Trump vs Biden, l’America è stanca di entrambi
Gli americani sono già stufi all’idea di rivedere lo stesso vecchio film con lo stesso duello fra Donald Trump e Joe Biden. Ma questo sembra essere il loro destino. Stanchezza e disaffezione, ma anche la nausea, dell’elettore americano emerge da un sondaggio pubblicato dalla Reuters/Ipsos come una moda statistica che cresce di ora in ora man mano che Trump è dato vincitore fra i repubblicani e Biden fra i democratici. A proposito di Biden, è stato diffuso un dettaglio che vale quasi quanto una curiosità: nel New Hampshire, dove Biden non si è voluto presentare, sia perché non erano previste primarie dei democratici sia per evitare che la sua posizione di leader indiscusso potesse essere messa in crisi, un gruppo di democratici e amici lo hanno candidato e poi hanno votato in massa. Alla fine, un figurone, ma il risultato è che alla fine dello spoglio i vincitori delle primarie nel New Hampshire sono diventati due: la stessa coppia di quattro anni fa: lo zazzeruto e aggressivo Donald Trump e il fragile ma determinato Joe Biden, entrambi sullo stesso proscenio. Lo spirito elettorale americano non è contento perché la tifoseria è stanca delle stesse facce: gli elettori vogliono lo scontro, la novità, il dubbio e se possibile vogliono il sangue purché fresco. E invece, chi si ritrovano in finale? Gli stessi di prima, ma invecchiati di quattro anni. Li hanno contati e non sono pochi: circa un quinto (il 18 per cento) del totale è l’elettorato che oggi non andrebbe alle urne.
Il margine dello scontento è segnalato come tendenza in crescita da quando la repubblicana Nikki Haley ha perso le primarie nel New Hampshire. E c’è di più: lo stesso sondaggio della Reuters/ Ipsos indica che ad oggi, sul piano nazionale, Donald Trump batte di sei punti il presidente Joe Biden, se fossero ancora loro due a contendersi la Casa Banca. Ma bisogna fare i conti con Nikki Haley, ben viva e combattiva l’ex ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, già sconfitta al caucus dell’Iowa e poi anche alle primarie del New Hampshire, è decisissima a giocarsi il tutto per tutto nel prossimo turno in South Carolina. Si tratta per lei di una sfida esistenziale perché prima di diventare ambasciatrice, la Haley è stata per due volta eletta a furor di popolo governatrice proprio nel South Carolina e soltanto se sarà sconfitta anche in casa sua, si sentirà obbligata a gettare la spugna.
La Haley è amareggiata per essere stata tradita dagli stessi elettori che l’hanno due volte incoronata come una regina, salvo poi passare quasi in blocco a Trump, il quale considera proprio il South Carolina come il suo “own turf” terreno e pascolo personale. Nikki sta facendo i conti per vedere se la somma di un terzo degli ex elettori di Ron DeSantis passerebbero a lei, e quanti sarebbero i repubblicani che hanno già votato Trump ma sono delusi e lo trovano “unfit”, non idoneo a governare sia per i suoi atteggiamenti imbarazzanti sia perché sommerso dai processi. Questo umore è già oggetto di molti “survey” delle agenzie: quanti sono gli americani che pur condividendo le tesi di Trump preferirebbero una persona più presentabile come la Haley? Ma la Haley non è una versione femminile di Trump: Nikki ha idee opposte in politica estera, non vuole che l’Ucraina sia conquistata da Putin perché è convinta che seguirebbero altri colpi di mano russi che minaccerebbero sia la pace che gli interessi americani nel mondo.
Intanto Trump vede che il vantaggio è ancora insufficiente ed è a caccia di un vice con cui formare il “ticket”. I suoi consiglieri gli suggeriscono di scegliere una donna o un afroamericano, perché vedono la necessità di un vicepresidente che porti la sua dote. Qualcuno ha suggerito proprio la sua arcinemica Nikki Haley, come è già accaduto in altre presidenziali del passato, ma Trump si è detto irremovibile perché la considera una traditrice. Circolano molto i nomi di Kristi Noem ed Elise Stefanik, entrambe astri nascenti di 39 anni. E si parla di nuovo di Liz Cheney, deputata di New York e irriducibile anti-trumpiana, ma che sembra disposta a trattare.