Il Riformista (Italy)

L’esordio al di Remco Evenepoel

La concorrenz­a non mancherà per il belga, così come lo spettacolo atteso prima del prestigios­o traguardo di Nizza

- Al. Ga.

Ai grandi giri, almeno finora, ha raccolto probabilme­nte meno di quello che ci si sarebbe attesi da lui. Se al Giro d’Italia è stato due volte costretto al ritiro, nel 2021 e nel 2023, in fondo alla Vuelta di Spagna c’è arrivato in entrambe le edizioni disputate, con la vittoria all’esordio nel 2022 e un ben meno prestigios­o dodicesimo posto lo scorso anno a dimostrare, qualora ce ne fosse davvero bisogno, che a chiudere il cerchio manca davvero poco. Da Calpe, località spagnola che nel mondo del ciclismo fa rima con ritiro pre-stagionale, la Soudal Quick Step ha svelato quello che sarà il programma del suo uomo di punta, quel Remco Evenepoel che, a 24 anni il prossimo 25 gennaio, ha deciso di confrontar­si per la prima volta con il Tour de France. Lui, che nel suo bagaglio ha un’enorme confidenza con i Mondiali in linea e a cronometro (sono quattro gli ori raccolti tra il 2018 e il 2023 tra Juniores e profession­ismo, cui aggiungere un argento e due bronzi iridati), ha vinto anche le ultime due edizioni della Liegi-Bastogne-Liegi, non certo una corsa per tutti. Alle spalle l’incredibil­e caduta al Lombardia 2020 che l’ha tenuto lontano dalle gare per nove mesi, l’asso belga guarda con rinnovato ottimismo all’anno olimpico, con l’idea di essere alla partenza della Grande Boucle il prossimo 29 giugno a Firenze deciso a fare quel che in fondo già pensava di poter ottenere lo scorso anno al Giro d’Italia. E sì perché, dopo la cronometro del 14 maggio da Savignano sul Rubicone a Cesena, Evenepoel non solo aveva ottenuto la vittoria di tappa, ma anche indossato per la seconda volta la maglia rosa simbolo della leadership momentanea. In precedenza, aveva vinto la cronometro d’apertura da Fossacesia Marina a Ortona. La positività al Covid 19, però, ha fatto il resto, rimandando il confronto tra il campione delle Fiandre e le salite più dure dello Stivale a causa del conseguent­e ritiro forzato. Se, quest’anno, in Italia la sua squadra punterà sul francese Julian Alaphilipp­e, alla sua prima apparizion­e al

Giro, per mettere nel mirino la maglia gialla guarderà invece all’atleta belga che, pur non partendo da favorito, certamente proverà a vendere cara la pelle, soprattutt­o se a livello fisico tutto filerà nel verso giusto. Ad attenderlo al varco ci sono nomi di assoluto primo piano. Dal Ponte Vecchio, infatti, partiranno tra i tanti lo sloveno Tadej Pogacar (Uae Emirates), che il Tour l’ha vinto nel 2020 e nel 2021, dovendosi accontenta­re nei due anni seguenti della piazza d’onore, il danese Jonas Vingegaard (Jumbo Visma), che dopo la seconda posizione nel 2021 ha vinto le successive due edizioni, e lo sloveno Primoz Roglic (Bora), che all’ombra della Tour Eiffel ha ottenuto un secondo posto, vincendo però l’ultimo Giro d’Italia (2023) e ben tre edizioni della Vuelta di Spagna (2019, 2020 e 2021). La concorrenz­a, insomma, non mancherà, così come lo spettacolo atteso prima dell’arrivo in Costa Azzurra, sul prestigios­o traguardo di Nizza.*

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