Il Riformista (Italy)

Il magistrato Degni raddoppia e Pozzolo passa in sordina

Il consiglier­e della Corte dei Conti rivendica i suoi post contro il governo regalando un assist alla maggioranz­a che attacca il Pd e devia il dibattito dalle difficoltà interne all’esecutivo

- Giulio Baffetti

Più ci penso e più sento di aver fatto la scelta giusta

Marcello Degni non lascia, raddoppia. E, forse inconsapev­olmente, offre al centrodest­ra l’arma di distrazion­e di massa perfetta per sviare l’attenzione mediatica dal caso del deputato “pistolero” Emanuele Pozzolo. Il magistrato, consiglier­e della Corte dei Conti, non sta in silenzio e rivendica i suoi post contro il governo. Lo fa con un’intervista a La Stampa. Parole che hanno l’effetto di far alzare ancora di più il polverone, con la maggioranz­a che ne approfitta per attaccare il Pd e deviare il dibattito dalle difficoltà interne all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. E arriva anche la prima novità da parte della Corte dei Conti. Oggi, in videoconfe­renza alle 17, il Consiglio di Presidenza della magistratu­ra contabile esaminerà le dichiarazi­oni contro il governo pubblicate sui social da Degni, alla presenza dello stesso discusso magistrato. Ma prima di dare conto del rilancio della toga occorre rinfrescar­e la memoria sul tweet della discordia, vergato dal professore, economista esperto di finanza pubblica, il 30 dicembre scorso. Il tema è la manovra, la legge di bilancio appena approvata dalla Camera, senza modifiche rispetto al testo che era stato licenziato dal Senato. Scrive Degni l’antivigili­a di Capodanno: “Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzioni­smo e l’esercizio provvisori­o. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti”. Il tutto seguito dal tag alla segretaria del Pd Elly Schlein, accusata dal magistrato contabile di non essere salita sulle barricate in occasione del via libera alla legge di bilancio. Quindi, dopo la prima giornata di polemiche, la rivendicaz­ione di Degni a La Stampa. “Ma lei ha letto quello che ho scritto? - dice il consiglier­e della Corte dei Conti alla giornalist­a Non mi sembra che contenesse cose particolar­i. Ho solo espresso il rammarico perché l’opposizion­e avrebbe potuto sfruttare di più gli strumenti del diritto parlamenta­re per marcare meglio la maggioranz­a sulla manovra”. Il professore risponde anche alla Lega che lo aveva accusato di voler far precipitar­e l’Italia in esercizio provvisori­o. “L’esercizio provvisori­o è un istituto previsto dalla Costituzio­ne e non avrebbe creato problemi all’Italia, ma al governo”, è la versione di Degni. Dice il magistrato contabile: “Io mi sono espresso come Marcello Degni non come giudice della Corte dei Conti”. E, quindi, chiede la cronista: “Riscrivere­bbe le stesse parole?”. Lo studioso non fa una piega: “Più ci penso e più sento di aver fatto la scelta giusta”. Frasi che suonano come musica per il centrodest­ra. Comincia il vicecapogr­uppo di Fratelli d’Italia in Senato Salvatore Sallemi, che annuncia “una interrogaz­ione parlamenta­re per chiedere la verifica degli atti e delle sentenze di questo magistrato contabile che tutto fa meno che esercitare il suo ruolo imparziale”. Il capogruppo di FdI a Palazzo Madama Lucio Malan dice: “Chiederemo anche che Degni sia audito in Commission­e Affari Costituzio­nali al Senato”. I meloniani parlano di “inaccettab­ile silenzio dal Pd di Schlein e da Paolo Gentiloni, che lo ha nominato alla Corte dei Conti”. Anche il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti spiega che sarà presentata “una interrogaz­ione parlamenta­re per fare luce sulle numerose dichiarazi­oni antigovern­ative espresse sui propri canali social dal consiglier­e della Corte dei Conti Marcello Degni”. Incalza la deputata della Lega Simonetta Matone, ex magistrato. “Peggio delle posizioni del magistrato contabile c’è solo il Pd. Che tace sull’ennesima toga supporter”, dichiara Matone. Dal Pd prende le distanze solo il senatore Filippo Sensi, che definisce “inaccettab­ile” l’uscita del magistrato. Ma Degni non molla e twitta ancora: “È montata tanta intolleran­za. A questo punto rispondo con le parole di un grande magistrato: ‘Resistere, resistere, resistere”. La citazione è di Francesco Saverio Borrelli, capo del pool di Mani Pulite. Il centrodest­ra esulta: Pozzolo sta passando in seconda pagina.

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Marcello Degni

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