Il Riformista (Italy)

Sinner ritrova Djokovic la sfida epica e infinita

La sfida sul cemento di Melbourne, valida per la semifinale degli Australian Open 2024, è quella più attesa: chi la spunterà?

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L’ultimo incrocio tra i due, in stretto ordine di tempo, è stato nella semifinale di Coppa Davis. Prima nel singolare e, di lì a poco, anche nel doppio in coppia con Lorenzo Sonego, Jannik Sinner è riuscito nell’impresa di battere due volte di fila, e per giunta a poche ore di distanza l’una dall’altra, il numero 1 al mondo Novak Djokovic. Il nuovo capitolo della sfida tra i due si giocherà nella nottata che, in Italia, porterà dritti a domattina. Gli appassiona­ti di tennis lo seguiranno in diretta; tutti gli altri, invece, si sveglieran­no con la curiosità di sapere se il tennista azzurro, attuale numero 4 del ranking Atp, sarà riuscito a battere sul cemento di Melbourne il suo indiscusso re. Sono ben 33, infatti, i successi di fila che il campione serbo ha raccolto nelle sue ultime quattro apparizion­i all’Australian Open, con dieci vittorie del titolo, quattro delle quali tra il 2019 e il 2023, a raccontare quanto l’atleta di Belgrado sia l’unico, vero e incontrast­ato sovrano del più prestigios­o torneo della Terra dei canguri. Il “buco” del 2022, in questo senso, non fa testo: la vittoria di Rafael Nadal, non a caso, fu propiziata dall’impossibil­ità di scendere in campo del serbo, che fu rispedito a casa a seguito di un delicato contenzios­o legato alla normativa aussie in tema di contenimen­to della pandemia. Contro Sinner, inevitabil­mente, Djokovic si giocherà molto. Se per il tennista altoatesin­o si tratta della prima semifinale a Melbourne (nel 2022 è stato sconfitto ai quarti di finale dal greco Stefano Tsitsipas, che l’ha battuto anche l’anno successivo agli ottavi), il suo avversario ha dalla sua la volontà di “vendicare” sportivame­nte la già citata Davis e, ancor più, il desiderio di raggiunger­e l’ennesima finale di una carriera che all’alba dei 37 anni – li compirà il prossimo 22 maggio – ha tutto fuorché la voglia di non incrementa­re ulteriorme­nte. In palio c’è la quinta finale consecutiv­a al Melbourne Park, lasciapass­are obbligato verso la vittoria numero 11 che, inutile a dirsi, rappresent­erebbe un ulteriore record dei record, giacché andrebbe a eguagliare le undici vittorie nel singolare femminile raccolte in Australia dalla padrona di casa Margaret Smith Court a cavallo tra il 1961 e il 1973. Sulla sua strada, però, c’è Sinner. Prima di lui soltanto un altro italiano, Matteo Berrettini, era riuscito ad arrivare alla semifinale di Melbourne. Correva l’anno 2022 e, dopo aver battuto Carlos Alcaraz, il tennista romano fu piegato dal già citato vincitore di quell’edizione, Nadal.

A distanza di due anni, dunque, un altro azzurro proverà a centrare la finale, memore dell’ultima sconfitta raccolta alle Atp Finals di Torino e di quel 4-2 a favore del serbo nel computo complessiv­o degli incroci tra i due a far propendere per Djokovic le quote delle scommesse. Contro il russo Andrey Rublev, odierno numero 5 al mondo, l’italiano ha infilato la sua quinta vittoria senza perdere un set in altrettant­i match disputati, segno di una condizione fisica e mentale invidiabil­e. “Sarà dura. Darò il 100% e poi vedremo cosa accadrà”, queste le parole a caldo di Sinner, pronto ad affrontare l’ennesima sfida delle sfide con la consapevol­ezza che il primo Slam dell’anno è alla sua portata, o quantomeno ciò è quello che si augurano i tifosi di tutto lo Stivale. Nell’altra semifinale, a incontrars­i saranno il russo Daniil Medvedev (che ha battuto al quinto set il polacco Hubert Hurkacz) e il tedesco Alexander Zverev, che ieri pomeriggio ha vinto sullo lo spagnolo Alcaraz. Quanto al doppio maschile, dopo aver battuto nei quarti di finale la coppia tedesca composta da Tim Puetz e Kevin Krawietz, nella nottata gli italiani Simone Bolelli e Andrea Vavassori si sono giocati la semifinale contro un’altra coppia tedesca, Yannick Hanfmann e Dominik Koepfer.

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