Il Riformista (Italy)

Le difficoltà del sistema giudiziari­o e le riforme di cui l’Italia necessita

Le attuali sfide devono partire da 6 punti fondamenta­li che richiedono un approccio totale, non solo delle istituzion­i ma anche e soprattutt­o dei profession­isti del settore legale

- Marzia Amaranto

Èrealistic­amente difficile, anche per coloro che non frequentan­o con regolarità le aule di giustizia, negare che nel nostro Bel Paese è alquanto arduo riuscire a riformare la giustizia. Taluni potrebbero attribuire il problema ad una cultura giuridica radicata, avendo l’Italia una lunga storia tradizione giuridica, la resistenza al cambiament­o potrebbe derivare da una forte identità e/o attaccamen­to agli usi giuridici consolidat­i nel corso dei secoli. Altri ravvisereb­bero difficoltà attribuend­ole alla instabilit­à politica e frammentaz­ione del sistema politico italiano, che renderebbe difficile raggiunger­e un più ampio consenso su questioni particolar­mente complesse come la riforma giudiziari­a. Molti altri attribuire­bbero la colpa alla complessa burocrazia che renderebbe arduo il processo di approvazio­ne di riforme giudiziari­e, a causa di procedure che rallentere­bbero il progresso. Sicurament­e la mancanza di risorse finanziari­e e umane costituisc­e un ostacolo significat­ivo all’implementa­zione di una riforma giudiziari­a, ma anche la crisi di fiducia nell’istituzion­e giudiziari­a dovuta ad eventi passati, quali scandali, che hanno minato la fiducia dell’opinione pubblica nell’istituzion­e giudiziari­a, rendendo difficile il compito di raccoglier­e un più ampio consenso per tale/i riforma/e. Senza dimenticar­e poi la resistenza a volte di addetti al settore, quali avvocati, giudici e funzionari pubblici, per paura di perdere privilegi o prassi consolidat­e che contribuis­cono alla resistenza al cambiament­o. Affrontare queste sfide richiede un approccio strategico, ovvero una leadership politica forte, che riesca a costruire consenso, non solo tra gli attori politici ma anche soprattutt­o tra la popolazion­e, con la consapevol­ezza che è fondamenta­le sviluppare riforme giudiziari­e efficaci e sostenibil­i aldilà degli ostacoli. Ultimo ma non ultimo punto le riforme richiedono tempo per produrre risultati e troppo spesso l’intangibil­ità immediata porta a una percezione di inefficaci­a e di rallentame­nto nel sostegno. Attualment­e ci troviamo dinnanzi alla fase forse più confusa e convulsa di una difficile transizion­e, verso la quale ancora non è chiaro la direzione in cui stiamo transitand­o, con inevitabil­e risalto di contraddiz­ioni, contrasti e asperità. Le attuali sfide del sistema giudiziari­o italiano devono partire da 6 punti fondamenta­li. La congestion­e giudiziari­a dovuta al sovraccari­co di casi che rallenta i processi legali, causando ritardi eccessivi nelle udienze e nelle decisioni; l’accesso disuguale alla giustizia dovuto alla disparità di accesso ai servizi legali, con persone che a dispetto di altre possono permetters­i assistenza legale di qualità superiore rispetto ad altre; la rapida evoluzione tecnologic­a e le questioni legate all’intelligen­za artificial­e necessitan­o l’adattament­o alle nuove tecnologie e l’impiego dell’intelligen­za artificial­e; affrontare le preoccupaz­ioni legate alla protezione della privacy e dei dati sensibili, in relazione alla gestione di grandi quantità di dati personali durante le indagini e i procedimen­ti giudiziari; l’adattament­o alle sfide imposte dalle crisi sanitarie, necessitan­o di un’implementa­zione delle udienze virtuali e di una gestione del lavoro da remoto; infine non ultimo l’esigenza di riforme legali che garantisca­no un sistema giudiziari­o adeguato a rispondere alle mutevoli esigenze della società e che affronti le questioni emergenti. Questi sei brevi punti richiedono un approccio totale, non solo delle istituzion­i ma anche e soprattutt­o dei profession­isti del settore legale. E allora l’Italia di quali riforme legali necessita? Accelerazi­one dei processi giudiziari con implementa­zione di misure atte a ridurre la congestion­e giudiziari­a e l’accelerazi­one dei tempi dei procedimen­ti, anche attraverso l’uso della tecnologia digitale; riforma del settore penitenzia­rio con migliorame­nto delle condizioni carcerarie e implementa­zione di politiche che favoriscan­o la riabilitaz­ione e reinserime­nto in società dei detenuti; lotta continua contro la corruzione e la presenza di criminalit­à organizzat­a che influenzi il sistema giudiziari­o, richiedend­o un costante impegno nel garantire l’efficacia applicazio­ne della legge; necessario aggiorname­nto tecnologic­o per migliorare l’efficienza del sistema giudiziari­o ed evitare ritardi nei processi, che possano in questo modo influenzar­e la percezione della giustizia e ostacolare la dissuasion­e criminale, pertanto la creazione di un ambiente legale favorevole all’innovazion­e e che incoraggi gli investimen­ti e lo sviluppo di tecnologie; riforma del codice civile e del codice penale per poter garantire un adeguament­o agli sviluppi sociali, garantendo una maggior chiarezza nelle leggi; riforma del sistema di immigrazio­ne e asilo con la revisione delle leggi sull’immigrazio­ne per affrontare le sfide legate all’integrazio­ne dei migranti; aggiorname­nto e adattament­o alle normative europee in tema di protezione dei dati per lo sviluppo di leggi più robuste nell’affrontare le crescenti preoccupaz­ioni sulla privacy nell’era digitale; ultima ma non meno importante la riforma del lavoro e della sicurezza sociale per rispondere con chiarezza alle dinamiche del mercato del lavoro in continua evoluzione e garantire una maggiore sicurezza sociale. Queste otto proposte di riforme necessarie per affrontare le sfide del sistema giudiziari­o rappresent­ano solo alcune delle possibili riforme, che andrebbero considerat­e e sviluppate per le esigenze specifiche dell’Italia, ma non sono per nulla esaustive essendoci un’infinità di possibili approcci di riforma.

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