Il Riformista (Italy)

Meloni e Fonzie Quelli che non sbagliano mai

- Matteo Renzi

Giorgia Meloni e Fonzie, o meglio la serie Happy Days, sono nati lo stesso giorno: il 15 gennaio. La nostra Presidente (cui vanno i nostri auguri) ha compiuto 47 primavere. La trasmissio­ne televisiva ha invece raggiunto il mezzo secolo. Era infatti il 15 gennaio del 1974 quando Happy Days comparve per la prima volta sugli schermi. Certe curiose coincidenz­e fanno riflettere.

Perché Giorgia è molto simile a Fonzie. Non si mette giubbotti di pelle, certo. Ma ha la sua stessa difficolta nel chiedere scusa. Nel dire ho sbagliato. Non solo lei, si capisce. Vale per molti collaborat­ori della Premier. Il ministro dell’agricoltur­a ferma un treno. Basterebbe dire: ragazzi, ho sbagliato. Può capitare. Macché. Come Fonzie il buon Lollobrigi­da non ce la fa a chiedere scusa. Ci prova, si impegna, ma poi rinuncia. E anzi si dice orgoglioso per quello che ha fatto. Il sottosegre­tario alla giustizia racconta bugie da giorni sullo sparo al veglione di Capodanno. Basterebbe dire: ragazzi, ho sbagliato a portare la scorta alla cena, ho sbagliato a invitare Pozzolo, ho sbagliato a raccontare versioni contraddit­torie. Ho sbagliato, vi chiedo scusa. Ripartiamo. Macché: è un Fonzie anche lui. Un Fonzie in salsa biellese, sia chiaro. Ma comunque uno che non sbaglia mai. L’elenco è lungo. Vittorio Sgarbi finisce su tutti i media internazio­nali, accusato di aver sottratto un quadro di valore. I media di tutto il pianeta indugiano sui saluti romani alla commemoraz­ione di Acca Larentia. E mentre l’influencer Meloni spegne le candeline virtuali collegata a Un Giorno da Pecora, l’Italia inanella l’ennesima sconfitta internazio­nale. Dopo aver perso l’Expo arrivando terzi su tre, dopo aver perso la battaglia per la BEI dove Franco si è piazzato sotto la Calvino e la Vestager, dopo aver perso la madre di tutte le trattative sul patto di stabilità con annessa ripicchina sul MES ieri è arrivata l’ennesima doccia gelata, stavolta sull’assegnazio­ne della sede dell’Autorità antiriclag­gio che doveva compensare Milano per la perdita dell’EMA. E niente pare che abbiamo perso anche questa. Devo dire che Tajani sta mostrando una straordina­ria coerenza di fondo: le perde tutte, nessuna esclusa. E non è facile perché anche per sbaglio di solito un Paese come l’Italia qualcosa vince. E invece quando ci mette bocca Tajani, possiamo stare tranquilli che il risultato è assicurato: che sia l’Expo a Riad o la pista di Bob per le Olimpiadi del 2026 Antonio Tajani è garanzia che l’Italia perde. La coalizione di destra intanto sta litigando dalla Sardegna al continente. E però all’orizzonte già si vedono le tensioni in Veneto. C’era un modo peggiore per fare gli auguri alla premier? No. Ma la responsabi­lità di questa situazione è di chi governa. Buon compleanno Presidente. Forse è il caso di darsi una mossa, non crede? Oppure imparare con Fonzie a dire “ho sbagliato, scusate”. Non è difficile, può riuscire anche a chi è nato il 15 gennaio.

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