Pallanuoto, Settebello e Setterosa sempre protagonisti (ma non ancora qualificati)
È il paradosso delle nostre nazionali che anche dopo gli ultimi campionati europei hanno solo sfiorato il bersaglio grosso e, di conseguenza, il pass per i Giochi
Sempre protagoniste nelle manifestazioni internazionali dove contendono le medaglie alle formazioni più quotate del mondo, ma ancora non qualificate alle prossime Olimpiadi di Parigi. È il paradosso delle nostre nazionali, maschile e femminile, di pallanuoto che anche dopo gli ultimi campionati europei hanno solo sfiorato il bersaglio grosso e, di conseguenza, il pass per i Giochi.
Il Setterosa, da oggi a mercoledì sarà in ritiro al collegiale al centro federale di Ostia; poi dal 24 al 27 common training a Parigi con la Francia. Obiettivo: ricaricare le pile in vista dei mondiali di Doha dove dal 2 al 18 febbraio si assegneranno, oltre al titolo iridato, anche le ultime due qualificazioni olimpiche. Le azzurre, medaglia di bronzo mondiale in carica, e quarte alla recente rassegna continentale di Eindhoven, non potranno più sbagliare. Ne è consapevole il coach Carlo Silipo chiamato a cancellare nella sua squadra il rammarico per la sconfitta di misura subita nella finalina continentale. Ha vinto la Grecia che ha guadagnato per l’appunto la qualificazione olimpica anticipata. Facendo “copia/incolla” è possibile analizzare la situazione del Settebello, arrivato terzo agli europei d Zagabria e dunque ancora alla ricerca del pass per Parigi. Il bronzo comunque ha dato vigore alle certezze del coach, Sandro Campagna, che subito dopo aver ricevuto la medaglia ha espresso tutto il suo ottimismo: “Abbiamo chiuso l’europeo con una medaglia importante. Ho visto una squadra in crescita, che ha giocato benissimo, con grande attenzione e applicazione. Ci prendiamo un podio europeo che mancava da dieci anni, qualche giorno di riposo più spensierato e si torna in allenamento per preparare un mondiale da giocare con le ambizioni di sempre. Sappiamo che il percorso verso le Olimpiadi sarà di grande sofferenza e siamo pronti ad affrontarlo con lo spirito giusto”, ha detto puntando dritto verso Doha. Del resto, aver battuto nella finale di consolazione l’Ungheria campione del mondo rappresenta un’ulteriore conferma della forza di questa squadra. Vero è che adesso le nostre nazionali avranno un avversario ulteriore: la pressione di chi, oltre a doversi confermare ad alti livelli in una competizione continentale, avrà l’obbligo di garantirsi una qualificazione che non può e non deve scappare. Non ci sono ulteriori appelli e questo potrebbe essere il vero “elemento di disturbo”. Improntate all’ottimismo anche le dichiarazioni del presidente del Coni, Giovanni Malagò, al quale è stato posta la questione sugli sport di squadra azzurri ancora nel limbo: “Preoccupato no. A Tokyo non abbiamo preso medaglie e mi dispiace. Siamo ottimisti sulla pallanuoto, sulla pallavolo e inizia il torneo di qualificazione per il basket. Mi aspettavo qualcosa dall’Under 21 del calcio e dai tornei di qualificazione di pallavolo”, ha detto Malagò che dalla pallanuoto si aspetterebbe un due su due. La fotografia di un movimento da sempre ai vertici internazionali.