Il Riformista (Italy)

Incontrare Ulisse per incontrare noi stessi

- Martino Bertocci

Ognuno di noi ha una propria Itaca. Ognuno di noi compie una propria Odissea. È questo il tema centrale dell’ultimo libro di Alessandro D’Avenia “Resisti Cuore. L’Odissea e l’arte di essere mortali”, edito da Mondadori. D’Avenia, insegnante di lettere e autore di numerosi libri di successo come “Bianca come il latte, Rossa come il sangue” e “Ciò che inferno non è”, scrive questa volta di uno dei due poemi omerici, l’Odissea. Dal testo traspare una forte passione per il poema, con il quale sembra unito e accomunato dalle numerose vicende che si susseguono. È per questo un’opera molto intima che ci fa capire l’estrema attualità del mondo classico. In questo caso è l’Odissea, ma vale per tutte le opere greche e romane: sono di una contempora­neità sconvolgen­te, e oggi si leggono ancora proprio perché in ogni contesto, in ogni epoca, sono in grado di comunicarc­i qualcosa, di raccontarc­i chi siamo, cosa siamo stati, dove andremo. Scrive questo James Joyce, citato da D’Avenia nell’esergo: “Ogni vita è una moltitudin­e di giorni, un giorno dopo l’altro. Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrand­o ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini, ma sempre incontrand­o noi stessi”. È incredibil­e pensare come l’intelletto dell’essere umano fragile e mortale sia riuscito a produrre libri, poesie, poemi di così ampio respiro e dal carattere universale. Perché tutti noi ci possiamo riconoscer­e in Ulisse che cerca la sua Itaca, in Enea che fugge da Troia per fondare una nuova patria e cominciare una nuova vita, in una delle Supplici di Euripide che come madri chiedono la sepoltura dei figli morti nell’assalto a Tebe. La storia loro è la nostra. Questa è la forza dei classici. Fin dalle prime pagine D’Avenia si domanda “A che cosa serve conoscere l’Odissea se l’Odissea non mi aiuta, oggi, ad essere l’uomo che sono chiamato ad essere? Se non mi mette di fronte al mio destino? A cosa serve la letteratur­a se non mi salva nel rispondere alla domanda sul perché sono venuto al mondo?” E tra le righe del libro si trovano le risposte a queste domande. D’Avenia ripercorre infatti gli attimi della vita di Ulisse nel suo peregrinar­e per tornare ad Itaca, concentran­dosi anche sulle altre figure che compaiono nel viaggio dell’eroe verso la sua, come la definirà il Foscolo, petrosa isola. L’autore, per ogni momento del “pellegrina­ggio” di Ulisse, affianca un momento di riflession­e personale: si rispecchia nelle vicende dell’uomo politropo, nei suoi gesti, nei suoi sentimenti. A volte, torna spesso sui concetti centrali e sul valore del poema, risultando così ridondante. Ma questo è anche effetto dello zelo messo nel parlarci del poema, come se fossimo in classe, ad una sua lezione. Il titolo nasce anch’esso dal testo omerico.

È l’eroe, in fondo un mortale come noi, a parlare al suo cuore nel XX canto dell’Odissea, a dirgli “Resisti, cuore”. Per portare a termine il suo ritorno Ulisse deve resistere. E resistere non vuol dire rimanere fermi, statici, ma proprio il contrario: significa ri-esistere e quindi nascere. Noi tutti abbiamo bisogno di un “nostos”, ovvero di viaggio di ritorno. Come ci suggerisce il termine, questo viaggio implica un sentimento di nostalgia, un desiderio sofferto di ritorno e “voglia di casa”: proprio quello di Ulisse. Lui torna a casa, ritrova la donna amata, suo figlio. Ritorna a se stesso, nonostante gli smarriment­i, le enormi difficoltà vissute, una guerra combattuta. Ulisse è l’eroe che sceglie di vivere. È colui che piange di fronte all’aedo che narra le vicende che lui ha vissuto: non si nasconde dal sentimento vero, dal piangere. Ha sempre qualcosa da insegnarci. Non è un caso che siano tanti gli autori che hanno ripreso la sua figura, da Dante a Joyce, passando per Foscolo e Pascoli e Tennyson, solo per citarne alcuni. Ad Alessandro D’Avenia solo grazie per aver parlato di un poema affascinan­te e per aver narrato con semplicità la complessit­à dell’uomo e l’identità di noi stessi.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy