e che l’emorragia di Madame sembra scongiurata; la speranza si riaccende in casa. La levatrice lascia il passo a un frate carmelitano, quindi è la volta di Noèmi, la nonna di Marguerite. Fra tutte, la più struggente è la voce di Fernande, una madre nelle sue ultime ore, una donna febbrile e apatica, eppure lucida nel rivolgersi a suo marito. Tutto fra di loro è iniziato nel migliore dei modi, e cioè con uno sbaglio: “Che colore ha l’amore, Michel? E se avesse più di una tonalità? Prima di un passo importante, quando una strada sembra escludere tutte le altre e scegliere significa eliminare, le tinte che hanno segnato la vita pare si riaccendano e con esse la nostalgia, il rimpianto, la convinzione dell’errore”. Non c’è scampo per Fernande, così come non ce ne sarà per Marguerite che resterà orfana e verrà affidata alle cure delle bambinaie Barbie e Camille. Tuttavia, fra le pieghe del dolore, si allarga lo spazio di un apprendistato pronto a segnarla: suo padre, Michel René, inizia la figlia all’arte della curiosità, alla gioia della sapienza, i misteri della bellezza e i segreti della cultura. L’intelligenza di giorno in giorno più vivida di Marguerite traccia il cammino fino a quell’isola del Maine, ora riparo ora teatro di un nuovo lutto, dove la scrittrice conclude la stesura di “Memorie di Adriano”.
Eugenio Murali ricompone il quadro della vita di Yourcenar scegliendo d’affidarsi alle suggestioni offerte dalla fantasia, strada coraggiosa per un saggio che sconfina e adesso combacia con il romanzo, e lo fa tramite uno stile sempre fluido, elegante e cristallino. Il 17 dicembre 1987, un giovedì, Marguerite Yourcenar si dissolve nella morte, dopo che un’emorragia cerebrale ha velato di nebbia una delle menti più brillanti del Novecento. Siamo all’ultimo giro di boa di un’esistenza complessa e frastagliata. “Assente, il tuo viso si dilata tanto da colmare l’universo”, aveva scritto Yourcenar in “Fuochi”, il libro-la bussola che ha orientato l’autore fino a qui. “Passi allo stato fluido, quello dei fantasmi”. La sua ombra si stende benefica sui lettori di tutto il mondo.