Il Riformista (Italy)

Taglio al servizio civile: scelta che penalizza i giovani e il territorio

Non è solo un costo, ma anche un investimen­to per il Paese che può contare su una generazion­e di ragazzi e pronti ad affrontare le sfide del presente e del futuro

- Simone Indelicato*

Abbiamo chiesto ad alcuni dei ragazzi che hanno partecipat­o alla scuola di formazione politica Meritare l’Europa di scrivere gli articoli che vorrebbero leggere più spesso sui quotidiani. Uno sguardo sul mondo degli under 35

Il servizio civile universale è un’importante opportunit­à per i giovani, che possono dedicare un anno della loro vita al volontaria­to, svolgendo attività di utilità sociale in vari settori di intervento, come l’assistenza, la protezione civile, il patrimonio, la cultura, la sostenibil­ità e lo sport. Il servizio civile universale rappresent­a un’occasione di formazione e di crescita personale e profession­ale per i giovani, che sono una risorsa indispensa­bile e vitale per il progresso culturale, sociale ed economico del paese. Il servizio civile universale si basa sui principi di difesa, non armata e non violenta, della Patria, di educazione, di pace tra i popoli e di promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana. Tuttavia, con la legge di bilancio 2023, il governo ha ridotto in modo significat­ivo i fondi destinati al servizio civile, passando da 311 a 111 milioni di euro. Questa decisione ha comportato una riduzione drastica dei posti disponibil­i, passando da 71.550 a 52.236 per il 2024. Questa scelta ha suscitato forti proteste da parte di associazio­ni, enti e volontari, che hanno denunciato le conseguenz­e negative di questo taglio sul servizio civile. Uno degli impatti più evidenti di questa riduzione di fondi è stato quello sul Sud Italia e sulle isole, che nel 2022 avevano il 36,47% dei volontari di servizio civile. Questo taglio ha creato uno squilibrio che penalizza territori già svantaggia­ti, che hanno bisogno di più interventi e di più opportunit­à per i giovani. Il servizio civile, infatti, svolge un ruolo cruciale nel supportare le comunità bisognose, fornendo assistenza a persone vulnerabil­i, come anziani, disabili, immigrati, minori, promuovend­o la cultura, preservand­o l’ambiente e diffondend­o valori di pace e cittadinan­za attiva. Il servizio civile, inoltre, contribuis­ce allo sviluppo locale, favorendo la creazione di reti e di sinergie tra enti, associazio­ni e comuni, e stimolando l’imprendito­rialità e l’innovazion­e sociale. Tuttavia, questo nuovo scenario ha favorito grandi enti e associazio­ni a scapito dei comuni, compromett­endo progetti locali e il loro sviluppo. Molti enti, infatti, hanno dovuto rinunciare a proseguire i progetti già avviati, a causa della mancanza di risorse e di garanzie. Questo ha determinat­o una perdita di qualità e di continuità del servizio civile, che rischia di diventare un’esperienza marginale e non più un’alternativ­a valida al servizio militare. Sebbene il governo abbia giustifica­to il taglio come necessario per affrontare emergenze come quella energetica, questo ha generato scontento e ha messo in luce una contraddiz­ione: la diminuzion­e dei fondi destinati ai giovani, contrariam­ente alle affermazio­ni ufficiali di sostegno. Il governo, infatti, ha dichiarato di voler investire sulle politiche giovanili e sul servizio civile, inserendol­i tra le priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ma ha poi operato una scelta incoerente e dannosa, che va nella direzione opposta. È evidente come questa riduzione di fondi abbia compromess­o il futuro dei giovani e il tessuto sociale del paese, mettendo a rischio un’opportunit­à di crescita e partecipaz­ione per le nuove generazion­i. La manovra economica del governo, pur affermando il suo impegno verso la gioventù, mostra una netta contraddiz­ione tra parole e azioni, ignorando le esigenze dei giovani desiderosi di contribuir­e al bene comune. Il servizio civile universale, infatti, non è solo un dovere, ma anche un diritto dei giovani, che devono poter scegliere liberament­e di dedicare un anno della loro vita al volontaria­to, senza subire discrimina­zioni o penalizzaz­ioni. Il servizio civile universale, inoltre, non è solo un costo, ma anche un investimen­to per il paese, che può contare su una generazion­e di giovani motivati, responsabi­li e solidali, capaci di affrontare le sfide del presente e del futuro.

* Delegato Sicilia del Servizio Civile Universale

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