No al corteo pro Palestina nel Giorno della Memoria
Èfrancamente lunare autorizzare una manifestazione pro Palestina nel giorno della Memoria, che i promotori ‘pro Palestine’ bollano come “la tomba della verità della giustizia e della coerenza”, dopo aver stabilito un’equivalenza tra “genocidio già consumato” a danno degli ebrei, e quello che sarebbe, secondo loro, attualmente in corso a Gaza. Una provocazione palese tanto più alla luce delle precedenti manifestazioni tenutesi sin qui, sulla carta a favore della causa palestinese, di fatto contro Israele e il suo sacrosanto diritto a difesa ed esistenza che Hamas ha da statuto l’obiettivo di annichilire.
Tutti i cortei sin qui svolti sono stati contro lo stato ebraico, non a favore della causa palestinese. Altrimenti anziché bandiere israeliane bruciate e deliri antisemiti, avrebbero contenuto attacchi furibondi ad Hamas, che per prima penalizza i palestinesi, e condanne nettissime di quanto accaduto il 7 ottobre: il più barbaro terrorismo che assale, uccide, stupra la civiltà colorata di tolleranza e libertà di culto (di cui peraltro sono figli gli stessi manifestanti pro Palestina in Occidente).
Ha ragione Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica, a chiedere di annullare la manifestazione, che si terrebbe nel giorno in cui si ricorda in tutto il mondo il massimo abominio mai consumatosi sulla terra. Ma, dovesse invece essere confermata la manifestazione, mi attendo che dipinga Hamas come il primo assassino della causa palestinese, che esprima solidarietà a chi del 7 ottobre e dell’olocausto è stato vittima, e condanna di chi, come l’organizzazione terroristica in questione, ne vuole un secondo, stavolta definitivo.
Il giorno della Memoria dovrebbe illuminare tutti su quanto l’antisemitismo sia vomitevole e incompatibile con i nostri valori occidentali di libertà e tolleranza. Non fatelo diventare occasione per ritargare l’odio verso chi ha già subito la massima crudeltà della storia, in nome di un terzomondismo straccione tanto comodo all’antisemitismo fondamentalista islamico e terrorista.