La Juve punta al sorpasso per il primato solitario
I bianconeri potrebbero approfittare del calendario sfalsato per la trasferta araba dell’Inter e mettere la freccia: contro il Lecce serve la vittoria
Un girone fa ci avrebbero scommesso in pochi, la Juventus in lotta per il titolo poteva sembrare l’azzardo di qualche tifoso bianconero o, meglio ancora, di qualche estimatore di Massimiliano Allegri, ridotti ai minimi storici fino alla ripresa di consensi dovuta agli ultimi exploit. Domani a Lecce (ore 20.45) i bianconeri potrebbero approfittare del calendario sfalsato per la trasferta araba dell’Inter e mettere la freccia: una vittoria comporterebbe il primato solitario, anche se con una partita disputata in più. E mentre il tecnico continua a gettare acqua sul fuoco indicando nella qualificazione alla prossima edizione della Champions League l’obiettivo stagionale, l’ambiente è in uno stato di euforia costante con i giocatori che non si nascondono più e parlano apertamente di aspirare a riportare il tricolore a Torino dopo tre anni di digiuno. Ne sapremo sicuramente qualcosa in più il 4 febbraio poco dopo le 22.30 quando l’arbitro avrà fischiato la fine di Inter-Juventus, crocevia importante se non addirittura decisivo della stagione. Prima di allora la Juventus affronterà l’Empoli all’Allianz Stadium (27 gennaio) mentre i nerazzurri saranno di scena a Firenze (28 gennaio), alla Continassa sperano di guadagnare un altro po’ di terreno prima del derby d’Italia. Il 28 febbraio poi l’Inter avrà recuperato la gara interna con l’Atalanta e la classifica tornerà a essere completamente veritiera.
Ad incendiare ancora di più gli animi ci ha pensato proprio Allegri, livornese dalla battuta pronta. “Se c’è uno davanti, c’è qualcuno dietro che insegue. Come il gioco di guardie e ladri: i ladri scappano, le guardie li rincorrono”, ha detto “Acciuga” al termine della partita vinta col Sassuolo. Immediate reazioni e controreazioni delle due tifoserie con la disputa su chi fosse il ladro e chi la guardia. Intanto però il meglio di sé Max lo sta dando in panchina: la Juve è ormai una certezza di questo campionato, l’unica alternativa all’Inter sulla carta senza rivali. Dopo un periodo di assestamento, lungo per la verità, dove le vittorie sono arrivate in virtù di una difesa granitica e di un gioco tanto sparagnino quanto efficace, adesso la Juve vince e convince e anche in attacco le cose vanno per il meglio, Vlahovic pare essersi sbloccato e intorno a lui fioriscono nuovi talenti come quello di Kenan Yildiz, gioiellino turco capace di imporsi con personalità in un ambiente decisamente tosto ad appena 18 anni. Sono i ragazzi senza dubbio l’arma in più di questa squadra che, costretta all’austerity e penalizzata dalle squalifiche (Fagioli e Pogba), ha trovato nella cosiddetta “Generazione Z” risorse inaspettate: oltre a Yildiz, Miretti, Iling Junior e Joseph Nonge hanno fornito non solo entusiasmo e freschezza ma anche un rendimento generale di grande livello. La società sorride pensando anche ai tanti talenti che stanno facendo bene in prestito da Dean Huijsen (Roma) e il trio Barrenechea, Soulè, Kaio Jorge punti di forza del Frosinone. Al loro confronto Federico Chiesa (26 anni) è un senatore; tornato in campo dopo qualche acciacco e stimolato forse proprio dalla concorrenza dei ragazzini terribili, l’azzurro è di nuovo su livelli altissimi e questa potrebbe essere l’arma in più nella lotta per il titolo. Considerando anche le energie nervose che necessariamente l’Inter spenderà in Champions League la lotta per il titolo è aperta, ora più che mai. Allegri comunque non molla e come un martello continua a ripetere il suo mantra “pensiamo una partita alla volta” e quindi nessuna distrazione domani al “Via del Mare” che si preannuncia tutto esaurito. Il Lecce ha raccolto un solo punto nelle ultime quattro giornate, la Juve invece vanta un invidiabile “quattro su quattro”. Siamo sicuri Allegri avrà già cancellato dalla testa dei suoi ogni accenno di presunzione: domani si riparte da zero, c’è da vincere per il sorpasso in vetta alla classifica e per continuare a cullare un sogno che non è più il miraggio di pochi, ma l’obiettivo di molti.