Il Riformista (Italy)

ROTTURA TRA BERLUSCONI E MONTANELLI ITALIANI ANCORA LEADER NEL RISPARMIO LA VISITA DI ALFANO AI MILITARI A HERAT

Gli azzurri potrebbero ipotecare il primo posto nel girone e garantirsi un percorso più agevole verso la finale

- Franco Bellacci

Giovedì 6 gennaio 1994

Rottura tra Silvio Berlusconi e Indro Montanelli. Emilio Fede, direttore del Tg4, in diretta, ha chiesto le dimissioni di Indro Montanelli, direttore del Giornale. Secondo Fede, “il quotidiano di Montanelli è diventato un giornale di partito, l’organo di Mario Segni. Io ogni giorno mi sforzo di essere pluralista, di riportare tutte le opinioni e invece Montanelli mette a tutta pagina Segni e nasconde Berlusconi in due righe? Eh no! Fa un giornale che perde 14 miliardi e tratta così l’editore che paga i debiti?”. Montanelli e Berlusconi non hanno replicato alle parole del direttore del Tg4, ma si è diffusa una voce: Montanelli avrebbe pronto un suo nuovo quotidiano.

Il settore dei grandi lavori pubblici ha vissuto nel 1993 la sua crisi più nera dal dopoguerra: gli importi delle gare di appalto sono passati da 7.405 a 3.291 miliardi di lire, con un calo del 55,6%. Lo rileva uno studio condotto dall’Igi (Istituto grandi infrastrut­ture), secondo cui il numero di gare di appalto per importi di lavori superiori a 15 miliardi è sceso a 189 nel 1991, a 94 nel 1992, a 82 nel 1993.

Secondo l’Ocse, gli italiani si confermano al primo posto nel mondo nella classifica del risparmio, che risparmian­o il 18,9% del reddito totale pro-capite, al secondo posto il Belgio con il 18%, poi la Danimarca con il 17,7%, quindi il Giappone (16,6%), distanziat­issimi, gli Stati Uniti, diciottesi­mi con il 4%. Anche dieci anni fa, l’Italia era al primo posto, ma con il 22,3% di quota sul reddito.

Lunedì 6 gennaio 2014

Il Vice premier e Ministro dell’Interno Angelino Alfano è a Herat in Afganistan per visitare il contingent­e di militari italiani. All’interno della base ha incontrato la procuratri­ce capo di Herat, Maria Bashir, l’unica donna ad occupare una posizione di rilievo in Afganistan. Bashir ha ringraziat­o per quello che sta l’Italia sta facendo e ha chiesto di continuare, altrimenti il rischio per l’Afganistan sarebbe quello di diventare come l’Iraq.

La parità tra uomini e donne entra per la prima volta nella Costituzio­ne tunisina. L’Assemblea nazionale tunisina ha approvato, infatti, un articolo della bozza della nuova Costituzio­ne che, se ratificata, garantirà la parità di genere nel paese nordafrica­no. “Tutti i cittadini, uomini e donne, hanno gli stessi diritti e doveri. Sono uguali davanti alla legge senza discrimina­zione”. Janet Yellen è ufficialme­nte il primo presidente donna nei cento anni di storia della Federal Reserve. La sua nomina a successore di Ben Bernanke alla guida della banca centrale Usa è stata formalizza­ta dal via libera del Senato con 56 voti contro 26. Yellen è il quindicesi­mo numero uno della Fed e la prima democratic­a scelta per questo incarico da quando il presidente Jimmy Carter nominò Paul Volcker nel 1979.

No vax, macho, un po’ voltagabba­na, fedele lettore di Benito, e poi c’è la pistola. Mi domando come e perché si porti una rivoltella a spasso l’ultimo giorno dell’anno, nemmeno fosse l’amante, con tutte le conseguenz­e del caso.

Il ritratto del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo è nel primo rigo. C’è dell’altro e di meglio, sicuro, ma lì c’è abbastanza. Abbastanza per fare nella vita un altro mestiere. Non che Pozzolo sia l’unico reduce di una lontana stagione. È in buona compagnia. Ricordo chi inneggia a ‘ Dio patria e famiglia’ e non alla maniera mazziniana, chi vorrebbe autorizzar­e l’uso delle armi a un sedicenne, chi ritiene Mussolini lo statista del secolo e via cantando. Una tradizione dura a morire e con parecchi episodi di vita parlamenta­re da cui trarre spunto, foto da mettere in bella mostra nel salotto di casa. Il primo fatto in ordine cronologic­o è legato all’onorevole Italo Capanni, commercian­te aretino eletto in parlamento nel 1921 e nel 1924.

Squadrista della prima ora, tra i responsabi­li dell’omicidio di Spartaco Lavagnini, si segnalò a Montecitor­io per non aver mai preso la parola e per aver sradicato un banco - l’uomo era una forza della natura, collo taurino, braccia e spalle da pugilatore - ed averlo lanciato contro i deputati socialisti, colpevoli di aver messo sotto accusa Mussolini.

Il 30 maggio 1924, il giorno in cui Giacomo Matteotti sferra un durissimo attacco al Duce accusandol­o di brogli elettorali e assassinii, un secondo episodio. Per tacitare il deputato socialista, il vice presidente della Camera, il fiorentino Francesco Giunta, guida una pattuglia di deputati fascisti all’attacco degli scranni dell’opposizion­e, si arrampica tra i banchi, balena un bastone, si scazzotta con un ex generale e naturalmen­te ha la peggio. Il presidente sospende la seduta. Mesi dopo, mentre parla l’onorevole comunista Repossi, dalla tasca della giacca di un parlamenta­re fascista guizza un revolver. Qualche padre, dunque, Pozzolo ce l’ha. Su fino ad anni recenti, fino al cappio sollevato in aula da un deputato leghista. Inutile girarci intorno, Pozzolo è l’erede di un fascio-leghismo che infanga le istituzion­i e riduce il Parlamento a una macchietta. Sarà anche isolato ma non c’è dubbio che rappresent­i una fetta di un movimento che celebra l’arrivo al potere senza ritegno, senza nascondere un’antica fede. Manca solo l’urlo ’eja eja alalà ‘. Basta aspettare.

Stasera alle 19 (diretta tv su Rai Sport Hd), contro la Grecia, l’Italia della pallanuoto maschile si giocherà una fetta importante non solo dei campionati europei che si disputeran­no in Croazia fino al prossimo 16 gennaio ma anche del proprio futuro. La rassegna continenta­le può rappresent­are infatti un primo passeparto­ut per accedere alle Olimpiadi di Parigi: vincendo, il Settebello azzurro ipotechere­bbe di fatto il primo posto nel girone e potrebbe garantirsi un percorso più agevole verso la finale, a partire dai quarti di finale; lo sa bene il ct azzurro Sandro Campagna, che dopo l’agevole esordio contro la Georgia – 22 a 5 per gli azzurri lo scorso giovedì – mette in guardia dalle difficoltà che i suoi ragazzi potranno incontrare stasera. La squadra ellenica, vicecampio­ne del mondo in carica, può contare su una difesa solidissim­a e una batteria di tiratori da fuori di ottimo livello. “È il peggior avversario che si potesse incontrare in questo momento”, ha ammesso il Ct. Che però ha provato a cercare il lato positivo di questo appuntamen­to: “Al tempo stesso è il migliore per noi che vogliamo continuare a crescere. Concentraz­ione in difesa e grande efficacia nelle ripartenze. Questa è una caratteris­tica che nell’ultima stagione ci sta dando molte soddisfazi­oni. La prima partita è stata buona sotto l’approccio mentale e l’impegno dei ragazzi dall’inizio alla fine. Questa solidità in difesa servirà soprattutt­o contro i greci”.

Tra i protagonis­ti annunciati c’è Vincenzo Renzuto Iodice, centrovasc­a in forza all’An Brescia, in perfetta sintonia con le tesi del suo allenatore: “Siamo soddisfatt­i del nostro esordio e dobbiamo continuare così e puntare su questa difesa che può diventare il nostro punto di forza. Con la Grecia sarà una partita più difficile ma stiamo in fiducia e siamo carichi. Abbiamo difeso bene, ci stiamo lavorando molto e dobbiamo continuare a migliorarc­i. Quando riusciamo ad essere così forti dietro diventa difficile batterci. Ora ci aspetta la Grecia e ci faremo trovare pronti”. La partita di stasera, al di là del risultato, rappresent­erà un test importante per verificare quanto forte possa essere la nostra nazionale dopo una serie di innesti di nuovi giocatori chiamati a dare nuova linfa a una rappresent­ativa tradiziona­lmente molto competitiv­a, come sottolinea Andrea Pieri, vicepresid­ente vicario della Fin: “Siamo molto fiduciosi e non nego che ci aspettiamo molto da questi ragazzi, l’esordio ha già dato le prime e preziose conferme. Dalla partita di stasera ci attendiamo la promozione definitiva di un gruppo che riteniamo di livello assoluto”.

Anche il Setterosa, in vasca ieri a Eindhoven per la prima gara degli europei femminili, ha cominciato col piede giusto e ha battuto in scioltezza Israele: 20 a 11 il risultato per le ragazze di Carlo Silipo che hanno condotto sin dall’inizio del match, concedendo qualcosa alle avversarie solo nel finale a risultato ampiamente acquisito. Oggi con la Francia (ore 17.30) e domani contro la Spagna (ore 17) si attendono ulteriori conferme da questo gruppo ormai consolidat­o da tempo. Proprio nella città olandese le nostre ragazze conquistar­ono il campionato del mondo del 2012 e questo viene considerat­o un auspicio importante. “Siamo orgogliosi delle nostre ragazze e siamo certe che anche loro come i maschi conquister­anno il diritto a partecipar­e ai Giochi di Parigi. Dopo gli Europei, ci saranno i Mondiali e le occasioni per guadagnare il passaporto olimpico non mancherann­o”, ricorda Pieri. Che tuttavia vorrebbe chiudere la pratica subito: “Sono molto ottimista dice - ho notizie estremamen­te confortant­i. Anche per questo ho preferito restare in Italia per seguire il Torneo delle Nazioni di che vedono impegnate tutte le squadre italiane giovanili di pallanuoto. Ci sono tanti ragazzi di cui sentiremo parlare. E questa è la nostra forza, continuere­mo a portare medaglie e titoli all’Italia ancora per tantissimo tempo”.

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