Il Riformista (Italy)

Il ritorno di Rafa Nadal tra applausi e scetticism­o

Vittoria ai sedicesimi contro Thiem, successo agli ottavi su Kubler e sconfitta ai quarti contro Thompson, non senza pensieri per l’infortunio patito nel corso dell’ultimo incontro disputato

- Alberto Gaffuri

Che il suo rientro non sarebbe stato una passeggiat­a era nell’aria. Ancorché l’intero mondo del tennis tifasse per lui, il ritorno alle gare di Rafa Nadal dopo quasi un anno di lontananza dai campi da gioco era stato accolto da più parti non senza un non so che di scetticism­o. Al Brisbane Internatio­nal, le sue prime uscite gli avevano dato ragione. Vittoria ai sedicesimi contro l’austriaco Dominic Thiem, successo agli ottavi sull’australian­o Jason Kubler e successiva sconfitta ai quarti contro un altro giocatore aussie, Jordan Thompson (avversario di Lorenzo Musetti agli ottavi dell’Adelaide Internatio­nal), non senza una punta di preoccupaz­ione per l’infortunio patito nel corso dell’ultimo incontro disputato.

È stato lo stesso tennista maiorchino, 38 anni il prossimo giugno, a parlare senza troppe riserve attraverso i suoi social di quanto occorsogli nei giorni scorsi. “Un micro strappo a un muscolo”, questo il problema indicato dal ventidue volte vincitore di uno Slam che, secondo soltanto a Novak Djokovic (per il serbo, sono ventiquatt­ro i successi fin qui raccolti in carriera) per numero di trofei in bacheca, sarà dunque costretto a rientrare in Spagna per provare a rimettersi in sesto e, a quel punto, tornare a competere ai massimi livelli. Dopo l’operazione all’anca sinistra che l’ha tenuto lontano dalla racchetta giocata per quasi tutto il 2023, del resto, Nadal s’era presentato a BrisbaIniz­iate ne con la chiara intenzione di saggiare la forma in previsione degli Australian Open. È stata sufficient­e una risonanza, però, per far saltare senza possibilit­à di dubbio l’appuntamen­to di Melbourne, torneo che lo stesso giocatore ha peraltro già vinto in due occasioni, la prima nel 2009 e la seconda nel 2022.

nei giorni scorsi, le qualificaz­ioni consentira­nno di arrivare entro domenica alla definizion­e per intero del tabellone principale. Sul cemento del Melbourne Park, una ventina in tutto gli italiani pronti a darsi battaglia per guadagnars­i un pass, con le prime eliminazio­ni a tratteggia­re i tranelli che si celano alle porte di uno dei quattro tornei più prestigios­i al mondo e, di qui a qualche giorno, il completame­nto del quadro di partenza a dare sostanza alle speranze tricolori. Mentre Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego si preparano allo sbarco nello Stato Victoria giocando ad Adelaide, Matteo Berrettini è arrivato nella Terra dei canguri con il desiderio di ritrovare il campo a distanza di quattro mesi dall’infortunio agli Us Open. Atterrato a Melbourne, s’è subito allenato con il greco Stefanos Tsitsipas, attuale settimo al mondo nel ranking Atp. Al suo fianco il tecnico spagnolo Francisco Roig, che in precedenza era stato per diciotto anni nello staff di Nadal.

Di rientro da una puntatina di fine anno sulle piste da sci, anche Jannik Sinner è volato dall’altra parte del mondo per iniziare a prendere confidenza con ciò che l’attende da domenica in poi. L’abbraccio con Berrettini sul campo d’allenament­o non è passato inosservat­o ai più, il suo debutto questa notte al Kooyong Classic contro l’australian­o Marc Polmans ha chiarito la volontà di non affrontare alcun torneo ufficiale prima degli Australian Open. Lui, il trionfator­e della Coppa Davis, sa bene che il suo essere numero 4 al mondo impone di essere ancor più preciso di quanto già non sia stato nelle scelte da prendere. L’uscita di scena esattament­e un anno fa agli ottavi di finale contro Tsitsipas val bene più d’un pensiero, specie ora che l’altoatesin­o con base nel Principato di Monaco ha fatto innamorare di questo sport gli appassiona­ti di mezzo Stivale.

L’avversario da battere, come sempre, sarà Djokovic. Pur uscito dolorante a un polso dalla United Cup, il vincitore dell’edizione 2023 - decimo successo a Melbourne della sua carriera – è pronto a rilanciare la sfida, con la vetta della classifica mondiale ancora nelle sue mani e la concorrenz­a di tanti giovani scalpitant­i alle sue spalle da tenere a bada.

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