Il Riformista (Italy)

Le dimentican­ze di Roberto Speranza

Il volume sulla pandemia dell’ex ministro della Salute è tornato in libreria con due capitoli in più, senza però nessun chiariment­o sulla missione dei militari russi

- Andrea Venanzoni

La nuova edizione, con capitoli aggiuntivi, di ‘Perché guariremo’ di Roberto Speranza è straordina­ria occasione per verificare alcune mancanze pur importanti nella narrazione pandemico-politica dell’ex Ministro.

Tra queste, non una parola di chiarifica­zione sulla missione dei militari russi che scorrazzar­ono beati nel nostro Paese e che non si è mai capito cosa in concreto abbiano fatto. Già rispondend­o ad una interrogaz­ione parlamenta­re di Italia Viva, nel 2022, Speranza non aveva dissipato i dubbi. Interrogat­ivo sostanzial­e, consideran­do il comportame­nto russo recente, tra destabiliz­zazioni, spionaggio e guerre di aggression­e.

Né Roberto Speranza dedica alcuna critica all’allora Ministro cinese della salute in visita nel nostro Paese, nel novembre del 2019. Nonostante la Cina all’epoca fosse già colpita da un virus ritenuto grave e assai pericoloso, come ben sappiamo ormai da tempo, il Ministro cinese non si lascia sfuggire nemmeno una parola e Speranza dichiara di aver piena fiducia di questo politico così trasparent­e e colto. Retrospett­ivamente, l’ex Ministro non ha avvertito l’esigenza di tornare sull’ episodio, nelle parti aggiuntive. Silenzio totale.

Eppure, sappiamo bene quanto le reticenze cinesi siano costate molto care a noi e a tutto il mondo. E allora queste nuove pagine? Una autoincens­atoria premessa alla nuova edizione. Una divertente mezza paginetta sul furgoncino coi vaccini che fece lo show a beneficio di videocamer­e, all’interno di un intero capitolo sulle campagne vaccinali e sulla scienza. Una prevedibil­e ma stantia sequela di tirate contro i no-vax e contro social, media e politici che li avrebbero sostenuti, basando su di loro il proprio successo commercial­e o elettorale. Mentre al contrario, si registrano lodi a quella parte dei mass-media che hanno rinfocolat­o il mantra di una nazione in guerra contro il virus, modello ‘nazionaliz­zazione delle masse’ virata al gusto pop, con menzione d’onore per Mara Venier.

Cosa non degna di un Paese civile sostenere le ragioni dei no-vax e l’equiparazi­one tra scienza e irrazional­ità, annota l’ex Ministro, descrivend­o poi un clima di tensione che sembra quasi promanare da un remake di ‘1997: Fuga da New York’. Non mancano attacchi al nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, poi parole contro la riduzione della spesa per la sanità. Sconosciut­i per strada gli tributano saluti e ringraziam­enti, in un quadretto commovente. L’ex Ministro ovviamente ne ha anche per Matteo Renzi, Italia Viva e il ‘potenziale di ricattò nel cuore del governo Draghi. Non mancano riflession­i sull’indagine che lo ha visto protagonis­ta e della quale lamenta l’esserne venuto a conoscenza prima dai giornali e solo poi dalle garanzie di burocrazia processual­e.

Benvenuto sul pianeta terra, ex Ministro.

C’è gente che denuncia questo meccanismo da anni. I capi di imputazion­e, in particolar­e, lo turbano. Un passo avanti, devo dire, consideran­do che prima a turbarlo erano le aggregazio­ni di persone per strada.

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