Il Riformista (Italy)

Australian Open, Sinner è carico La sfida con van de Zandschulp

Il momento di riprendere la via è arrivato. Sulla carta non ci dovrebbe essere partita

- Alberto Gaffuri

Il sorriso regalato ai suoi fan sui social è di quelli capaci di infondere ottimismo. Jannik Sinner, del resto, arriva da un 2023 che difficilme­nte avrebbe potuto finire meglio e inizierà il nuovo anno con il passo di chi vuole portare a casa risultati, da subito. L’occasione, nemmeno a dirlo, arriva agli Australian Open. Nella notte tra oggi e domani, il campione altoatesin­o incrocerà la racchetta con l’olandese Botic van de Zandschulp, non certo il rivale più temibile del tabellone del Melbourne Park. Ventott’anni, attuale numero 59 nel ranking Atp, l’avversario del più forte tennista italiano del momento ha nella 22° posizione dell’agosto 2022 il suo punto più alto in carriera. Nel suo anno migliore è uscito al terzo turno in Australia e al Roland Garros e al quarto a Wimbledon, anche se la sua perla più preziosa è rappresent­ata dai quarti di finale nel 2021 agli Us Open. Sulla carta, insomma, non ci dovrebbe essere partita, con il “Mi sento pronto a far bene” che Sinner non ha mancato di dispensare presentand­osi alla stampa e la consapevol­ezza che la doppia esibizione di Kooyong (vittoria di slancio nel secondo match sul norvegese Casper Ruud, successo seppur con qualche pensiero in più, all’esordio contro l’australian­o Marc Polmans) è giusto servita per sgranchirs­i le gambe dopo la vittoria della Coppa Davis e il successivo periodo di riposo senza partite ufficiali nel mezzo. Ora, il momento di riprendere la via è arrivato. Si parte dalla quarta piazza nella classifica mondiale e dal ricordo dell’eliminazio­ne agli ottavi di finale della precedente edizione al cospetto del greco Stefanos Tsitsipas, che già l’aveva sconfitto nel 2022 nella terra dei canguri ai quarti di finale. Il destino ha voluto che al primo turno l’atleta ellenico – attuale numero 7 del ranking – incontrass­e un altro italiano, ossia quel Matteo Berrettini giunto tra gli Aussie per provare a risalire la china dopo essere scivolato in 125° posizione. Un avvio nient’affatto facile per il tennista romano, chiamato ad affrontare colui che lo scorso anno arrivò fino alla finale, salvo poi essere battuto dal serbo, e numero uno al mondo, Novak Djokovic. L’avversario da battere, nemmeno a dirlo, è sempre lui. Le dieci vittorie fin qui raccolte nello Slam che apre l’anno (la prima fu nel 2008; l’ultima, come detto, dodici mesi fa) fanno di Djokovic il tennista più vittorioso nel singolare australian­o; meglio di lui, ma al femminile, l’ha fatto soltanto l’australian­a Margareth Smith Court, che l’ultimo successo l’ha raccolto nel 1973, ritirandos­i definitiva­mente dalle scene quattro anni più tardi. Il tabellone, in fondo, sembra essere favorevole al campione di Belgrado, pronto a sfruttare al meglio l’occasione offertagli dal suo essere incontrast­ato leader di questa disciplina per aggiungere un ulteriore tassello al suo incredibil­e curriculum. Detto di Sinner e Berrettini, sul cemento dall’altra parte del globo terrestre scenderann­o in campo altri cinque azzurri. All’1 di notte ora italiana, Matteo Arnaldi (41° nella classifica Atp) affronterà l’australian­o Adam Walton (176), mentre a cavallo tra domani e lunedì Lorenzo Musetti (25) si confronter­à con il francese Benjamin Bonzi (110) e Lorenzo Sonego (46) se la vedrà col britannico Daniel Evans (40) in un match tutto da vivere. Nel tabellone principale, infine, sono entrati altri due italiani, Flavio Cobolli e Giulio Zeppieri. Il primo, 102° nel ranking, avrà vita dura con il cileno Nicolas Jarry (18), mentre il secondo, che viaggia in 134° posizione, si troverà di fronte il serbo Dusan Lajovic (52). Detto di Jokovic, i suoi primi sfidanti sono lì, pronti ai cancellett­i di partenza per sfruttare le opportunit­à che dovessero presentars­i di qui a fine mese. Lo spagnolo Carlos Alcaraz (2) inaugurerà i campi di Victoria contro il francese Richard Gasquet (76), mentre Daiiil Medvedev (3) scalderà i motori con un altro transalpin­o, Terence Atmane (145).*

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Jannik Sinner

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