GIOVANNI PAOLO II: «PARTITO CATTOLICO È ANCORA NECESSARIO» MONTANELLI LASCIA IL GIORNALE E ROMPE CON BERLUSCONI LA SEGRETERIA DELLA CGIL SUSANNA CAMUSSO ELOGIA IL JOBS ACT
Lunedì 10 gennaio 1994 - Papa Giovanni Paolo II ha inviato una lettera ai vescovi italiani per dire che un partito cattolico è ancora necessario nel nostro Paese. Il Pontefice ha scritto che “l’Italia ha ancora bisogno di una forza di ispirazione cristiana, e successivamente ha ribadito il “no al separatismo e al governo dei giudici”. Un sondaggio Cirm condotto su 4.000 elettori assegna questi risultati: Alleanza di progresso (Pds, Rifondazione Comunista, Verdi, Rete, Psi, Ad, Cristiano Socialisti) 40%; Popolo della libertà 27% (Lega 16%, Forza Italia 6%, Lista Pannella 5%), Alleanza di Centro (Partito Popolare, Patto per l’Italia) 23%, Alleanza Nazionale (Msi e suoi alleati) 10%. Indro Montanelli ha deciso di lasciare il Giornale e rompere con Silvio Berlusconi. Lo ha detto lo stesso direttore al comitato di redazione, dopo essere stato a colazione con il presidente Fininvest “Lui non ha il coraggio di licenziarmi; quindi, sarò io a decidere quando andarmene”.
Una bomba nella notte ha devastato la sede Nato di Roma nel quartiere dell’Eur. Non ci sono vittime. L’attentato e stato rivendicato dai “Nuclei comunisti combattenti” con un lungo volantino di otto pagine, che reca la stella a cinque punte delle Brigate Rosse e parla di “ripresa dell’iniziativa rivoluzionaria”, proponendo il gruppo come le nuove Br. Venerdì 10 gennaio 2014 - Il TAR del Piemonte ha accolto il ricorso dell’ex presidente della Regione Mercedes Bresso, contro la lista “Pensionati per Cota”, la cui presentazione sarebbe stata accompagnata da firme false, decretando l’annullamento dell’atto di proclamazione degli eletti nel 2010. Adesso l’ultima parola passa al Consiglio di Stato, organo al quale la Regione ricorrerà. Nel caso in cui il Consiglio di Stato confermi la sentenza del TAR, il Piemonte dovrà tornare alle urne.
Susanna Camusso, segreteria della CGIL, elogia il jobs act, difendendolo dalle critiche del ministro del lavoro Enrico Giovannini, secondo cui le riforme proposte hanno un costo molto alto. È positivo che, secondo la segretaria della Cgil, il Jobs act preveda una riduzione delle tasse su lavoro e imprese e un aumento di quelle sulla finanza “Mi viene da dire che forse se l’avessimo detto tutti assieme prima a quest’ora avremmo avuto tutta un’altra legge di stabilità”. La leader sindacale interviene poi anche sul tema dell’articolo 18. “Tutti quelli che fanno dell’articolo 18 il centro della discussione sul lavoro sbagliano. Non è mai stato l’articolo 18 la causa o la ragione dei problemi che abbiamo. Noi ribadiamo il nostro approccio. Si è creato un grande precariato, una molteplicità di forme che non permettono di tornare ad una uniformità e legittimità del rapporto di lavoro. Per questo salutiamo con molto favore che il Pd proponga una riduzione delle tipologie di contratti”.