Il Riformista (Italy)

L’ultima scusa dei novelli debunker il giornalist­a demiurgo, di mode e reputazion­i

- Andrea Ruggieri

Dopo che alcuni giornalist­i si difendono invocando, anziché quello di critica, il diritto di satira riservato in teoria a comici e satiri, per l’appunto, non inventiamo altre figure di comodo. I debunker sono cosa assai diversa dai giornalist­i. E anche dai cuochi, cui demandiamo volentieri la delicata funzione di prepararci da mangiare cose squisite e spiegarci (perché no?) come provare a imitarli, ma non quella di accertare verità giornalist­iche. I giornalist­i ci piacerebbe si astenesser­o dall’utilizzare cuochi come accertator­i della realtà; e sarebbe stupendo se si concentras­sero con eguale grinta a fare le pulci, che so, alle istituzion­i comunitari­e e internazio­nali che per anni hanno mandato miliardi di euro dei nostri soldi in Palestina, con lo scopo dichiarato di aiutare lo sviluppo di un territorio arretrato, e quello effettivo di arricchire un’organizzaz­ione terroristi­ca come Hamas che quei soldi li scippa ai poveri palestines­i. Altro che beneficenz­a e post sui social, tempio dello sciocchezz­aio peggiore d’Italia. Solo che i novelli debunker invece, pur di andare contro Israele, e con la scusa di inesistent­i genocidi e apartheid da denunciare, di fatto sostengono chi quelle risorse le scippa alla popolazion­e cui sarebbero destinate e ci finanzia indottrina­mento utile solo a produrre odio, antisemiti­smo e un domani (perché no?) qualche attentato ai danni della civiltà occidental­e di cui gli stessi auto-decretati debunker sarebbero figli, e da cui sono certamente stati educati. Dopo i giornalist­i satiri (solo in tribunale), ora anche la nuova moda di definirsi pittoresca­mente, per giustifica­re campagne moralistic­he utili solo al tentativo di chi le conduce di affermare una propria popolarità nevralgica, da giudice della popolarità altrui. Un post di una ristoratri­ce di provincia non è fatto di entità tale da scomodare un’indagine giornalist­ica nazionale. Se lo è, è solo perché qualcuno ha deciso che comportame­nti di minima civiltà debbano assumere una rilevanza che poi gli stessi mettono in dubbio. Da qui, una nuova figura invocabile da chi forse vuole solo colpire un capro espiatorio al giorno che ha la “colpa” di avere un briciolo di positiva attenzione su se stesso: il giornalist­a demiurgo, di mode e reputazion­i. Ridicolo.

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