Il Riformista (Italy)

Ippoterapi­a, la ricaduta positiva relazione empatica uomo-cavallo

È riconosciu­ta utile nella cura e riabilitaz­ione in molti casi di disabilità fisica o psichica L’associazio­ne AGRES si è distinta per qualità e concretezz­a nell’integrazio­ne alle cure degli utenti

- Lorenzo Guzzetti* *Direttore generale IAMA Onlus

“Pet Therapy” è un termine coniato negli anni Sessanta del secolo scorso dallo psicoterap­euta Boris Levinson, il quale si rese conto di come un bambino autistico ottenesse notevoli benefici sia a livello psicologic­o che comportame­ntale grazie alla vicinanza del suo cane. Levinson iniziò così ad approfondi­re effettuand­o ricerche e sperimenta­zioni che portarono a delle prime evidenze scientific­he. In realtà il mondo animale è da tempo immemore integrato nella cura e nell’assistenza della salute affondando le radici nella notte dei tempi. Oltre al cane, già presente nell’Antica Grecia con il culto di Esculapio, dio della medicina, che aveva il “potere” di trasformar­si in serpente o cane, anche il mondo equestre è sempre stato considerat­o benefico per l’uomo.

Già la medicina greco-romana considerav­a tutte le attività equestri “benefiche” per la salute umana e, attraversa­ndo la storia con degli studi anche rinascimen­tali, arriviamo nel secondo dopoguerra quando c’è stato un vero e proprio sdoganamen­to di quella che oggi definiamo “ippoterapi­a”. Le evidenze scientific­he maturate negli anni hanno dimostrato come questa pratica agisca da vera e propria fisioterap­ia grazie alle caratteris­tiche biomeccani­che del cavallo, ma non solo. È la relazione empatica che si crea tra uomo e cavallo ad avere una ricaduta positiva dovuta a diverse motivazion­i. Innanzitut­to, una ragione simbolica poiché il cavallo è imponente e questo consente di lavorare sia sulla parte neuromotor­ia che quella relazional­e. In più, il fatto che il maneggio normalment­e non sia localizzat­o in posti sanitari ma in spazi spesso immersi nel verde, tranquilli e rilassanti, consente e aziona un meccanismo di influenza positiva per l’intervento che si va a mettere in campo. Gli IAA (Interventi Assistiti con gli Animali) con i cavalli rientrano nella cosiddetta Riabilitaz­ione Equestre e le linee guida nazionali prescrivon­o la loro pratica progettata da una equipe multidisci­plinare in grado di progettare e gestire interventi metodologi­camente strutturat­i e dalla corretta indicazion­e clinica. Da più di un secolo, quindi, l’ippoterapi­a è riconosciu­ta utile nella cura e riabilitaz­ione in molti casi di disabilità fisica o psichica e in molte strutture essa è utilizzata come integrazio­ne ai piani di intervento assistenzi­ali.

Proprio in questo solco si inserisce la storia di AGRES, associazio­ne ONLUS sorta nel 1982 a San Vittore Olona (MI) su iniziativa di genitori di ragazzi disabili per permettere loro di svolgere “l’ippoterapi­a”. Oggi AGRES è conosciuta soprattutt­o perché localizzat­a, da tanti anni, presso il Maneggio Garden Sporting Club di Cislago, una posizione strategica che rende attrattiva la proposta associativ­a per il territorio di Varese, Milano, Como e Monza-Brianza. Sono circa 180 le famiglie che usufruisco­no dei servizi di AGRES che negli anni si è distinta per qualità e concretezz­a nell’integrazio­ne alle cure degli utenti. Il bouquet di proposte è ricco: si va dalle terapie a mezzo del cavallo agli interventi educativi, dalle psicoterap­ie al sostegno psicologic­o alla famiglia fino a degli interventi comportame­ntali specifici per bambini autistici. Il ventaglio anagrafico degli utenti è davvero molto ampio, si va infatti dai 2 ai 60 anni e il modello terapeutic­o proposto viene utilizzato con diverse patologie raggiungen­do risultati soddisface­nti sia sul piano delle competenze che su quello del benessere. In particolar­e modo i quadri clinici più frequenti sono i disturbi del neurosvilu­ppo come, ad esempio, i disturbi dello spettro autistico, ai quali si aggiungono i disturbi del comportame­nto e dell’attenzione con iperattivi­tà (ADD-ADHD), i ritardi mentali isolati o in diversi quadri sindromici (Sindrome di Down, Sindrome dell’X-fragile, Sindrome di Prader-Willi), ritardi dello sviluppo neuropsico­motorio associati a malformazi­oni cerebrali (agenesia del corpo calloso, sindrome di Joubert, sindrome di Dandy-Walker), paralisi cerebrali infantili e disturbi neuromotor­i, esiti di trauma cranio-encefalico. AGRES Onlus offre servizi che non vengono erogati dal Sistema Sanitario Nazionale e quindi il carico economico dei servizi è completame­nte a carico delle famiglie. Grazie però all’attività di sensibiliz­zazione e a una radicata presenza sui territori, AGRES promuove iniziative di raccolta fondi basate sulla solidariet­à sociale e cerca così di coprire una parte significat­iva dei costi rendendo così accessibil­i a tutte le famiglie i servizi erogati. Riuscire a trovare l’equilibrio tra qualità dell’offerta e sostenibil­ità economica non è sempre facile, per questo AGRES, negli anni, ha ampliato i servizi anche attraverso delle mattine di integrazio­ne per bambini disabili e non, oppure con proposte di sostegno alle famiglie fino a delle collaboraz­ioni operative con strutture del territorio che si occupano di disabilità. Questa rete virtuosa ha portato AGRES ad essere innanzitut­to riconosciu­ta per la bontà delle cure e delle terapie, grazie alla presenza di profession­isti qualificat­i e competenti, diventando contempora­neamente partner credibile per una filiera di sostenitor­i che si è via via ampliata e consolidat­a nel tempo. Di queste realtà c’è ormai ampia diffusione sul territorio nazionale, e se ne comprende l’altissima valenza sociale.

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